I due fratelli
corrono per raggiungere la donna che nel frattempo si è posta
di fronte allo scrigno per aprirlo. Al suo interno c’è
un'ampolla di vetro blu scuro decorato da delle lamette d'orate che
disegnano una D:
- Dev'essere questa!!! .. Finalmente l'abbiamo trovata!! -
- Meno male! - risponde risollevato Virgilio.
- Allora si torna alla taverna? - domanda Fillide.
- Si! - risponde Olimpia sottraendo l'ampolla dallo scrigno - Devo
ringraziare te Fillide, è merito tuo se abbiamo trovato l'antidoto…
nonostante i disastri sei stato bravo! -
Il ragazzo sorride soddisfatto: è la prima volta che il suo
operato è stato d’aiuto a qualcuno.
Tuttavia per i
tre è presto per cantar vittoria: devono correre subito alla
taverna di Melania e dare l'antidoto alla principessa guerriera prima
che sia troppo tardi ...
Usciti dalla grotta
Virgilio e Olimpia si apprestano a preparare i cavalli per una corsa
verso la taverna; Fillide si prepara in silenzio assorto dai suoi
pensieri e sale a cavallo riflettendo sul da farsi. La marcia riprende
ma ad un tratto il figlio illegittimo di Corilo chiede l'attenzione
dei due compagni di viaggio:
- Aspettate ... -
- Che c'è? - domanda Virgilio.
- Forse è meglio che io ritorni dalle amazzoni ora ... -
- Non vuoi venire con noi? -
- E' meglio che io faccia ritorno da Tetide, ho una promessa da mantenere.
Ora che avete trovato l'antidoto non avete più bisogno di me.
-
- Sei sicuro? -
- Si, non voglio venir meno alla mia parola. Io devo molto alle amazzoni
e soprattutto a mia madre .. è giusto che vada. -
- D'accordo Fillide ... - si intromette Olimpia - Una volta riportata
Xena alla normalità torneremo da Tetide e le parleremo della
cerimonia prima che abbia inizio. Sò che tu vuoi renderti utile
al popolo di tua madre, ma non credo che questa sia la soluzione giusta
per risolvere i loro problemi. -
- Ti ringrazio Olimpia. -
- Agl'amici non si dice grazie. -
Dopo quest'ultima frase il gruppo si divide: Olimpia riparte al galoppo
seguita da Virgilio, mentre Fillide volta il suo cavallo per tornare
al villaggio.
CAPITOLO
X
Dopo una cavalcata,
il ragazzo giunge al villaggio delle donne guerriere che sono tutte
intente a preparare la cerimonia. Una grande catasta di legna è
stata posta al centro del grande spiazzale allo scopo di illuminare
con il suo fuoco, tutta la lunga notte di danze. I pensieri del giovane
corrono al suo ruolo: dovrà giacere con la regina Tetide da
quella notte in poi, per darle un figlio e solo quando ci sarà
riuscito potrà andarsersene. E naturalmente la cosa non gli
piace affatto. Mentre è immerso in questi pensieri, sua madre,
l’amazzone Rodia, gli va incontro:
- Com’è andata al lago figliolo? -
- Madre! … Si, è andato tutto bene … abbiamo trovato
l’antidoto. Allora dov’è che devo andare? Facciamo
presto. -
- Ti aspettano nella tenda della purificazione, poi ti vestiranno
e appena spunterà la luna la vostra unione verrà benedetta
dagli spiriti e potrete raggiungere la tenda della regina. -
- Bel programma… - risponde Fillide con aria triste tenendo
il suo cavallo per le briglie e portandolo verso la staccionata. Rodia
non è certo serena per la situazione e cerca di consolare l’adorato
figlio:
- Lo so, non è facile … -
- Infatti non lo è per niente! - il giovane interrompe il discorso
intuendo cosa la donna stia per dirgli - Madre, io non voglio prendermela
con te, perciò, torna alle tue faccende. Mi vergogno già
abbastanza così per ciò che devo fare. Non dirmi niente.
-
- Come vuoi… -
L’amazzone fa per andarsene quando una frase di Fillide la ferma:
- Ho conosciuto Melania … e anche Virgilio… sai chi sono?
- Rodia pensa un attimo a quei nomi a lei sconosciuti.
- Sono la moglie e il figlio di Corilo: mio padre. -
Rodia resta a bocca aperta qualche secondo per realizzare ciò
che ha appena sentito:
- E Corilo?! C’era anche lui?! -
- No… mi dispiace …è morto qualche anno fa. -
- Oh … -
La donna resta senza parole mentre una lacrima le solca il viso per
la triste notizia appena appresa:
- … Dunque si era sposato … aveva un altro figlio -
- Più di uno madre. E’ stato felice … almeno lui.
E non ha mai saputo di me … -
- Mi dispiace tanto Fillide … non sai quanto. Corilo mi avrebbe
portato via da qui se avesse saputo che ero incinta. Allora ero giovane
e non ebbi il coraggio di lasciare questo villaggio per fare la moglie
… io volevo solo un figlio era l’unica cosa che mi mancava.
-
- Non essere triste per questo. Non si può più tornare
indietro e non voglio più pensare al passato. Ora sono cresciuto
e tu qui sei sempre stata trattata nel migliore dei modi. E continuerai
ad esserlo. Questa è la tua famiglia e tu sei la mia. Conta
solo questo madre. -
Dopo un attimo di intensi gaudi i due si abbracciano teneramente come
per dimostrare a vicenda che tutto è stato lasciato al passato.
Fillade: - E’ quasi il tramonto ora devo andare. Stanno per
iniziare le danze. -
- Si, vai adesso -
Rodia si asciuga il viso e lascia che suo figlio si allontani.
Nel frattempo
anche il cammino di Olimpia e Virgilio è giunto al termine
e legati i cavalli alla staccionata si accingono ad entrare nella
locanda quando un urlo stridulo proveniente dal retro richiama la
loro attenzione.
Sopraggiunti di corsa nello spiazzo dietro la locanda i due vedono
Melania spaventata che cerca di trattenere un altro urlo e un uomo
steso a terra con le zampe di Xena che lo tengono immobile e le sue
fauci puntate alla gola:
- Fermati Xena!! - l'arresta Olimpia.
La tigre si volta in direzione del bardo, poi si rivolge nuovamente
al malcapitato e gli ruggisce contro:
- Xena, vieni qui lascia stare quell'uomo! -
La tigre ruggisce ancora contrariata:
- Va bene, va bene .... se non vuoi lasciarlo andare, almeno non fargli
del male ... abbiamo la pozione, puoi tornare normale, poi ci spiegherai
... -
Con cautela Olimpia si avvicina al felino; non capisce cosa le stia
succedendo: ha aggredito quell'uomo per un motivo oppure la natura
da predatore sta prendendo il sopravvento?
Tenendo lo sguardo fisso su di lei, il bardo raggiunge l'uomo e attende
che Xena prenda una decisione.
La tigre avvicina il muso a una manica della tunica dell'uomo attirando
l'attenzione della compagna che perquisendolo trova un pugnale nascosto:
- Ma insomma mi levi sta belva feroce di dosso!!! - grida l'uomo terrorizzato
e spazientito.
Il bardo capisce che Xena lo ha aggredito per un motivo in particolare:
- Ho capito Xena, non preoccuparti ... sei stata brava! - le comunica
accarezzandole la testa. - Ora ci penso io. -
Xena si fa da parte e libera l'uomo dal peso delle sue zampe, mentre
Olimpia lo afferra per la giacca e lo fa rialzare.
- Ehi, ma si può sapere che modi sono questi?? -
- I modi giusti per trattare un delinquente come te! -
- Che cosa??!! -
- Si, si .. ora non ho tempo di occuparmi di te ... ci penserò
dopo! - poi girandosi verso Virgilio. - Legalo ad un albero, più
tardi ci faremo dare spiegazioni. -
- Si, Olimpia. -
La bionda guerriera intanto si avvicina al pozzo per raccogliere un
po' d'acqua in una ciotolina di legno e vi diluisce all’interno
la pozione contenuta nell'ampolla.
- Vieni Xena, bevi questa .. -
La tigre obbediente segue il comando di Olimpia ma per qualche attimo
tutto rimane immutato.
Poi , una debole aura circonda il corpo della tigre e a seguito di
un lieve bagliore le sue sembianze ritornano quelle di sempre.
La principessa guerriera è chinata ancora a gattoni con il
viso immerso nella ciotola quando torna normale e si ritrae imbarazzata.
Alzatasi di scatto da terra realizza di essere totalmente nuda e con
lo sguardo cerca subito l'aiuto di Olimpia.
Virgilio rimane a bocca aperta mentre Olimpia notato l'imbarazzo che
si è andato a creare nel gruppo prende un lenzuolo steso da
Melania lo porge a Xena aiutandola ad avvolgersi mentre Virgilio ancora
a bocca aperta per ciò che ha appena visto si gira di spalle
per non fissarla:
- Finalmente a due zampe! Volevo dire in piedi! … non ne potevo
più! -
Olimpia sorride a Xena felice di rivederla con le sue sembianze normali:
- Ah Xena! Quell’uomo chi è? -
- Ah già me ne stavo dimenticando…quello è un
assassino di Micene gli stavano dando la caccia da un po’ e
me lo sono ritrovato qui alla taverna intento a mangiare del pollo!
Appena avremo sistemato le cose lo consegneremo alla giustizia. -
Olimpia intanto tiene il lenzuolo a Xena mentre lei si infila corsetto
di pelle e armatura.
“Meglio che non veda nessuno questo fisico perfetto …
è un privilegio solo mio!” pensa il bardo tra se e se.
- Allora hai fatto bene ad “abbracciarlo” un po’,
magari non mi avrebbe neanche pagata quel brutto ceffo! - commenta
Melania.
- Xena ora dobbiamo correre dalle amazzoni, c’è una faccenda
da sistemare - dice Olimpia.
- A quest’ora? -
- Quando tu … non eri in te … qui c’è stata
una sorpresa … -
- Se stai parlando di Fillide ho seguito tutto. Vi capivo sai? Solo
che, ora che mi accorgo che qui non c’è … mi rendo
conto che c’è qualcosa che ancora mi sfugge … -
- Le amazzoni vogliono ripopolarsi e per farlo hanno deciso di concepire
con degli uomini presi a caso. Il primo sarà Fillide. Deve
dare un figlio alla regina Tetide. -
Xena sorride maliziosamente:
- Beh … è il metodo più vecchio del mondo …
-
Lo sguardo di rimprovero di Olimpia alla sua ironia le fa capire che
non è il momento di mettersi a scherzare:
- Non mi è mai capitato finora di dover salvare un uomo dalle
sensuali grinfie di una donna … ma farò anche questo,
andiamo! -
I tre si preparano ad una ennesima cavalcata mentre il sole sta ormai
calando.
CAPITOLO
XI
Nella tenda della
purificazione, Fillide cerca di rilassarsi tra il vapore e i massaggi
di due muscolose amazzoni. Ma i suoi pensieri corrono a ciò
che sta per fare e a quanto sia sbagliato. Dopo avergli versato un
ennesimo secchio di acqua tiepida sulle spalle, le due donne fanno
segno a Fillide di sollevarsi perché hanno finito e devono
vestirlo. Ma il ragazzo è piuttosto imbarazzato a mostrarsi
nudo:
- Per favore uscite … mi vergogno! -
Le due donne si scambiano un’occhiata divertita prima di uscire
dalla tenda. Fillide con un drappo di stoffa intorno ai fianchi si
alza dal lettino e cerca di spiare tra le canne che fanno da muro
alla tenda, cosa accade fuori nello spiazzale dell’accampamento
amazzone.
Le donne guerriere stanno già danzando intorno al fuoco e la
regina Tetide è seduta sul suo trono posto su un lato con accanto
le sue fedelissime in piedi mentre osserva impassibile la cerimonia.
I suoi ornamenti sono quelli delle cerimonie importanti ed è
ben pettinata. Per la prima volta Fillide cerca di guardarla con occhi
diversi: gli occhi di un uomo che vede una bella donna. In un’altra
situazione gli sarebbe dispiaciuto, ma doverlo fare solo perché
gli è stato imposto gli rende le cose molto difficili.
- Tutto sommato è una bella pollastra … coraggio Fillide
non essere così teso altrimenti finirai col fallire il tuo
compito …- pensa ad alta voce mentre inizia a infilarsi gli
abiti nuovi che le amazzoni gli hanno confezionato per l’occasione.
La luna illumina
la notte, e permette alle amazzoni di iniziare la benedizione della
regina affinché possa concepire quella stessa notte, la futura
regina delle amazzoni. La regina beve da una coppa il succo di un
melograno, simbolo di fecondità, mescolato con acqua che simboleggia
purezza, dopo che questa è stata innalzata alla luce della
luna dalla sciamana del villaggio. Quest’ultima poi, unge la
fronte e il ventre della regina Tetide con un miscuglio oleoso recitando
una formula propiziatoria, nel più totale silenzio delle altre
amazzoni.
Terminata la cerimonia, le donne guerriere riprendono le danze, mentre
la regina viene accompagnata da sei amazzoni alla tenda dove dovrà
giacere con Fillide. Il ragazzo, che era stato seduto sul letto tutto
il tempo a pensare, vedendola arrivare scatta in piedi molto imbarazzato.
Appena le amazzoni li lasciano soli, Fillide trova il coraggio di
parlare.
- … Allora, ci siamo … - dice schiarendosi la voce subito
dopo e gesticolando nervosamente.
- Già … - risponde con la freddezza di sempre Tetide
iniziando a spogliarsi con disinvoltura. - Senti Fillide, almeno per
una volta comportati da uomo, ti lascerò fare ciò che
vuoi, ma fallo! -
La regina lascia cadere il corpetto rimanendo a seno nudo, mentre
continua a togliersi ciò che le resta indosso.
Fillide che sempre più imbarazzato cerca di non fissarla guardando
altrove, inizia ad arretrare verso il muro di canne della tenda, a
piccoli passi.
Ormai completamente nuda, Tetide inizia ad avvicinarsi a Fillide con
lo stesso ritmo con cui lui si allontana:
- Ti prego, Tetide ripensaci! E’ un grande sbaglio ciò
che vuoi fare, io non ci riesco, non posso … - dice il giovane
mettendo le mani davanti.
- Quando la fai lunga Fillide! -
La donna inizia a spazientirsi e questo non la aiuta certo a fare
la sensuale:
- Io non posso proprio credimi … non posso! -
- E perché? -
- … Perché … perché … - Fillide cerca
una scusa plausibile per cercare di sottrarsi alle grinfie della donna.
- Ebbene? - chiede un’ultima volta Tetide standogli a un palmo
dal viso.
- Perché … mi piacciono gli uomini! Si! Ho un desiderio
sfrenato per i guerrieri! Hai presente, tutti quei muscoli scolpiti?
E’… un desiderio incontrollabile! -
Così dicendo Fillide cercando di arretrare ancora, inciampa
in una sedia e cade all’indietro a gambe all’aria:
- Sei un’idiota ecco cosa sei !!! Un’inutile idiota! -
dice Tetide afferrando nervosamente un lenzuolo per coprirsi. - Avanti
esci da qui! Vattene! -
Fillide resta in silenzio immobile, averla fermata era quello che
voleva ma adesso la sua reazione lo fa sentire quasi in colpa.
Fuori dalla tenda
si sente rumore di rissa, poi all’improvviso Xena entra nella
tenda lasciandosi alle spalle un paio di amazzoni che avevano cercato
di fermarla:
- … Sapevo che non avreste fatto niente. Fillide puoi uscire
ora. Tuo fratello e tua madre ti aspettano. -
Il ragazzo esce in silenzio con aria mortificata, mentre Xena si avvicina
alla regina amazzone:
- Non è questo il modo … - dice a voce bassa e aria comprensiva
di chi vuole ascoltare uno sfogo.
- Ci estingueremo Xena. Accadrà tra qualche anno con la nostra
morte e non posso fare niente per impedirlo. -
- Lo so. E’ triste ma dobbiamo accettarlo. Ho visto questa terra
e coloro che ci vivono cambiare in cinquant’anni e … ci
sono tradizioni che non possono essere conservate. E’ accaduto
prima agli dei, poi ai centauri e … dopo la battaglia con Bellerofonte
è iniziato anche il vostro declino. -
- Tu non sei un’amazzone Xena, non puoi capire quello che si
prova. Io e le altre amazzoni abbiamo sempre vissuto per affermare
la nostra indipendenza e adesso il resto del mondo scopre che le donne
possono essere libere e indipendenti dagli uomini anche senza di noi.
Siamo diventate inutili … nessuno crede che ci sia più
una ragione per portare avanti la nostra casta. -
- E allora perché volevi sacrificare la vostra dignità
in questo modo? La amazzoni se sono amazzoni non possono abbassarsi
a tanto solo per sopravvivere. -
- Hai ragione Xena ho sbagliato … meglio accettare la fine piuttosto
che essere ciò che abbiamo sempre rifiutato. Non cederemo mai
agli uomini. Non ci sono mai stati indispensabili e non lo saranno
adesso. -
Xena sorride con un velo di tristezza negli occhi a Tetide prima di
uscire. Ormai non hanno più niente da dire. Tetide ha rinunciato
al suo proposito di ripopolare le amazzoni e accetterà con
rassegnazione la lenta fine delle donne guerriere.
Fuori dalla tenda,
Xena trova tutti in attesa. Si avvicina subito ad Olimpia mentre alcune
amazzoni entrano nella tenda della regina.
Olimpia: - Com’è andata? -
Xena: - Sono riuscita a convincerla. Dov’è Fillide? -
Olimpia gli indica a pochi passi il giovane fermo accanto a sua madre
intento a parlarle. Xena si avvicina per salutare Rodia, sorpresa
di rivederla dopo tanti anni:
- Salve Rodia, sono felice di rivederti -
- Xena! … il tempo non ha scalfito né te né Olimpia,
siete identiche a come vi ricordavo. E’ un prodigio …
-
Xena e la fedele Olimpia sorridono compiaciute evitando di menzionare
la loro lunga storia.
Fillide: - Sono felice di conoscerti Xena, da bambino mi raccontavano
spesso di te e della regina Olimpia. Ti ammiro molto, darei qualunque
cosa per essere come te in battaglia! -
- Ti ringrazio … -
Xena come al solito è di poche parole e lascia che sia Olimpia
a dialogare con loro. Dopo un po’ un’amazzone si allontana
con Olimpia dal gruppetto a cui si era aggiunto Virgilio per conoscere
Rodia, incuriosendo Xena. La donna consegna ad Olimpia l’arco
amazzone che il bardo aveva commissionato per il compleanno di Xena.
In gran segreto l’oggetto viene legato alla sella della bionda
guerriera.
E’ ormai sera quando Xena, Olimpia e Virgilio arrivano alla
taverna di Melania.
- Allora la regina è rimasta incinta o no? - chiede sghignazzando
Melania.
Olimpia: - No! … Melania è pronta quella cosa che ti
avevo chiesto? -
Xena: - Che cosa? -
Olimpia: - Niente! Vai a lavarti prima di cena che è già
tardi! -
Xena: - Tardi per cosa? Guarda che non sono mica Melania che devo
andare a letto presto perché ho una certa età! -
La locandiera lancia un mestolo verso Xena che scansandosi leggermente
verso destra con la testa lo evita senza problemi e trattiene a stento
una risata.
Olimpia: - Smettetela! Xena vai a lavarti! E tu Melania non darle
corda perché è solo quello che vuole per perdere tempo!
-
Xena fa una smorfia a Olimpia poi inizia a salire le scale continuando
a fissare il bardo con aria provocatrice:
- Almeno potresti venire a farmi compagnia! -
- Vedremo … - risponde Olimpia.
Dopo essersi lavata
e rivestita la Principessa Guerriera con i capelli ancora umidi scende
di sotto e trova il tavolo imbandito di vivande con un nuovo commensale:
Fillide.
- Che bella cena… cosa si festeggia? - commenta Xena.
- Ma come non lo sai? Il tuo … -
Fillide non riesce a finire la frase perché Virgilio gli tappa
la bocca.
- … Il tuo successo con le amazzoni! Non sei brava solo con
la spada ma anche con le parole. - conclude Virgilio sperando che
Xena se la beva.
La guerriera lo guarda perplesso, poi Olimpia le si para davanti con
il viso raggiante
- Ho una sorpresa per te! Vieni fuori … -
Il bardo afferra per mano la donna e la conduce di fuori. Xena adora
vedere la luce che brilla negli occhi dell’amica quando è
felice:
- Cosa c’è di fuori? -
- Aspetta e lo saprai … -
Melania e gli altri seguono le due donne in cortile.
L’atrio è tutto illuminato da una lunga fila di candele
ai due lati come a formare una pista al centro. Quasi in fondo alla
strada un bersaglio di paglia con su scritto un numero di due cifre.
- Buon genetliaco Xena! -
La principessa guerriera è piacevolmente sorpresa specie perché
il tutto è stato organizzato dalla sua Olimpia:
- … Grazie Olimpia … non ho parole … ma perché
hai scritto il numero delle mie primavere su quel bersaglio? -
Olimpia prende dalle mani di Virgilio il bellissimo arco amazzone,
e lo mostra a Xena:
- Questo è per te … spero che ti piaccia. -
- … E’ stupendo … grazie! -
Le due amiche si guardano negli occhi per qualche secondo poi sentendosi
osservate, Xena prende l’arco e dopo averlo maneggiato un po’,
prende una freccia e la scaglia giusto al centro del bersaglio.
Fillide: - Mi devi 5 denari Virgilio! - dice soddisfatto il giovane
al fratello per aver appena vinto una scommessa su quel tiro di Xena.
Melania: - Vi consiglio di venire in tavola ora prima che si freddi
tutto! -
Xena: - Si arriviamo… -
Mentre tutti fanno per tornare dentro la principessa guerriera prende
delicatamente Olimpia per un polso e le fa capire che vuole restare
sola con lei ancora qualche minuto:
- Olimpia … grazie per essere stata con me per tutti questi
anni … ti amo tanto. -
- Anch’io ti amo Xena … sei la cosa più importante
per me. -
Il bardo si stringe tra le braccia di Xena dove si è sempre
sentita protetta, mentre la principessa guerriera pensa a quanto sia
stata fortunata nella vita ad aver conosciuto una persona speciale
come Olimpia.
- Dai ora rientriamo … - riprende dialogo Olimpia. – Dopo
cena, in camera avremo modo di festeggiare con più tranquillità
... -
Tra le due si scambia un’occhiata maliziosa, poi il bardo corre
in direzione della taverna seguita dopo un istante da Xena che già
immagina cosa la serata avrà in serbo per lei.
di
Darkamy e Xandrella