CAPITOLO
IV
E mezzogiorno
e le strade del centro di Melfi sono affollate di persone. I mercanti
sono alle prese con i clienti che hanno fretta di rientrare nelle
loro case per il pranzo. Marte ha difficoltà ad osservare tutte
le donne che più o meno velocemente gli passano in fianco e
ormai, chiedere ai mercanti informazioni su Xena non gli può
essere daiuto, cè troppa confusione. Stanco e accaldato
si ferma sul lato della strada per riprendere fiato e si guarda intorno
e pensa.
- Chi avrebbe detto che questa città fosse diventata così
caotica!
Trovare Xena si sta rivelando più difficile del
previsto e se non riesco a riportarla alla taverna prima del ritorno
di Olimpia saranno guai!
Ma dove diavolo può essere andata?!
Devo
sforzarmi di mettermi nei suoi panni
nei suoi panni
beati
i vestiti!
Sono unidiota! Devo smetterla e concentrarmi!
Dove andrei se fossi Xena? Anzi, se fossi la dea dellAmore?
-
Una
donna molto seducente e agghindata esce dalledificio lì vicino e
gli lancia unocchiata da vera gatta morta. Marte la segue con lo sguardo
è
senzaltro un bel vedere. Quando si è allontanata dalla sua vista
si volta per vedere da dove è sbucata. Terme di Melfi recita
linsegna.
- Ma certo! Se non è qui allora sono perduto davvero!-
Entra lentamente guardandosi intorno. Ad un tavolo una graziosa fanciulla richiama
la sua attenzione prima che si incammini per il lungo corridoio.
- Posso aiutarti? - la ragazza sfodera un ampio sorriso come è
solita fare con tutti i clienti e attende una risposta.
- Bè si
non che io
voglia fare dei fanghi o dei trattamenti di bellezza! Sono un uomo e queste sono
cose da donne!- Marte è piuttosto imbarazzato. Non avrebbe mai creduto
che un giorno sarebbe entrato in un luogo del genere. Lui, il dio della guerra.
-
In cosa posso esserti utile?-
Anche la ragazza è sorpresa di
vedere lì dentro un uomo del genere.
- Sto cercando una donna. E
alta, ha i capelli lunghi e neri e indossa una veste rossa.-
- Si una donna
che corrisponde alla tua descrizione è arrivata qui stamattina e ha chiesto
di fare un trattamento completo. Non ha ancora finito -
- Molto bene! Dimmi
dovè le devo parlare
-
- Mi dispiace ma non posso lasciarti
passare. Le regole lo vietano. Andrò io a riferirle un messaggio se vuoi,
ma solo se ti sottoponi ad uno dei trattamenti posso lasciarti entrare nelle nostre
sale -
La cosa irrita Marte ma riesce a mantenere la calma.
- Vai tu e
dille di uscire subito perché è tutto il giorno che la cerco!-
La
ragazza si incammina per il corridoio ed entra in una delle stanze richiudendo
la porta dietro di sé. Pochi minuti dopo esce e raggiunge Marte.
- Dice
che non ha ancora finito. Uscirà quando avrà concluso.-
La reazione
di Marte non è esattamente quella che la ragazza si aspettava
-
Cosa?! Lasciami passare devo portarla via con le buone o le cattive! XENA VIENI
FUORI!!! -
Il dio della guerra spinge la ragazza contro il muro e s'incammina
velocemente verso le stanze.
- Guardie fermatelo!!! - Tre uomini di grossa
taglia posti a guardia delle terme afferrano Marte di peso e lo scaraventano fuori
dalledificio facendolo finire nella polvere.
- Maledizione!
XENA!!!
-
Si rialza in piedi e con il fondoschiena dolorante dopo essersi raddrizzato
a fatica, cerca un'altra entrata dal retro ma non la trova. Ma si accorge che
ai lati delledificio si affacciano le finestre delle stanze. Xena è
in una di quelle perciò inizia a spiare dalle fessure in ognuna di esse.
La
prima è vuota e buia. Fa qualche passo e si affaccia nella seconda: una
donna piuttosto grassa si sta facendo massaggiare la schiena.
- Bleah! Che
schifo! Un massaggio non le basterà di certo!- passa oltre e vede una donna
di spalle con i capelli neri raccolti che si sta asciugando le gambe ed è
coperta solo da un asciugamano. Marte la chiama a bassa voce - Xena!
Pss!
Xena
sono io! -
La donna si volta sentendo parlare ma non è Xena ed inizia
ad urlare:
- Aiuto!!! Un maniaco!! Cè un maniaco alla finestra!!!-
Marte
scappa via sentendo arrivare le guardie e va dallaltro lato delledificio
guardando velocemente in ognuna. In una finestra completamente aperta vede la
principessa guerriera immersa in una vasca con la testa appoggiata sul bordo e
gli occhi chiusi.
- Xena accidenti a te!!! Che diavolo sei venuta a fare qui?!
Ti avevo detto di rimanere alla taverna!!!
-
Le guardie stanno per girare
langolo e scoprirlo perciò entra dalla finestra mantenendo lequilibrio
con difficoltà e chiude le ante.
Xena apre gli occhi.
- Oh Marte
caro! Vieni nella vasca con me queste bollicine sul fondo sono così rilas
-
-
Xena cerca di abbassare la voce se non vuoi che ti anneghi in quella pozza d'acqua!!!-
Il dio della guerra ha perso la pazienza e Xena lo guarda sorpresa della sua
reazione non riuscendo a capire dove abbia sbagliato.
- Caro hai dormito male?
Non mi sembra questo il modo di rispondere a una mia generosa offerta! -
Xena
lo squadra dalla testa ai piedi con aria di sufficienza. Marte si sente osservato.
-Che c'è?!-
- ...No nulla...ti servirebbe un bagno, sei sudato e
pieno di polvere.-
- Senti Xena non farmi perdere la pazienza altrimenti non
rispondo più delle mie azioni! Esci da quella vasca e torniamo alla taverna!
E' tutta la mattina che ti cerco lo sai?! Come ti è saltato in testa di
andartene senza avvisarmi?! Hai dimenticato gli ordini di Olimpia?-
- E da
quando la biondina mi dà ordini? Io faccio quello che mi pare! ...Passami
l'asciugamano ...-
Xena piuttosto contrariata accetta di seguire Marte e si
alza in piedi per uscire dall'acqua. Con aria spavalda e senza pudore rimane immobile
e nuda davanti a lui che resta a fissare ogni punto del suo corpo. Xena esce dalla
vasca gli cinge il collo con le braccia e si avvicina alle sue labbra per baciarlo.
Ma i passi delle guardie fuori dalla finestra richiamano l'attenzione di Marte
completamente perso negli occhi della principessa guerriera. Per evitare che dall'esterno
si possa riconoscere la sua sagoma davanti alla finestra si abbassa con Xena fino
a toccare con le ginocchia per terra.
- Marte ti prego smettila di resistermi...siamo
soli...-
Xena lo spinge con il suo corpo finendo distesa su di lui.
- Ho passato gli anni a cercare di convincerti e adesso ...i ruoli
sono invertiti...-
Per distoglierlo dal rifiuto Xena lo bacia più volte sulle
labbra poi lo bacia con passione. Gli accarezza il petto muscoloso
e raggiunge il ventre poi si solleva da lui interrompendo il bacio
e seduta sul punto più sensibile di un uomo riprende ad accarezzargli
il busto a due mani. Nel tentativo di non fare il minimo rumore Marte
blocca Xena per i polsi facendole cenno di non muoversi.
Le guardie passano davanti alla loro finestra senza
accorgersi di nulla e proseguono oltre cercando ancora. Quando i due stanno per
riprendere bussano alla porta.
-Che noia! deve essere la ragazza che avevo
fatto chiamare per il massaggio con gli olii profumati dopo il bagno.- Marte ne
approfitta per reagire e messosi a sedere con Xena ancora in braccio fa per alzarsi
in piedi.
-Fammi alzare prima che mi scopra! Avanti Xena rivestiti e andiamocene!-
Consapevole che ormai non può più raggiungere il suo scopo, la principessa
guerriera si alza e messo l'asciugamano all'altezza del seno si volta nuovamente
verso Marte che si è alzato in piedi.
-...Sei una delusione! Andiamo via...- sfiorandolo per i polsi lo
teletrasporta con sè in un vicolo poco distante da lì
dove schioccando le dita con un effetto di luce si ritrova asciutta
e vestita con l'abito rosso preso al mercato la mattina precedente.
CAPITOLO
V
L'atmosfera sull'orlo
del precipizio è a dir poco tetra. Anche i respiri sembrano
riecheggiare nelle tenebre. Lo sguardo di Venere traspare le sue emozioni:
paura e sfiducia dopo la rivelazione dell'oracolo.
- Chi è questa divinità? Non sapevo che esistesse una
dea con questo nome. I custodi della vendetta sono sempre stati gli
dei con un lato oscuro, come Marte, Giunone e Discordia...-
- Vendetta è sorella degli altri dei ma è molto più
pericolosa di loro. E' distruttiva e la sua sete si placa solo quando
è riuscita nel suo scopo. Gli altri dei la relegarono nell'Averno
all'alba dei tempi per evitare che potesse distruggerli. Ora in cambio
della libertà deve vendicarli eliminando il loro uccisore.-
- ...Xena...- Il bardo si volta a guardare Venere potendo comprendere
solo ora la sua reazione.
- Vuole vendicarsi anche di me e Marte che l'abbiamo aiutata durante
il crepuscolo...non c'è speranza, moriremo tutti...-
- Smettila! Non morirà nessuno!- La bionda guerriera aggredisce
la ex-dea dell'amore. Sentirla parlare così la irrita profondamente.
-C'è sicuramente speranza! Deve pur esserci un modo per eliminarla...anche
se è una dea! -
- ..Gli
dei sono immortali e l'unico potere che può eliminarla è
lo stesso che in passato ha permesso la nascita di una nuova era per
gli uomini. - interviene prontamente l'Oracolo - Cerca il messaggero
di pace. E' l'unico che può tentare di risvegliare un potere
sopito da anni -
Olimpia annuisce e incoraggia Venere a camminare -Farò come
hai detto. Ti ringrazio. -
- Vai ora non c'è molto tempo. Il male si sta muovendo rapidamente...
-
Olimpia corre
verso l'uscita seguita da Venere con un nuovo obiettivo: trovare Eve
e condurla da Xena nella speranza che invocando Belur la madre della
ragazza possa eliminare Vendetta come ha fatto in passato con gli
altri dei.
-...Ricorda! - la richiama l'Oracolo. - Ti attende una prova dal cui
esito dipende il destino di molti -
Olimpia
guarda l'anziana donna per qualche secondo prima di ritornare a vedere
la luce. Si fermano un'attimo per riordinare le idee e decidere sul
dal farsi davanti all'entrata della caverna. Gli occhi delle due amiche
fanno fatica a riabituarsi alla luce del sole. Non c'è tempo
bisogna procedere in fretta. Ma dove andare a cercare Eve? Sempre
in giro da un villaggio all'altro, da una terra all'altra, per diffondere
il messaggio di Belur.
- Olimpia e adesso cosa facciamo?...Sai dove andare a cercare Eve?-
- ...Sinceramente no...ma Xena può trovarla ora che è
una dea giusto?-
- Bè, può spostarsi velocemente, ma non può sapere
dov'è una persona -
- Allora dobbiamo chiedere al tempio della Luce di Melfi. Magari sono
informati sul suo ultimo viaggio e Xena può raggiungerla in
un attimo... Coraggio, è ora di scendere da questa montagna!-
Marte
e Xena camminano rapidamente per le vie di Melfi nel tentativo di far ritorno
alla taverna. Il dio della guerra quasi trascina Xena per un braccio, nel tentativo
di far notare alla gente il meno possibile l'appariscente donna che ha a fianco.
- Smettila di strattonarmi! Sò camminare da sola!! ...Sei un
villano!!!-
La principessa guerriera si libera dalla presa e continua a camminare piuttosto
contrariata.
- Chiamami come ti pare ma muoviti a camminare! Non vedi che dai
nellocchio?! Vuoi che parlino tutti di te così quella guerriera arriverà
presto sulle nostre tracce per ucciderci tutti?! - Non potendo ribattere alle
motivazioni del suo accompagnatore, Xena, dopo avergli lanciato unocchiata
fulminante, continua a camminare. Poi sbotta:
- Dovresti guardarti Marte, da
spavaldo dio della guerra ti stai nascondendo come un coniglio! - Quelle parole
feriscono il suo orgoglio e spingono Marte a reagire. Si ferma e costringe Xena
a fare lo stesso.
-E tu? Non cè più traccia della donna
combattiva e forte che conoscevo. Ora ti diverti a giocare alla dea vanitosa e
non hai considerazione per coloro che stanno mettendo a rischio la loro vita per
amor tuo e di questa povera gente!-
A quelle parole lanimo di Xena riaffiora,
e per un attimo il potere divino viene messo da parte. Il viso è quello
di sempre e Marte lo vede chiaramente.
-
Perdonami
non volevo ferirti
sono
nervoso, non sò quello che devo fare e poi
tu non sei in te. Non
hai colpa
vieni torniamo in fretta alla taverna prima che quella donna ci
trovi -
-
Olimpia
è sola
non dovevo lasciarla andare
-
Xena abbassa lo sguardo e Marte riconoscendo finalmente in lei la donna che ama
la attira a sé e labbraccia.
- Sta tranquilla. La biondina sà quello che fa
e poi cè
Venere con lei non è da sola - Marte sorride al solo pensiero
di quelle due allo sbaraglio. Xena si scioglie dallabbraccio
e seguendo la vena comica del dio della guerra aggiunge:
-
Grazie ora si che sono tranquilla!!!-
Olimpia
e Venere continuano il loro viaggio rincamminandosi velocemente verso i compagni
d'avventura; il terreno è piuttosto ripido e scosceso e le due procedono
con cautela fermandosi di tanto in tanto per riposarsi. Da quando ha lasciato
l'Oracolo, la poetessa di Potidea è rimasta per lo più in silenzio
immersa nei suoi pensieri. L'impresa alla quale ha preso parte questa volta non
si presenta affatto facile, non provava più una tale pressione da quando
ha lottato con Xena contro gli dei per la salvezza della piccola Eve: anche allora,
dalle loro battaglie, dipendeva la salvezza degl'uomini. Ma questa volta è
diverso: Xena non è al suo fianco. Per la prima volta sente la totale responsabilità
delle sue azioni ed è consapevole che il futuro della compagna è
nelle sue mani. Stavolta non le combatte al fianco, bensì si ritrova da
sola a lottare per lei.
La giornata corre rapidamente e sul fianco della montagna
inizia a calare la luce. L'aria è fresca e frizzante, nubi scure si addensano
tra loro minacciose. Da poco si è alzata una brezza gelida che scuote i
rami degl'alberi:
- Venere, sarà meglio cercare un riparo il prima possibile,
credo che tra poco si scatenerà un forte temporale. - sentenzia Olimpia
osservando il cielo.
- Ci accampiamo allora? - domanda l'ex dea dell'amore
guardandosi in giro.
- Proseguiamo per un'altro tratto. Appena troviamo una
grotta ci fermiamo per la notte. -
Venere annuisce in segno di assenso riprendendo
la marcia senza proferire parola. Da qualche tempo Venere procede il suo cammino
alle spalle di Olimpia senza dire nulla rispettando il silenzio dell'amica. Resta
alle sue spalle di qualche passo osservandola spesso. Olimpia è visibilmente
tesa e spesso si guarda in giro nervosamente; l'ex dea dell'amore sa bene quanto
sia difficile per Olimpia affrontare questa situazione senza Xena che è
sempre stata per lei una guida e un punto di riferimento. Vorrebbe parlarle, cercando
di sollevarle un po' il morale per quanto è possibile, ma non riesce a
trovare le parole adatte per farlo. Tuttavia, osservando la bionda guerriera,
Venere nota in lei una profonda tensione, come se fosse dovuta a qualcosa di più
imminente. Dopo qualche minuto di indecisione la donna prende la mano di Olimpia
e le sussurra:
- Cosa c'è che non va? -
Olimpia rimane piuttosto
sorpresa da questo gesto ma prontamente risponde:
- Nulla, perchè? -
- Lo so che sei preoccupata per qualcosa, sei tesa come una corda d'arpa,
ammettilo! -
- Non c'è niente non preoccuparti ... solo preferisco
rimanere allerta ... non credo che Vendetta tarderà ad arrivare. -
-
Credi? -
- Bè, ormai il suo piano avanza, prima o poi vi cercherà
per eliminarvi del tutto ora che vi ha resi indifesi concludendo così il
suo disegno. Ma sà anche che sono una pedina scomoda nel gioco. Cercherà
di mettere fuori combattimento anche me, vedrai... -
Le due si guardano negl'occhi
per qualche istante stringendosi la mano poi Olimpia accenna un piccolo sorriso
all'amica facendole intendere di non preoccuparsi.
Poi insieme riprendono
a camminare in cerca di un riparo per la notte.
CAPITOLO
VI
Nel frattempo
Marte e Xena continuano a camminare per le strade di Melfi. Il quadro della città
è cambiato molto da quello della mattina: la gente cammina freneticamente
da una parte all'altra tra le strade, in modo caotico e rumuroso e spesso le persone
si attaccano tra di loro bisticciando e dando vita a vivaci discussioni. Marte
cammina restio tra le vie guardandosi intorno nell'intento di non dare nell'occhio
e non essere partecipe di qualche rissa. Quella che fino a poco tempo fa era una
cittadina caotica ma solare, ora è popolata da un mucchio di persone crucciate
dalla rabbia; i loro sguardi sono cupi e profondi e ognuno di loro se ne sta per
gli affari propri immerso nel proprio mondo.
- Ecco cosa accade quando io
sono lontano dall'Olimpo - commenta Marte amareggiato.
Xena non dice nulla
e si limita a posargli una mano sulla spalla in segno di consapevolezza.
-
La situazione degrada sempre di più ... e continuerà a peggiorare
- continua Marte - Sarà meglio tornare in fretta alla taverna e restare
là fino al ritorno di Olimpia, o finiremo col fare una brutta fine se stiamo
in mezzo a questa gente! -
I
due non ci mettono molto a raggiungere il locale ma al loro arrivo trovano una
bella sorpesa: la taverna è stata distrutta e i resti arsi dalle fiamme.
Marte e Xena restano di fronte alle rovine ancora fumanti della struttura e non
sono in grado di dire nemmeno una parola per lo stupore. Lo spettacolo è
raccapricciante: tra i resti di legno arsi tra le fiamme vi sono alcuni corpi
umani semicoperti dalle ceneri. Alcuni sono morti nell'incendio altri sono stati
prima trucidati a colpi di lama bianca. Marte fa qualche passo avanti con sguardo
attonito e facendosi spazio tra le macerie cerca di capire cosa possa essere successo:
perche mai una taverna popolare e semplice come quella è stata totalmente
distrutta?
- Marte ti prego andiamo via di qui .. è orribile, mi stanno
venendo i brividi! - interviene Xena con un'espressione piuttosto inorridita.
L'ex dio della guerra resta ancora per qualche istante a contemplare ciò
che resta della taverna immerso nei suoi ragionamenti. Poi, in un secondo momento,
si volta e prendendo Xena per mano risponde:
- Si, sarà meglio allontanarsi
da qui, c'è qualcosa che non quadra in questa faccenda! -
I due fanno
per incamminarsi altrove quando il silenzio che regna nella zona viene bruscamente
interrotto dalle grida di due uomini che corrono verso di loro minacciosi. Presto
alla loro avanzata si aggregano altre quattro persone. Dall'aspetto si direbbero
persone comuni non certo guerrieri, ma il solo fatto che sono armati e che si
avvicinano furiosamente verso di loro, spinge Marte a indietreggiare facendo capire
a Xena di stare allerta.
Alle loro spalle sopraggiungono altri uomini a cavallo:
sono circondati. L'ex dio della guerra si guarda attorno in cerca di una soluzione
mentre gli assalitori si dispongono intorno a loro senza lasciare alcuna via di
fuga. Uno di essi, sguaina una spada e gli si avventa contro. Marte fa qualche
rapido passo avanti e blocca il fendente del nemico afferrandogli il braccio.
Poi contrattacca con un preciso pugno al costato che gli fa perdere i sensi.
Altri
tre aggressori si scagliano contro l'ex dio della guerra che riesce a tenerli
a bada a fatica. Xena resta immobile a guardare la scena mentre un uomo a cavallo
le si avvicina rapidamente. Non sapendo cosa fare e non potendo chiedere l'aiuto
di Marte, la principessa guerriera corre verso il compagno lo prende per un braccio
e si teletrasporta in un luogo più tranquillo.