CAPITOLO
I
Le
acque dello stagno sono immobili e scure, circondate da alte canne
e fitti rovi d’erba d’ogni tipo. Xena e Olimpia sono chine
ad osservare la riva del piccolo laghetto, senza bracciali e calzari.
- Xena ma che schifo! Sono piena di fango! Come ci ripuliamo dopo
me lo spieghi!? -
- Pensa solo alle anguille ora! Ci pensiamo dopo! -
Con gesto fulmineo la principessa guerriera infila le mani nella melma
del bagnasciuga e la rivolta in superficie. Due anguille sgattaiolano
in cerca di riparo nell' acqua ma Xena gli afferra e le infila nel
secchio a far compagnia alle altre.
-Visto come si fa?! Se infili le mani in profondità non puoi
sbagliare.
Qui ce n’è per un esercito intero te lo dico io! -
- Le mani in profondità eh ... -
- A me non piacciono molto. Quelle basteranno vado a ripulirne -
- Fai come credi. Ne prendo qualcun altro e ti raggiungo. Se fai in
fretta accendi il fuoco per favore, io le ripulisco qui -
Olimpia riempie un secchio d'acqua si dirige verso i primi alberi
dove Argo è fermo ad aspettare.
Il bardo stende il telo che di solito di notte usa x stendersi e presa
la sacca si siede per ripulirsi con uno straccio dopo averlo bagnato
nel secchio. Mentre è contenta a fare questo sente dei rumori
alle sue spalle. Qualcuno si avvicina ... Olimpia si alza come se
mentre fosse, svuota il secchio per terra e lo lancia subito dopo
tenendolo per il manico verso la sua sinistra colpendo in pieno viso
l'uomo che si stava avvicinando.
- Ough! - l'uomo non può fare altro che rimane immobile per
il dolore al naso tenendolo tra le mani.
- Che sente!? Perchè vi siete avvicinato in questo modo? Dovevate
aspettarvelo che vi avrei attaccato! -
- ... Ohi, ohi ... mi dispiace, non volevo sembrare un brigante. -
Xena arriva in quel momento insospettita dalle voci.
- Olimpia che succede? -
- Quest'uomo ... me lo sono ritrovato alle spalle e sto aspettando
che dica chi è ... - risponde senza distogliere lo sguardo
dall'intruso.
L'uomo cerca di darsi una sistemata, prende un fazzoletto e si asciuga
il naso sanguinante a causa del colpo infertogli. Non ha l'aspetto
di un guerriero ma di un uomo di corte, dalle vesti pulite e dalle
vesti e dalle guardie che lo accompagnano e che sono rimaste indietro
ad aspettare con i cavalli.
- Mi presento: sono Nersius messaggero del re Nior e ho un messaggio
per Xena. -
La principessa guerriera posa il secchio contenente la cena e rassicurata
della presentazione chiede altre spiegazioni.
- Conosco re Nior, parla pure -
- Il re ti vuole a corte perchè la pace dei regni della regione
è in pericolo. Chiede il tuo aiuto per fare giustizia sull'uccisione
del re Tantras che ha lasciato il suo regno dopo nove anni di guerre
e contrasti. -
Olimpia guarda la compagna in attesa della sua risposta.
- Perchè mandate a chiamare me? Due regni sono coinvolti e
con tutti i saggi che avete a disposizione volete me? -
- Nessuna persona del regno può decidere chi è l'erede
del trono senza compromettere la pace dei due regni. Il fratello del
defunto re reclama il trono ma è contro l'alleanza di pace
e designare come successore una persona diversa da lui aprirebbe la
guerra civile. La tua fama ti precede Xena. Il re Nior ti chiede di
raggiungerlo a Epidauro nel castello di re Tantras, dove da giorni
si è riunito con la sua famiglia per decidere della successione
e trovare l'uccisore del re. -
- Un omicidio e una guerra da sventare .. che dici Olimpia, è
abbastanza? - è il commento della principessa guerriera.
- Uhm .. credo di si! -
- Allora andiamo! ... - conclude decisa la mora guerriera - ... Ma
prima mangiamo se abbiamo tempo. -
Xena osserva il messaggero per capire la sua urgenza:
- Fate pure, a pancia piena si ragiona meglio. -
- Unisciti a noi. -
- No vi ringrazio. Non vorrei disturbare. -
- Non fare complimenti, avanti! Avremo modo di parlare della situazione
dei due regni. -
- Non mi resta che accettare l'invito allora. -
CAPITOLO
II
Dopo aver pranzato
con il messaggero le nostre eroine si incamminano dietro il carro
dell'uomo e le sue guardie a cavallo. Olimpia è con Xena a
cavallo di Argo e ne approfitta per parlarle indisturbata.
- Come vedi tutta questa storia? -
- E' difficile Olimpia. Spero di riuscire a capire qualcosa in più,
quando avrò conosciuto tutti a palazzo. Sarebbe semplice se
scoprissi che l'assassino è Marzio, il fratello del re. Niente
trono, niente guerra e il re Nior potrebbe scegliere un uomo giusto
da mettere a capo del regno per assicurare la pace. -
- Se è stato davvero lui, avrà nascosto bene ogni prova
con l'aiuto dei suoi complici ... -
- Già .. sarà meglio guardarsi le spalle quando saremo
li. Non possiamo fidarci di nessuno. -
Dopo un giorno
di cammino verso Epidauro le nostre amiche giungono davanti alle porte
del castello. Un lungo giardino con due fontane ai lati e alte piante
rendono il luogo maestoso e tranquillo. Il lungo viale termina di
fronte al castello. Due torri ai lati dell'edificio gli conferiscono
imponenza, mentre le decorazioni negl'angoli dei balconi e finestre
ne addolciscono la visuale.
- E' un bel posto non trovi? - commenta Xena.
- Molto. Mi piacerebbe passare qualche giorno qui. L'autunno sta per
arrivare, almeno qui mi godrò la fine dell'estate. -
- Spero che avremo il tempo di rilassarci quest'autunno! -
- Avviso i servitori di condurvi nelle vostre stanze mentre avverto
il re del vostro arrivo. - dispone il messaggero.
Xena e Olimpia
si ritrovano in un accogliente salottino in attesa della servitù.
Dopo pochi minuti una giovane donna di bell'aspetto, con capelli castani
e gl'occhi verdi di circa 30 anni, arriva per condurle alla loro stanza.
- Se volete la regina può mettere a vostra disposizione delle
camere più grandi e lussuose. -
- No, questa va più che bene, grazie. - risponde Olimpia.
- Se avete bisogno di qualcosa chiamatemi, io sono Sara. -
- Grazie Sara. Io sono Olimpia e lei è Xena. -
- E' un piacere per me conoscervi. Se non avete bisogno di altro vado
in cucina. -
- No, non ci occorre nulla. Ti ringrazio, a dopo. -
Appena Sara esce dalla stanza Xena con una nota di disappunto commenta
la confidenza di Olimpia:
- Ti è simpatica quella? -
- Sara? ... Non mi è antipatica. Sto solo cercando di fare
la sua conoscenza .. potrebbe anche darci qualche informazione utile.
-
- Ah .. ok. -
Xena si stende sul letto presa dalla stanchezza mentre Olimpia preferisce
non replicare per evitare inutili discussioni.
- Vado a darmi una rinfrescata .. a più tardi. -
Verso l'ora
di cena e Sara bussa alla porta per annunciare che i pasti saranno
serviti nella grande sala del palazzo alla presenza di tutti i pareti
del defunto re Tantras e le avverte in oltre che prima re Nior vorrebbe
incontrarle in privato. Xena e l'inseparabile Olimpia si presentano
nella sala dove il re le attende.
Il nobile Nior ha circa 50 anni, barba e capelli curati ed è
un uomo alto e robusto dallo sguardo sornione. E' seduto ad una grande
scrivania in noce posta infondo alla sala intento nella lettura di
alcuni scritti. All'arrivo delle due donne si alza immediatamente
e si avvicina a loro per salutarle:
- Benvenute, accomodatevi. E' triste che sia io a dover fare gli onori
di casa in un palazzo e in un regno che non sono miei.
Xena e Olimpia salutano il re chinando il capo.
Xena: - Siamo onorate di conoscerti re Nior. Il tuo messaggero ci
ha spiegato cosa sta succedendo qui a Epidauro e faremo il possibile
per aiutarla a fare giustizia. -
- Ti ringrazio Xena. Ho molta fiducia in te e il mio regno ti ricompenserà
per il lavoro svolto. -
- Non voglio ricompense. Non ne ho mai accettate e non intendo cominciare
ora. -
- Di questo avremo modo di parlare, piuttosto chi è la tua
giovane amica. -
- Sono Olimpia di Potidea re Nior. - si presenta il bardo - .. Non
sono così giovane come sembro. - sorride al complimento del
re.
- Olimpia mi aiuterà come è solita a fare. -
- Bene, non voglio entrare nei tuoi piani di azione .. mi limiterò
a presentarti tutti questa sera a cena .. avrai carta bianca per disporre
cosa fare. Chiedi pure tutto ciò che ti serve a me e al consigliere
di re Tantras. Forse quest'oggi ti ha mandato a chiamare per conoscerti.
-
- No, veramente non ho ancora avuto il piacere ... -
- Evidentemente deve essere molto impegnato. Il re è morto
due settimane fa e da allora è lui che si sta occupando del
regno, in attesa che sia nominato un successore .. beh ora andiamo,
ci staranno aspettando per la cena. -
I tre lasciano la stanza e si incamminano per un lungo corridoi illuminato
dalle luci dei candelabri. Olimpia osserva i quadri degl'antenati
del re Tantras appesi alle pareti. La fioca luce rende il corridoio
un po' tetro ma non abbastanza per intimorire Olimpia.
Il re e le nostre amiche giungono davanti alle porte, già aperte,
della grande sala da pranzo. Un lungo tavolo imbandito con ogni genere
di vivanda è posto sul lato sinistro della sala proprio di
fronte alla porta. A destra invece la sala appare vuota per permettere
le danze agli invitati nei momenti di festa.
Al tavolo tra i commensali regna il silenzio quando il re, Xena e
Olimpia varcano la porta.
- Amici, vi presento Xena di Anfipoli e Olimpia di Potidea. Rimarranno
qui con noi per aiutarci per trovare l’assassino del re Tantras.
-
Un uomo magro dai capelli neri e dalla carnagione olivastra, si alza
in quel momento:
- Benvenute Epidauro, sono il consigliere Tirso. La regina mi ha pregato
di accogliervi adeguatamente perchè stasera non potrà
essere con noi a causa di un malore. Accomodatevi -
L' uomo indica due posti accanto al suo per Xena e Olimpia, lasciando
il re a capo tavola.
- Ringrazi la regina e un augurio che si rimetta presto per poterla
incontrare. - è la risposta della principessa guerriera.
Quando tutti hanno preso posto al tavolo, uno dei commensali fa cenno
ai servitori di iniziare a servire la cena. Dall'aspetto è
un guerriero ma per essere seduto accanto al re e ai consiglieri è
sicuramente un nobile. Xena lo osserva per un pò finchè
egli non si presenta da solo:
- Xena ti starai chiedendo chi sono immagino ... -
- In verità si. -
- Sono Marzio, fratello minore del re Tantras. Spero terrete alta
la tua scovando subito il mandante dell'omicidio, perchè il
trono non può restare vuoto a lungo. -
- Farò del mio meglio, non dubitare, soprattutto perchè
questo regno merita di avere un re giusto come il precedente e non
assassino. -
Olimpia guarda Xena sorpresa della sua schiettezza nei confronti del
fratello del re che è uno dei sospettati del delitto, rimanendo
con il bicchiere a mezz'aria. Marzio accenna a una lieve risata mentre
tutti aspettano la sua risposta.
- Ciò che dite è giusto, ma se continuerai ad ascoltare
le chiacchiere non troverai mai il vero assassino. Molti accusano
alle spalle, lo so bene, ma non mi fanno paura perchè non hanno
nessuna prova in mano e credimi, chi accusa lo fa solo per il proprio
tornaconto. -
Il consigliere Tirso si sente autorizzato a prendere parte alla discussione.
- Mi pare che fin ora nessuno dei presenti abbia reclamato il trono
per sè a parte tu ... -
- Forse perchè io sono l'unico parente di mio fratello! -
Marzio senza accorgersene alza la voce poi cerca di darsi un tono
più pacato.
- Tu non avresti fatto lo stesso al mio posto Tirso? Nessuno ti avrebbe
contrastato al mio posto perchè la gente ti ama come amava
mio fratello ... -
Xena ascolta attentamente ogni battuta del dialogo; con la sua provocazione
al principe può capire esattamente come sono messe le cose.
Tirso risponde a marzio senza problemi, ha l'aria di un uomo giusto
e non teme il dialogo che si è aperto:
- La gente di Epidauro ama solo la pace e chi sa tenerli lontani dalle
guerre inutili. Comunque io non ho nè l'intenzione, nè
il diritto di essere il re di questo regno.
Marzio: - Questo è un bene Tirso. -
Xena ora deve intervenire per placare l'ira crescente del principe.
- Passare alle minacce non mi sembra molto diplomatico principe Marzio.
-
- Io non sono un diplomatico, sono un condottiero di eserciti e preferisco
combattere piuttosto che covare serpi in seno come si sta facendo
a questo tavolo in nome della pace! -
Re Nior, che fin ora era rimasto in silenzio, si alza lentamente e
dopo aver soffocato la rabbia con un sospiro risponde all'offesa di
Marzio:
- I membri della famiglia reale di questo regno sono liberi di scegliere
i propri commensali, perciò dal momento che la mia presenza
non è gradita e che Xena è qui per il bene di tutti,
posso tornare a Tirinto in pace così come sono venuto. -
Tirso cerca di impedire al re di andarsene mentre Marzio addenta della
carne come se nulla fosse successo:
- Ti prego re Nior, resta per tutti noi e per la regina. Sono sicuro
che il principe non voleva ... -
- Lascia stare Tirso. Meriteresti molto di più da questo regno
per tutto l'impegno e la devozione che gli stai dedicando. Spero di
vederti presto. -
Il re lascia la sala mentre tutti eccetto Xena e Olimpia riprendono
a mangiare.
Xena: - Olimpia, ci vediamo in camera nostra più tardi .. ora
vado a parlare col re prima che parta. -
L'amica annuisce, poi Xena chiede il permesso ed esce dalla sala per
raggiungere il re.
Davanti al palazzo
il re sta per salire sul carro quando Xena lo ferma per parlargli:
- Il principe ha un gran bel caratterino. Mi spiace aver iniziato
quella discussione. Se avessi saputo che sarebbe finita così
non avrei detto nulla. -
- Non rammaricartene Xena. me ne sarei andato comunque domani mattina.
Non l'unico a non apprezzare la mia presenza qui a Epidauro. A Tirinto
hanno bisogno di me, mi sono già assentato troppo. -
- Comprendo le tue ragioni. credo sia un bene questa partenza, se
c'è ancora un assassino in giro potrebbe colpire ancora. -
Il re si limita ad accennare un timido sorriso, poi sale sul carro
e saluta la principessa guerriera:
- Buona fortuna Xena. -