episodio n. 14
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I due fratelli corrono per raggiungere la donna che nel frattempo si è posta di fronte allo scrigno per aprirlo. Al suo interno c’è un'ampolla di vetro blu scuro decorato da delle lamette d'orate che disegnano una D:
- Dev'essere questa!!! .. Finalmente l'abbiamo trovata!! -
- Meno male! - risponde risollevato Virgilio.
- Allora si torna alla taverna? - domanda Fillide.
- Si! - risponde Olimpia sottraendo l'ampolla dallo scrigno - Devo ringraziare te Fillide, è merito tuo se abbiamo trovato l'antidoto… nonostante i disastri sei stato bravo! -
Il ragazzo sorride soddisfatto: è la prima volta che il suo operato è stato d’aiuto a qualcuno.

Tuttavia per i tre è presto per cantar vittoria: devono correre subito alla taverna di Melania e dare l'antidoto alla principessa guerriera prima che sia troppo tardi ...

Usciti dalla grotta Virgilio e Olimpia si apprestano a preparare i cavalli per una corsa verso la taverna; Fillide si prepara in silenzio assorto dai suoi pensieri e sale a cavallo riflettendo sul da farsi. La marcia riprende ma ad un tratto il figlio illegittimo di Corilo chiede l'attenzione dei due compagni di viaggio:
- Aspettate ... -
- Che c'è? - domanda Virgilio.
- Forse è meglio che io ritorni dalle amazzoni ora ... -
- Non vuoi venire con noi? -
- E' meglio che io faccia ritorno da Tetide, ho una promessa da mantenere. Ora che avete trovato l'antidoto non avete più bisogno di me. -
- Sei sicuro? -
- Si, non voglio venir meno alla mia parola. Io devo molto alle amazzoni e soprattutto a mia madre .. è giusto che vada. -
- D'accordo Fillide ... - si intromette Olimpia - Una volta riportata Xena alla normalità torneremo da Tetide e le parleremo della cerimonia prima che abbia inizio. Sò che tu vuoi renderti utile al popolo di tua madre, ma non credo che questa sia la soluzione giusta per risolvere i loro problemi. -
- Ti ringrazio Olimpia. -
- Agl'amici non si dice grazie. -
Dopo quest'ultima frase il gruppo si divide: Olimpia riparte al galoppo seguita da Virgilio, mentre Fillide volta il suo cavallo per tornare al villaggio.

CAPITOLO X

Dopo una cavalcata, il ragazzo giunge al villaggio delle donne guerriere che sono tutte intente a preparare la cerimonia. Una grande catasta di legna è stata posta al centro del grande spiazzale allo scopo di illuminare con il suo fuoco, tutta la lunga notte di danze. I pensieri del giovane corrono al suo ruolo: dovrà giacere con la regina Tetide da quella notte in poi, per darle un figlio e solo quando ci sarà riuscito potrà andarsersene. E naturalmente la cosa non gli piace affatto. Mentre è immerso in questi pensieri, sua madre, l’amazzone Rodia, gli va incontro:
- Com’è andata al lago figliolo? -
- Madre! … Si, è andato tutto bene … abbiamo trovato l’antidoto. Allora dov’è che devo andare? Facciamo presto. -
- Ti aspettano nella tenda della purificazione, poi ti vestiranno e appena spunterà la luna la vostra unione verrà benedetta dagli spiriti e potrete raggiungere la tenda della regina. -
- Bel programma… - risponde Fillide con aria triste tenendo il suo cavallo per le briglie e portandolo verso la staccionata. Rodia non è certo serena per la situazione e cerca di consolare l’adorato figlio:
- Lo so, non è facile … -
- Infatti non lo è per niente! - il giovane interrompe il discorso intuendo cosa la donna stia per dirgli - Madre, io non voglio prendermela con te, perciò, torna alle tue faccende. Mi vergogno già abbastanza così per ciò che devo fare. Non dirmi niente. -
- Come vuoi… -
L’amazzone fa per andarsene quando una frase di Fillide la ferma:
- Ho conosciuto Melania … e anche Virgilio… sai chi sono? - Rodia pensa un attimo a quei nomi a lei sconosciuti.
- Sono la moglie e il figlio di Corilo: mio padre. -
Rodia resta a bocca aperta qualche secondo per realizzare ciò che ha appena sentito:
- E Corilo?! C’era anche lui?! -
- No… mi dispiace …è morto qualche anno fa. -
- Oh … -
La donna resta senza parole mentre una lacrima le solca il viso per la triste notizia appena appresa:
- … Dunque si era sposato … aveva un altro figlio -
- Più di uno madre. E’ stato felice … almeno lui. E non ha mai saputo di me … -
- Mi dispiace tanto Fillide … non sai quanto. Corilo mi avrebbe portato via da qui se avesse saputo che ero incinta. Allora ero giovane e non ebbi il coraggio di lasciare questo villaggio per fare la moglie … io volevo solo un figlio era l’unica cosa che mi mancava. -
- Non essere triste per questo. Non si può più tornare indietro e non voglio più pensare al passato. Ora sono cresciuto e tu qui sei sempre stata trattata nel migliore dei modi. E continuerai ad esserlo. Questa è la tua famiglia e tu sei la mia. Conta solo questo madre. -
Dopo un attimo di intensi gaudi i due si abbracciano teneramente come per dimostrare a vicenda che tutto è stato lasciato al passato.
Fillade: - E’ quasi il tramonto ora devo andare. Stanno per iniziare le danze. -
- Si, vai adesso -
Rodia si asciuga il viso e lascia che suo figlio si allontani.

Nel frattempo anche il cammino di Olimpia e Virgilio è giunto al termine e legati i cavalli alla staccionata si accingono ad entrare nella locanda quando un urlo stridulo proveniente dal retro richiama la loro attenzione.
Sopraggiunti di corsa nello spiazzo dietro la locanda i due vedono Melania spaventata che cerca di trattenere un altro urlo e un uomo steso a terra con le zampe di Xena che lo tengono immobile e le sue fauci puntate alla gola:
- Fermati Xena!! - l'arresta Olimpia.
La tigre si volta in direzione del bardo, poi si rivolge nuovamente al malcapitato e gli ruggisce contro:
- Xena, vieni qui lascia stare quell'uomo! -
La tigre ruggisce ancora contrariata:
- Va bene, va bene .... se non vuoi lasciarlo andare, almeno non fargli del male ... abbiamo la pozione, puoi tornare normale, poi ci spiegherai ... -
Con cautela Olimpia si avvicina al felino; non capisce cosa le stia succedendo: ha aggredito quell'uomo per un motivo oppure la natura da predatore sta prendendo il sopravvento?
Tenendo lo sguardo fisso su di lei, il bardo raggiunge l'uomo e attende che Xena prenda una decisione.
La tigre avvicina il muso a una manica della tunica dell'uomo attirando l'attenzione della compagna che perquisendolo trova un pugnale nascosto:
- Ma insomma mi levi sta belva feroce di dosso!!! - grida l'uomo terrorizzato e spazientito.
Il bardo capisce che Xena lo ha aggredito per un motivo in particolare:
- Ho capito Xena, non preoccuparti ... sei stata brava! - le comunica accarezzandole la testa. - Ora ci penso io. -
Xena si fa da parte e libera l'uomo dal peso delle sue zampe, mentre Olimpia lo afferra per la giacca e lo fa rialzare.
- Ehi, ma si può sapere che modi sono questi?? -
- I modi giusti per trattare un delinquente come te! -
- Che cosa??!! -
- Si, si .. ora non ho tempo di occuparmi di te ... ci penserò dopo! - poi girandosi verso Virgilio. - Legalo ad un albero, più tardi ci faremo dare spiegazioni. -
- Si, Olimpia. -
La bionda guerriera intanto si avvicina al pozzo per raccogliere un po' d'acqua in una ciotolina di legno e vi diluisce all’interno la pozione contenuta nell'ampolla.
- Vieni Xena, bevi questa .. -
La tigre obbediente segue il comando di Olimpia ma per qualche attimo tutto rimane immutato.
Poi , una debole aura circonda il corpo della tigre e a seguito di un lieve bagliore le sue sembianze ritornano quelle di sempre.
La principessa guerriera è chinata ancora a gattoni con il viso immerso nella ciotola quando torna normale e si ritrae imbarazzata. Alzatasi di scatto da terra realizza di essere totalmente nuda e con lo sguardo cerca subito l'aiuto di Olimpia.
Virgilio rimane a bocca aperta mentre Olimpia notato l'imbarazzo che si è andato a creare nel gruppo prende un lenzuolo steso da Melania lo porge a Xena aiutandola ad avvolgersi mentre Virgilio ancora a bocca aperta per ciò che ha appena visto si gira di spalle per non fissarla:
- Finalmente a due zampe! Volevo dire in piedi! … non ne potevo più! -
Olimpia sorride a Xena felice di rivederla con le sue sembianze normali:
- Ah Xena! Quell’uomo chi è? -
- Ah già me ne stavo dimenticando…quello è un assassino di Micene gli stavano dando la caccia da un po’ e me lo sono ritrovato qui alla taverna intento a mangiare del pollo! Appena avremo sistemato le cose lo consegneremo alla giustizia. -
Olimpia intanto tiene il lenzuolo a Xena mentre lei si infila corsetto di pelle e armatura.
“Meglio che non veda nessuno questo fisico perfetto … è un privilegio solo mio!” pensa il bardo tra se e se.
- Allora hai fatto bene ad “abbracciarlo” un po’, magari non mi avrebbe neanche pagata quel brutto ceffo! - commenta Melania.
- Xena ora dobbiamo correre dalle amazzoni, c’è una faccenda da sistemare - dice Olimpia.
- A quest’ora? -
- Quando tu … non eri in te … qui c’è stata una sorpresa … -
- Se stai parlando di Fillide ho seguito tutto. Vi capivo sai? Solo che, ora che mi accorgo che qui non c’è … mi rendo conto che c’è qualcosa che ancora mi sfugge … -
- Le amazzoni vogliono ripopolarsi e per farlo hanno deciso di concepire con degli uomini presi a caso. Il primo sarà Fillide. Deve dare un figlio alla regina Tetide. -
Xena sorride maliziosamente:
- Beh … è il metodo più vecchio del mondo … -
Lo sguardo di rimprovero di Olimpia alla sua ironia le fa capire che non è il momento di mettersi a scherzare:
- Non mi è mai capitato finora di dover salvare un uomo dalle sensuali grinfie di una donna … ma farò anche questo, andiamo! -
I tre si preparano ad una ennesima cavalcata mentre il sole sta ormai calando.

CAPITOLO XI

Nella tenda della purificazione, Fillide cerca di rilassarsi tra il vapore e i massaggi di due muscolose amazzoni. Ma i suoi pensieri corrono a ciò che sta per fare e a quanto sia sbagliato. Dopo avergli versato un ennesimo secchio di acqua tiepida sulle spalle, le due donne fanno segno a Fillide di sollevarsi perché hanno finito e devono vestirlo. Ma il ragazzo è piuttosto imbarazzato a mostrarsi nudo:
- Per favore uscite … mi vergogno! -
Le due donne si scambiano un’occhiata divertita prima di uscire dalla tenda. Fillide con un drappo di stoffa intorno ai fianchi si alza dal lettino e cerca di spiare tra le canne che fanno da muro alla tenda, cosa accade fuori nello spiazzale dell’accampamento amazzone.
Le donne guerriere stanno già danzando intorno al fuoco e la regina Tetide è seduta sul suo trono posto su un lato con accanto le sue fedelissime in piedi mentre osserva impassibile la cerimonia. I suoi ornamenti sono quelli delle cerimonie importanti ed è ben pettinata. Per la prima volta Fillide cerca di guardarla con occhi diversi: gli occhi di un uomo che vede una bella donna. In un’altra situazione gli sarebbe dispiaciuto, ma doverlo fare solo perché gli è stato imposto gli rende le cose molto difficili.
- Tutto sommato è una bella pollastra … coraggio Fillide non essere così teso altrimenti finirai col fallire il tuo compito …- pensa ad alta voce mentre inizia a infilarsi gli abiti nuovi che le amazzoni gli hanno confezionato per l’occasione.

La luna illumina la notte, e permette alle amazzoni di iniziare la benedizione della regina affinché possa concepire quella stessa notte, la futura regina delle amazzoni. La regina beve da una coppa il succo di un melograno, simbolo di fecondità, mescolato con acqua che simboleggia purezza, dopo che questa è stata innalzata alla luce della luna dalla sciamana del villaggio. Quest’ultima poi, unge la fronte e il ventre della regina Tetide con un miscuglio oleoso recitando una formula propiziatoria, nel più totale silenzio delle altre amazzoni.
Terminata la cerimonia, le donne guerriere riprendono le danze, mentre la regina viene accompagnata da sei amazzoni alla tenda dove dovrà giacere con Fillide. Il ragazzo, che era stato seduto sul letto tutto il tempo a pensare, vedendola arrivare scatta in piedi molto imbarazzato. Appena le amazzoni li lasciano soli, Fillide trova il coraggio di parlare.
- … Allora, ci siamo … - dice schiarendosi la voce subito dopo e gesticolando nervosamente.
- Già … - risponde con la freddezza di sempre Tetide iniziando a spogliarsi con disinvoltura. - Senti Fillide, almeno per una volta comportati da uomo, ti lascerò fare ciò che vuoi, ma fallo! -
La regina lascia cadere il corpetto rimanendo a seno nudo, mentre continua a togliersi ciò che le resta indosso.
Fillide che sempre più imbarazzato cerca di non fissarla guardando altrove, inizia ad arretrare verso il muro di canne della tenda, a piccoli passi.
Ormai completamente nuda, Tetide inizia ad avvicinarsi a Fillide con lo stesso ritmo con cui lui si allontana:
- Ti prego, Tetide ripensaci! E’ un grande sbaglio ciò che vuoi fare, io non ci riesco, non posso … - dice il giovane mettendo le mani davanti.
- Quando la fai lunga Fillide! -
La donna inizia a spazientirsi e questo non la aiuta certo a fare la sensuale:
- Io non posso proprio credimi … non posso! -
- E perché? -
- … Perché … perché … - Fillide cerca una scusa plausibile per cercare di sottrarsi alle grinfie della donna.
- Ebbene? - chiede un’ultima volta Tetide standogli a un palmo dal viso.
- Perché … mi piacciono gli uomini! Si! Ho un desiderio sfrenato per i guerrieri! Hai presente, tutti quei muscoli scolpiti? E’… un desiderio incontrollabile! -
Così dicendo Fillide cercando di arretrare ancora, inciampa in una sedia e cade all’indietro a gambe all’aria:
- Sei un’idiota ecco cosa sei !!! Un’inutile idiota! - dice Tetide afferrando nervosamente un lenzuolo per coprirsi. - Avanti esci da qui! Vattene! -
Fillide resta in silenzio immobile, averla fermata era quello che voleva ma adesso la sua reazione lo fa sentire quasi in colpa.

Fuori dalla tenda si sente rumore di rissa, poi all’improvviso Xena entra nella tenda lasciandosi alle spalle un paio di amazzoni che avevano cercato di fermarla:
- … Sapevo che non avreste fatto niente. Fillide puoi uscire ora. Tuo fratello e tua madre ti aspettano. -
Il ragazzo esce in silenzio con aria mortificata, mentre Xena si avvicina alla regina amazzone:
- Non è questo il modo … - dice a voce bassa e aria comprensiva di chi vuole ascoltare uno sfogo.
- Ci estingueremo Xena. Accadrà tra qualche anno con la nostra morte e non posso fare niente per impedirlo. -
- Lo so. E’ triste ma dobbiamo accettarlo. Ho visto questa terra e coloro che ci vivono cambiare in cinquant’anni e … ci sono tradizioni che non possono essere conservate. E’ accaduto prima agli dei, poi ai centauri e … dopo la battaglia con Bellerofonte è iniziato anche il vostro declino. -
- Tu non sei un’amazzone Xena, non puoi capire quello che si prova. Io e le altre amazzoni abbiamo sempre vissuto per affermare la nostra indipendenza e adesso il resto del mondo scopre che le donne possono essere libere e indipendenti dagli uomini anche senza di noi. Siamo diventate inutili … nessuno crede che ci sia più una ragione per portare avanti la nostra casta. -
- E allora perché volevi sacrificare la vostra dignità in questo modo? La amazzoni se sono amazzoni non possono abbassarsi a tanto solo per sopravvivere. -
- Hai ragione Xena ho sbagliato … meglio accettare la fine piuttosto che essere ciò che abbiamo sempre rifiutato. Non cederemo mai agli uomini. Non ci sono mai stati indispensabili e non lo saranno adesso. -
Xena sorride con un velo di tristezza negli occhi a Tetide prima di uscire. Ormai non hanno più niente da dire. Tetide ha rinunciato al suo proposito di ripopolare le amazzoni e accetterà con rassegnazione la lenta fine delle donne guerriere.

Fuori dalla tenda, Xena trova tutti in attesa. Si avvicina subito ad Olimpia mentre alcune amazzoni entrano nella tenda della regina.
Olimpia: - Com’è andata? -
Xena: - Sono riuscita a convincerla. Dov’è Fillide? -
Olimpia gli indica a pochi passi il giovane fermo accanto a sua madre intento a parlarle. Xena si avvicina per salutare Rodia, sorpresa di rivederla dopo tanti anni:
- Salve Rodia, sono felice di rivederti -
- Xena! … il tempo non ha scalfito né te né Olimpia, siete identiche a come vi ricordavo. E’ un prodigio … -
Xena e la fedele Olimpia sorridono compiaciute evitando di menzionare la loro lunga storia.
Fillide: - Sono felice di conoscerti Xena, da bambino mi raccontavano spesso di te e della regina Olimpia. Ti ammiro molto, darei qualunque cosa per essere come te in battaglia! -
- Ti ringrazio … -
Xena come al solito è di poche parole e lascia che sia Olimpia a dialogare con loro. Dopo un po’ un’amazzone si allontana con Olimpia dal gruppetto a cui si era aggiunto Virgilio per conoscere Rodia, incuriosendo Xena. La donna consegna ad Olimpia l’arco amazzone che il bardo aveva commissionato per il compleanno di Xena. In gran segreto l’oggetto viene legato alla sella della bionda guerriera.

E’ ormai sera quando Xena, Olimpia e Virgilio arrivano alla taverna di Melania.
- Allora la regina è rimasta incinta o no? - chiede sghignazzando Melania.
Olimpia: - No! … Melania è pronta quella cosa che ti avevo chiesto? -
Xena: - Che cosa? -
Olimpia: - Niente! Vai a lavarti prima di cena che è già tardi! -
Xena: - Tardi per cosa? Guarda che non sono mica Melania che devo andare a letto presto perché ho una certa età! -
La locandiera lancia un mestolo verso Xena che scansandosi leggermente verso destra con la testa lo evita senza problemi e trattiene a stento una risata.
Olimpia: - Smettetela! Xena vai a lavarti! E tu Melania non darle corda perché è solo quello che vuole per perdere tempo! -
Xena fa una smorfia a Olimpia poi inizia a salire le scale continuando a fissare il bardo con aria provocatrice:
- Almeno potresti venire a farmi compagnia! -
- Vedremo … - risponde Olimpia.

Dopo essersi lavata e rivestita la Principessa Guerriera con i capelli ancora umidi scende di sotto e trova il tavolo imbandito di vivande con un nuovo commensale: Fillide.
- Che bella cena… cosa si festeggia? - commenta Xena.
- Ma come non lo sai? Il tuo … -
Fillide non riesce a finire la frase perché Virgilio gli tappa la bocca.
- … Il tuo successo con le amazzoni! Non sei brava solo con la spada ma anche con le parole. - conclude Virgilio sperando che Xena se la beva.
La guerriera lo guarda perplesso, poi Olimpia le si para davanti con il viso raggiante
- Ho una sorpresa per te! Vieni fuori … -
Il bardo afferra per mano la donna e la conduce di fuori. Xena adora vedere la luce che brilla negli occhi dell’amica quando è felice:
- Cosa c’è di fuori? -
- Aspetta e lo saprai … -
Melania e gli altri seguono le due donne in cortile.
L’atrio è tutto illuminato da una lunga fila di candele ai due lati come a formare una pista al centro. Quasi in fondo alla strada un bersaglio di paglia con su scritto un numero di due cifre.
- Buon genetliaco Xena! -
La principessa guerriera è piacevolmente sorpresa specie perché il tutto è stato organizzato dalla sua Olimpia:
- … Grazie Olimpia … non ho parole … ma perché hai scritto il numero delle mie primavere su quel bersaglio? -
Olimpia prende dalle mani di Virgilio il bellissimo arco amazzone, e lo mostra a Xena:
- Questo è per te … spero che ti piaccia. -
- … E’ stupendo … grazie! -
Le due amiche si guardano negli occhi per qualche secondo poi sentendosi osservate, Xena prende l’arco e dopo averlo maneggiato un po’, prende una freccia e la scaglia giusto al centro del bersaglio.
Fillide: - Mi devi 5 denari Virgilio! - dice soddisfatto il giovane al fratello per aver appena vinto una scommessa su quel tiro di Xena.
Melania: - Vi consiglio di venire in tavola ora prima che si freddi tutto! -
Xena: - Si arriviamo… -
Mentre tutti fanno per tornare dentro la principessa guerriera prende delicatamente Olimpia per un polso e le fa capire che vuole restare sola con lei ancora qualche minuto:
- Olimpia … grazie per essere stata con me per tutti questi anni … ti amo tanto. -
- Anch’io ti amo Xena … sei la cosa più importante per me. -
Il bardo si stringe tra le braccia di Xena dove si è sempre sentita protetta, mentre la principessa guerriera pensa a quanto sia stata fortunata nella vita ad aver conosciuto una persona speciale come Olimpia.
- Dai ora rientriamo … - riprende dialogo Olimpia. – Dopo cena, in camera avremo modo di festeggiare con più tranquillità ... -
Tra le due si scambia un’occhiata maliziosa, poi il bardo corre in direzione della taverna seguita dopo un istante da Xena che già immagina cosa la serata avrà in serbo per lei.

di Darkamy e Xandrella

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