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NEANCHE LA MORTE ::: POKE Dopo una serie di disavventure nel loro stile ("Terremoti, incendi, smottamenti e sommosse... cosa ALTRO potrebbe capitarci?"), Xena e Olimpia, sporche, infangate fino ai capelli e piene di lividi, giungono in un villaggio dal quale non sperano altro che di riuscire ad ottenere un letto soffice, un bagno caldo e un buon pasto, ma il periodo non sembra propizio, visto che il luogo è preso d'assalto da torme di visitatori che hanno la curiosa peculiarità di essere in maggioranza donne e quasi tutte vestite con costumi che ricordano qualcosa al nostro magnifico, anche se momentaneamente disastrato, duo. Ma la fame, la stanchezza e l'irritazione montante nel non riuscire nemmeno a muoversi in mezzo alla folla che sembra aver invaso ogni angolo, impedisce loro di fermarsi a rifletterci sopra, almeno finché non riusciranno a trovare una stanza per riposare. Mentre Xena si reca a cercare un maniscalco per accudire Argo, Olimpia ha il suo daffare per riuscire a farsi sentire nell'affollatissima e rumorosissima taverna, ma alla fine, mettendo in opera un po' di sana determinazione "alla Xena" riesce a procurarsi una stanza e poco dopo, raggiunta dalla compagna, le due donne si rendono conto della ragione di quella bolgia. Come recita un cartello, nel villaggio è in corso il DICIOTTESIMO SIMPOSIO ANNUALE PER POETESSE E GUERRIERE - OSPITE D'ONORE: AUTOLICO, IL RE DEI LADRI. Cercando di capire meglio quella situazione che dà loro la netta impressione di esservi in qualche modo coinvolte, le due donne si mescolano alla folla nella taverna per indagare discretamente e fanno così la conoscenza di Kazia, Janee e un gruppetto di partecipanti che si complimentano con loro per i "costumi" e che confermano la presenza in città di Autolico, che sperano accetterà di firmare autografi, anche se, affermano, conoscendo Kadmus farà pagare anche quelli. Sempre più perplesse, Xena e Olimpia, cercano di farsi dire la ragione di tutto questo e apprendono che sono tutti lì per incontrare persone che le hanno conosciute.("Conosciute chi?" "Xena e Olimpia, naturalmente."). Ora forse, le cose cominciano ad avere un senso. XENA:
Allora tu sai in che stanza è Autolico? Introdottesi nella locanda dove è alloggiato Autolico, le due donne non riescono però a trovarlo e scoprono così che per incontrarlo dovranno prenotarsi e mettersi in coda insieme alle centinaia di persone che attendono. Fortunatamente, Kazia è già lì e le invita ad unirsi a lei, prima che la guerriera cominci a dare segni di nervosismo di fronte a tante impreviste difficoltà. In cambio Olimpia le rivela le loro identità con la promessa che manterrà il segreto per il momento. Ammutolita dalla gioia, Kazia acconsente. Finalmente, riescono ad arrivare ad Autolico che appare felice di vederle, ma che capisce subito che il piacere non è condiviso. OLIMPIA:
Autolico, che sta succedendo qui? Xena è furiosa all'idea che qualcuno faccia soldi sfruttando il loro nome, ma Olimpia l'invita a non prendere iniziative affrettate e così la guerriera comincia ad esplorare la mostra mercato dove con suo stupore trova centinaia di riproduzioni del suo chakram, della sua spada, delle pergamene di Olimpia, vendute a prezzi esorbitanti e scopre che i ragazzini collezionano e scambiano figurine di loro e degli altri personaggi delle loro storie. Incredula e incuriosita per quel giro d'affari, si avvicina ad un gruppetto di donne. XENA:
Potrei farvi un paio di domande? (Le donne sorridendo la invitano
ad unirsi a loro.) Non vorrei sembrare brusca, ma perché lo
fate? Mentre Xena sta cercando di conciliarsi con l'idea di una tale popolarità, Olimpia, accompagnata da Autolico incontra Kadmus che non appena appresa la sua identità, immediatamente pensa di sfruttarla per la sua manifestazione facendola esibire davanti al pubblico offrendole una grossa somma, poi troppo preso dalla sua organizzazione la lascia a rifletterci, ma Autolico che la conosce ha già capito che Olimpia sta progettando qualcosa. Nel frattempo, Xena sta parlando con Kazia per cercare risposte alle sue domande. XENA:
E' questo che non riesco a capire. Perchè non si appassionano
alle loro vite? Xena prende il rotolo, legge qualche riga poi si rivolge all'uomo dietro il banco. XENA:
Quanto costa? Con un sospiro, tira fuori delle monete e le consegna all'uomo, poi s'infila il rotolo nella vita. XENA: Olimpia darà i numeri. Intanto Olimpia sta mettendo a punto un piano per rompere le uova nel paniere a Kadmus, ma per farlo la strada passa necessariamente dalla partecipazione sua e di Xena allo spettacolo previsto per quel giorno, mentre Autolico cerca di spiegare le ragioni della sua partecipazione. AUTOLICO:
La gente non si ricorda di me. Arrivata Xena, le due donne e Autolico si mettono d'accordo per coordinare le loro mosse e poco dopo nella grande sala stipata di gente all'inverosimile, Kadmus dà inizio allo spettacolo, ma non prima di aver messo all'asta un paio di stivali indossati da Olimpia per l'avventura nella città in cui la musica era bandita ("A Tale of Two Muses", quarta stagione). Nel vederli, Olimpia tira una gomitata ad Autolico. Ma lui si giustifica: non li ha rubati, li ha solo presi dopo che lei li aveva abbandonati. E mentre le quotazioni degli stivali salgono sempre di più, Xena, anch'essa tra il pubblico insieme a Kazia, ma mascherata in modo da rendersi assolutamente irriconoscibile con gli abiti maschili di Reconzio (Anthrax, in originale. Ricordate? Li aveva già indossati in "Many Happy Returns", sesta stagione), attende il momento propizio per farsi avanti. Presentata da Kadmus, intanto Olimpia è al centro della scena, in mezzo ad una folla semplicemente impazzita ed incredula che sia davvero lì tra loro. Olimpia non lo è da meno davanti a quell'accoglienza a dir poco entusiasta e comincia a scaldare l'atmosfera con un racconto ancora inedito (tratto da "Bardcage", in questa stessa stagione), dopodiché si predispone a rispondere a qualche domanda del pubblico. La sala si popola di mani alzate e, anche se originariamente il piano prevedeva una finta domanda di Xena, Olimpia decide prima di risponde a qualcuna vera. OLIMPIA:
Tu laggiù, con la tunica rossa. Dal pubblico esplode una risata e la donna non sembra gradire. DONNA: Ma anche nei tuoi scritti, parli della relazione tra Xena e Marte. Come puoi starle bene tu, se lei è ovviamente innamorata di Marte? Un colpo di tosse dalla zona dove si trova Xena, fa quasi impaperare Olimpia. OLIMPIA: Marte ha preso sotto la sua tutela Xena quando lei ancora lottava per cercare il suo sentiero nella vita, ma l'ha anche manipolata e non può esistere amore basato sul raggiro. Personalmente credo che ci fosse rispetto reciproco. Ma Xena mai ha amato o amerà Marte. Evidentemente infastidita dalla domanda almeno quanto la sua interlocutrice dalla risposta, Olimpia passa oltre accondiscendendo sorridente alla richiesta di un giovanissimo ammiratore di darle un bacio e finalmente dando spazio all'intervento di "Reconzio" che si erge nella sua posa solita, pollici nella cintura e atteggiamento di chi stia per sputare in terra da un momento all'altro. Nessuno ha ancora capito di chi si tratta. XENA("RECONZIO"):
Puoi dirmi che si prova a baciare Xena? A questo punto qualcuno tra il pubblico mangia la foglia e la voce "E' Xena!" si propaga rapidamente, e mentre Xena, ancora intabarrata nei pesanti panni di Reconzio, sale sul palco, la sala esplode nuovamente in urla ed applausi assordanti. Le due compagne attendono divertite che quell'incredibile frastuono si plachi, quindi Olimpia si volta verso Xena. OLIMPIA: Credo di averti promesso un bacio. In un silenzio improvviso, Xena si china su Olimpia e presale il viso tra le mani, dolcemente la bacia. Da qualche parte, in fondo alla sala, si ode un suono sospettosamente simile a quello di qualcuno che sviene.La donna in tunica rossa si alza dal suo posto e si dirige a passo deciso verso l'uscita. Gli addetti alla sicurezza non sembrano disposti a farla passare, ma Xena fa loro un cenno. XENA: Oh, lasciatela andare dove vuole. (Le porte si aprono e la donna esce.) Marte? Ma fatemi il piacere. Olimpia libera Xena del suo travestimento, sciogliendole i capelli tenuti fino ad allora legati sotto il cappello, e le due donne possono finalmente dedicarsi al loro pubblico, con la ciliegina sulla torta della notizia che il trenta per cento dell'incasso sarà devoluto in beneficenza ad opera del generoso Kadmus, organizzatore del simposio, e non solo per quell'anno, ma anche per tutte le future edizioni. E Xena e Olimpia promettono di passare a "dare una mano" molto spesso. Preso in contropiede, Kadmus impallidisce, ma non può sottrarsi all'obbligo, e deve accondiscendere con un sorriso molto tirato. Che diventerà presumibilmente ancora più tirato quando scoprirà che dalla cassa sono scomparsi almeno diecimila denari, grazie alle arti del "Re dei Ladri", che saranno restituite alla maggior parte dei partecipanti. Di nuovo sulla strada, Olimpia legge la pergamena che Xena le ha comprato. OLIMPIA:
Questo è proprio contorto. PS: La sesta ed ultima stagione televisiva di Xena diede spazio ad un elemento fondamentale del mondo della Principessa Guerriera: il suo pubblico. E questo non solo riportando in primo piano l'aspetto romantico del rapporto tra le due protagoniste, come era richiesto dalla stragrande maggioranza, che si era un po' perso nella quinta stagione, e neppure dando un posto tra gli sceneggiatori della serie ad un simbolo del fandom come Melissa Good (e se vogliamo anche ad una fan vip di Xena come Katherine Fugate, sceneggiatrice professionista di Hollywood che si propose spontaneamente per scrivere un episodio, e finì per comporre quello che è forse il capolavoro assoluto dei sei anni televisivi, "When Fates Collide"). Ma soprattutto rendendo gli xeniti veri e propri protagonisti di alcuni episodi, "You Are There", "Send in The Clones" e "Soul Possession", in cui i pregi e i difetti della categoria erano messi in bell'evidenza secondo lo stile della serie. Era pensabile che nella SVS, coordinata e gestita in prima persona da xeniti, non si arrivasse prima o poi ad affrontare l'argomento? Questa volta, TNovan, autrice di questa sceneggiatura (ancora una volta dal titolo di difficile traduzione, ma tra i vari significati in inglese dell'espressione poke, credo che in questo caso quello che si adatti di più sia spingere, accalcarsi) non porta il discorso nella nostra epoca, come avveniva nei tre episodi citati, ma ci mostra come già ai loro tempi, ci fosse un vero culto nei confronti di Xena e Olimpia e come qualcuno avesse già pensato a come sfruttarlo adeguatamente. E con questo sistema, ci introduce nel mondo delle conventions, mostrandocene però anche il lato puramente speculativo, e facendo sognare a tutti quelli che almeno una volta nella vita ne sono stati vittime, pagando cifre iperboliche sull'altare della loro passione, una specie di rivalsa proprio per mano dei loro idoli. Ma ci dà anche un ritratto variegato degli stessi fans, spiegandocene alcune motivazioni e prendendo bonariamente in giro le loro manie (comprese le fantasie erotiche riversate su Xena e Olimpia), che sono poi quelle delle stesse autrici della SVS, che non dimentichiamocene sono fans a loro volta. Dalla copiosa corrispondenza sul sito seguita all'episodio, si desume che l'ispirazione principale sia nata dalla convention di Burbank del 2004 (qualcuno ha perfino ricordato una donna vestita di rosso che fece effettivamente una domanda su Xena e Marte) e la scena sul palco sarebbe stata presa di peso dalla performance di Lucy e Renée in quell'occasione (anche se non ci fu nessun bacio o sarebbe venuto giù il teatro). A questo proposito, è curioso osservare come dopo tre stagioni e quarantasette episodi della SVS, si possa sentire ancora la necessità di ribadire, e in modo anche abbastanza aggressivo, lo stato di coppia tra Xena e Olimpia come appunto nella sequenza della donna in rosso, dimostrando tutto sommato ancora una certa sensibilità alle contestazioni, sia pur ormai sporadiche, ad un dato di fatto che più nessuno veramente discute, retaggio evidente di anni di lotte mai completamente superate sulle mura del fortino del subtext. L'ultima nota è per gli osservatori più attenti: due frasi di questa sceneggiatura sono prese di peso dalla serie tv, le avete riconosciute? "Olimpia darà i numeri", detta da Xena è la stessa frase pronunciata dalla Principessa Guerriera in "Animal Attractions", "Xena e il villaggio termale", quinta stagione, quando si preparava a dire ad Olimpia che si era scoperta incinta, mentre "a lei sto bene io", sono le stesse parole pronunciate da Olimpia in "A Day in The Life", seconda stagione, e riferite alla sua vita insieme a Xena.
Mentre si godono la pace di un bivacco notturno sotto le stelle, e un nuovo piatto ideato da Olimpia, sospettosamente simile al toast, Xena e la compagna discutono su alcune possibili idèe per il loro futuro. Xena ha deciso di comporre un manuale per registrarvi tutte le conoscenze mediche acquisite, mentre Olimpia sta pensando di usare le sue arti nell'insegnamento. OLIMPIA:
Ci siamo lasciate guidare dalla vita così a lungo, che ora
sembra un po' strano, fare progetti per il futuro, eh? Entrambe tacciono. Il canto dei grilli aumenta d'intensità. Le stelle brillano su di loro. OLIMPIA(schiarendosi
la gola): Di solito non è a questo punto che qualche messaggero
dal tuo passato ci casca in testa da qualche albero? Olimpia ride accogliendola tra le braccia, ma il momento di serenità, il giorno dopo è presto dimenticato quando proseguendo nel loro viaggio senza meta, le due compagne giungono a guadare un torrente, e sotto la superficie dell'acqua rinvengono una spada spezzata ed un teschio. Pessimi auspici per l'immediato futuro che si presenta presto sotto forma di un villaggio di poche case, talmente cadente da parere abbandonato, ma la vista d'aquila e l'udito perfetto della Principessa Guerriera hanno individuato subito movimenti dietro le finestre delle case. Improvvisamente un bambino che insegue una capra irrompe sulla scena e senza guardare va a sbattere contro Xena che lo afferra. Immediatamente il luogo si popola di persone armate di falci, pietre e bastoni che con aria minacciosa urlano di lasciare andare il bambino che tra le mani di Xena sta strillando come se lo uccidessero. Confuse dal cambio repentino di situazione, Xena e Olimpia cercano di spiegarsi con la gente infuriata ed impaurita che si trovano di fronte, ma soprattutto le donne non vogliono sentire ragioni. Finalmente uno degli uomini si fa avanti e grazie anche al sorriso di Olimpia che con tutta la sua diplomazia cerca di chiarire l'equivoco, lentamente gli abitanti del villaggio sembrano rilassarsi, anche se il gruppo delle donne, apparentemente guidato da una certa Peti, non pare dello stesso avviso e continua a guardarle con diffidenza. La questione è che la popolazione è assediata da una banda di misteriosi predoni che rapiscono i bambini del villaggio e che pare siano guidati da una donna. Ecco quindi le ragioni della reazione violenta che tutti hanno avuto, quando hanno pensato che loro fossero venute a rapire un altro dei loro figli. Ormai restano pochissimi bambini nel villaggio e le madri sono pazze di terrore di vedersi sottrarre anche loro. Davanti ad una situazione del genere, Xena e Olimpia non hanno altra scelta che cercare di aiutare quella povera gente, anche se la diffidenza verso loro è ancora forte. Intanto però, decidono di integrare il povero pasto del villaggio con un po' di cacciagione e si spingono nel cuore della foresta in cerca di selvaggina. Qui, vicino al ruscello, dove le donne tutte in gruppo sono venute a prendere l'acqua, le due compagne scorgono alcuni uomini in agguato ed evidentemente pronti ad assalirle, ma anziché intervenire, si liberano delle loro armi e si uniscono alle altre donne, mescolandosi tra loro. E in un attimo il gruppo viene fatto oggetto di un lancio di dardi soporiferi che immediatamente le addormentano tutte, costringendo anche Xena e Olimpia a fingersi prive di sensi. Legate tra loro, le donne vengono costrette a seguire i rapitori fino al loro rifugio dietro una cascata, e qui mentre stanno per essere rinchiuse in gabbie di legno, all'improvviso una voce femminile risuona imperiosa ed ordina che Xena non venga messa insieme alle altre e se Xena nel riconoscere il volto della persona che ha parlato, resta sorpresa riesce a nasconderlo benissimo. Anche se la sorpresa sarebbe più che giustificata perché la donna che le si avvicina con negli occhi uno sguardo di odio è Boadicea, la condottiera britanna. Già i trascorsi giovanili tra le due guerriere non erano stati improntati alla serenità, ma il loro ultimo incontro ("The Deliverer", terza stagione) ha evidentemente lasciato strascichi notevoli, infatti, corsa a salvare Olimpia dalle grinfie del demone Dahak e del suo emissario Oroveso, Xena aveva dovuto abbandonare Boadicea e i suoi uomini impegnati in battaglia contro le truppe di Cesare e da questo tradimento, agli occhi della britanna, è scaturita la disastrosa sconfitta del suo paese e il conseguente suo imprigionamento nelle carceri romane. Ora Boadicea comanda solo un manipolo di superstiti male in arnese di quello che una volta era l'orgoglioso esercito della Britannia, ma è intenzionata a rimpinguare le sue truppe e intende farlo grazie all'apporto di bambini e ragazzi rapiti e addestrati fino dalla più tenera età e al ratto di donne in grado di partorirli. Ma al momento, la priorità di Boadicea è la vendetta contro colei che l'ha tradita lasciandola nelle mani di Cesare. Xena viene appesa per i polsi ed i piedi a rami d'albero, e Olimpia non può che assistere impotente dall'interno della sua gabbia da cui cerca vanamente di evadere segando le sbarre con una corda, per di più dovendo sopportare il sarcasmo di Peti, prigioniera con lei e le altre donne ("Bene, sembra che non siate poi quegli eroi che vi vantavate di essere, eh?"). Ma i commenti taglienti di Peti sono l'ultimo dei loro problemi, mentre Boadicea "visita" la sua prigioniera per ricordarle quei tragici momenti. BOADICEA(indicando
i suoi uomini): Vedi le loro facce? Loro ricordano ancora quel giorno,
Xena. Olimpia, che assistendo a quella scena, scuote sempre più rabbiosamente le sbarre, si blocca e si tende nell'ascolto. Boadicea si volta verso i suoi uomini che hanno smesso di battere sui tamburi. BOADICEA:
Ascoltate! Ascoltate tutti! Tenete a mente questo momento. Ricordate
tutti i vostri amici e compagni morti. Ricordate le loro urla. (a
Xena) Avanti. Dillo a loro. Dillo! Olimpia la guarda attraverso le sbarre con tristezza, mentre Boadicea getta indietro la testa con una risata roca. XENA(gridando): Mi dispiace di non averti abbandonata prima. (Boadicea la fissa.) Tu non valevi quello che ho perso quel giorno. Furente Boadicea si getta su Xena, e Olimpia non resiste più e ne richiama l'attenzione urlando e accusandola di voler scaricare su Xena le colpe che lei stessa ha per non essere riuscita a condurre il suo popolo alla vittoria. La britanna si avvicina alla gabbia e la fissa attentamente. Riconosciutala, con un ultimo sguardo gelido, ordina ai suoi uomini di tirarla fuori e legarla insieme a Xena. All'alba moriranno entrambe, dice. Vedere la sua compagna legata accanto a lei, a condividere la sua sorte non riempie di felicità Xena, ma Olimpia non è d'accordo. XENA:
C'era una ragione perché entrambe finissimo così? L'aumentare del rullio di tamburi segnala che l'ora dell'esecuzione si avvicina. Inutilmente, Xena cerca di farsi dire da Boadicea dove sono i bambini rapiti. La vecchia guerriera ordina ai suoi uomini di afferrare le quattro corde che legano Xena e cominciare a tirare nelle opposte direzioni finché il corpo della donna non finirà squarciato. Ad Olimpia spetterà invece vedere morire la sua compagna in quella maniera orribile. E sotto gli occhi agghiacciati della ragazza, almeno una decina di uomini per capo cominciano a tirare le corde sottoponendo Xena ad una terribile tensione. Olimpia urla a Boadicea che sta commettendo un errore, che Xena non è colpevole della distruzione del suo popolo, ma la britanna intende far scontare alla sua nemica la stessa sorte che molti suoi uomini hanno subito dai Romani, e mentre perfino l'indifferenza di Peti è scossa davanti a quello spettacolo, un bambino spunta da una delle capanne e immediatamente viene riconosciuto da sua madre rinchiusa in gabbia con le altre donne. Nel vedere la mamma, il piccolo vorrebbe correre da lei, ma è trattenuto dalla paura delle grida di Boadicea che gli ordina di tornare dentro. Ma, dopo aver ritrovato uno dei loro figli, niente più può fermare le donne che cominciano a gridare i nomi degli altri rapiti e a scuotere con forza e tutte insieme le sbarre della gabbia. Accorgendosi che la situazione le sta sfuggendo di mano, Boadicea corre ad aiutare i suoi uomini che stanno sudando le proverbiali sette camicie nel tentativo di squartare Xena, ma senza alcun esito, perché la guerriera, con il corpo teso allo spasimo, sta esercitando tutta la sua forza per combattere contro quella di tutti loro, riuscendo a farli perfino arretrare. Temendo di vedersi sfuggire la vendetta, Boadicea compie un ultimo disperato gesto e afferra Xena per i capelli, spingedole indietro la testa, pronta a colpirla alla gola con la sua spada. OLIMPIA:
NO!!!!! Olimpia è gelata. sapendo che non riuscirà a liberarsi in tempo. Boadicea tira completamente indietro la testa di Xena, esponendone la gola. Xena cerca di contrastare la presa, ma non può liberarsi. OLIMPIA:
Boadicea! Hai portato la tua gente in guerra, per cosa? Hai rischiato
tutto, PER COSA? La sua mano sale verso l'alto, prima di ridiscendere per il colpo mortale. Xena lotta contro la sua presa, contro gli uomini che continuano a tirare, contro le corde, un sordo ringhio che le erompe da dentro. OLIMPIA(disperatamente): Allora come puoi condannare Xena per aver fatto lo stesso? La lama s'arresta sulla pelle di Xena, mentre Boadicea la fissa, e questa le rimanda lo sguardo fermamente. OLIMPIA: Non stava scappando da Cesare. Solo... aveva un'amica in guai seri. I tamburi cessano lentamente, mentre gli uomini le guardano. Cade il silenzio, rotto solo dal cigolio delle corde che ancora tengono teso il corpo di Xena, ed Olimpia legata all'albero. BOADICEA(con
voce inespressiva): La tua famiglia? E qualcosa sembra spezzarsi nella cieca furia che agitava fino ad un attimo prima Boadicea. L'anziana guerriera lascia la presa su Xena e si allontana, ordinando ai suoi uomini di rilasciare i prigionieri. Ordine che, pur tra qualche perplessità, viene eseguito, e le due compagne finalmente libere, osservano lei e il suo gruppo svanire tra gli alberi, mentre madri e figli possono riunirsi. Al mattino, dopo aver incassato i ringraziamenti della popolazione, Xena trova Olimpia occupata a raccontare una delle sue storie a tanti piccoli ascoltatori tutti radunati intorno a lei. Quando i bambini corrono via, ridendo e senza apparenti tracce di traumi per la loro brutta avventura, Xena le si avvicina. OLIMPIA:
I bambini mi hanno detto che Boadicea aveva già iniziato a
insegnare loro le tradizioni del suo popolo. Non li aveva presi come
schiavi. PS: Dopo un inizio fulminante di stagione con ben tre episodi consecutivi firmati da lei, Melissa Good torna per l'episodio di chiusura della stagione, e lo fa riprendendo a sorpresa un personaggio praticamente dimenticato, quella Boadicea (o Boudicca, come nell'originale), regina guerriera dei Britanni che lungamente osteggiò le invincibili legioni romane che tentavano di invadere la sua terra. Xena l'aveva conosciuta in un lontano passato e si era ritrovata casualmente al suo fianco contro l'odiato Cesare nel quarto episodio della terza stagione, il già citato "The Deliverer", che avrebbe dato inizio ad uno dei periodi più difficili e tormentati della vita delle due compagne. In quell'occasione, mentre le truppe di Boadicea si apprestavano a combattere contro l'esercito romano, Xena aveva dovuto abbandonare la battaglia per correre in soccorso di Olimpia, lasciando i Britanni al loro destino. Poi, fin dalla fine di quello stesso episodio, completamente presa dal dramma di Olimpia, sconvolta per aver appena compiuto la sua prima uccisione, Xena dimentica semplicemente (e credo gli sceneggiatori con lei) la sua alleata e di Boadicea si perde ogni traccia. Ecco quindi un altro filo sparso, riannodato dalla SVS, che riporta nella saga il personaggio, ormai trasformato nel fantasma della gloriosa condottiera che fu, un essere roso dalla frustrazione e assetato di vendetta non solo contro la donna che lei ritiene l'abbia tradita (e di cui comunque solo casualmente reincrocia la strada), ma contro la vita stessa che ha vessato lei e il suo popolo oltre ogni limite, fino a spingerla alla follia e al crimine, ma la cui coscienza pur sepolta nell'odio riesce nel finale (forse un tantino precipitoso, però) a ritrovare tracce di umanità sufficienti a riconoscere analogie tra le sue motivazioni e quelle che hanno spinto Xena a fare la sua scelta e a recedere all'ultimo momento dalla sua vendetta. Con questo episodio il team della SVS chiude la nona stagione di Xena, dando appuntamento agli xeniti di lì a qualche mese per la decima. E' una piacevole, anche se a questo punto attesa, sorpresa per tutti i fedelissimi fans, ma l'impegno sta cominciando a farsi pressante per questo gruppo di autrici che, ricordiamolo hanno realizzato finora quarantotto episodi distribuiti su tre stagioni, con una professionalità ed una cura incredibile, sostenute solo dal loro entusiasmo e dall'amore per questi due personaggi, rubando, felici di farlo, tempo e sonno alle loro vite, e la vita e, tutte ne sono consapevoli, sta già esigendo di riprendersi i propri spazi. |
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