episodio n. 1
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CAPITOLO IV

All’esterno l’alba è vicina e la luna scompare lentamente con il primo chiarore del giorno. Ritornare all’aria aperta è un vero sollievo nonostante la vicinanza della colata di lava che rende l’aria poco salubre.
Olimpia inizia a scendere lungo il fianco del monte infuocato in lenta eruzione, mentre sente intensi brividi correrle lungo la schiena: non può fare a meno di ripensare a Xena e a come poterla aiutare.
“Come posso fare per recuperare la purezza del suo spirito guerriero … devo cercare il modo per porre fine alla sua esistenza demoniaca ma senza distruggere del tutto la sua anima. Per farlo dovrei conoscere meglio gli dei di questo popolo e i loro poteri …non saprei a chi altri rivolgermi.”
Dopo aver percorso un lungo sentiero in discesa il bardo vede un villaggio in lontananza e decide di raggiungerlo in cerca di un po’ di ristoro dopo tanti affanni e chiedere informazioni sui demoni Oni.
Ad un tratto, lungo il cammino, Olimpia intravede un uomo anziano e solitario seduto su un masso con in mano il suo bastone.
Presenza insolita considerata l’ora e il luogo” pensa la donna avvicinandosi al passante per chiedere il nome del villaggio distante un paio di chilometri.
Prima di avere il tempo di formulare la domanda, l’anziano prende la parola:
- Come mai una mortale occidentale torna ancora in vita dagl’inferi?-
- Oh! … Io … sono stata catturata dagl’Oni ma sono riuscita a scappare … - risponde Olimpia colpita dalla schiettezza del suo interlocutore.
- Difficile crederlo, da lì … - l’uomo indica il vulcano con il bastone - … Non è mai tornato nessuno. – Quali poteri hai ragazza per riuscire a convincere gli Oni a lasciarti andare? -
L’invadenza dell’accigliato anziano inizia ad infastidire Olimpia che ha ormai cambiato idea sul volersi trattenere con lui a parlare:
- Non ho poteri, non sono né una dea né un demone. Sta tranquillo … ora devo proseguire il cammino, a presto. -
Senza ottenere risposta la bionda guerriera riprende la sua “passeggiata” verso la valle. Dopo alcuni minuti si volta per valutare la distanza percorsa dall’uscita della grotta e si accorge che l’uomo è sparito nel paesaggio desolato senza lasciare traccia lasciandola sorpresa e perplessa.
“Non può essere andato lontano in così poco tempo, lo avrei visto, specie se stesse raggiungendo un villaggio come me … doveva essere uno spirito. Spero solo con non fosse una spia di qualche nuovo demone …”

Seduta sul suo trono con lo sguardo perso nel vuoto, la principessa guerriera è intenta a pensare al suo incontro con Olimpia mentre orde di Oni fanno baccano nella sala combattendo tra di loro e ridendo sguaiatamente. Uno dei demoni si avvicina ai piedi del trono strisciando lentamente per osservare più da vicino il chakram che Xena ha riposto sul bracciolo destro della regale poltrona.
Infastidita dalla sua intrusione la diavolessa sferra un calcio sotto il mento del malcapitato ribaltandolo:
- Non osare avvicinarti senza permesso viscido verme … -
- Volevo solo guardare … - risponde l’Oni mentre i suoi compagni scoppiano a ridere assistendo alla scena.
- Invece di fare gli stupidi andate a prepararvi! Attaccheremo Bishamon a sorpresa stanotte! –
La notizia rallegra i demoni che iniziano ad esultare a gran voce invocando il nome di Xena.
- Fate silenzio adesso! E andate! - Ordina il capo dei demoni interrompendo la loro esultanza.
Mentre la sala si sfolla uno degl’Oni si avvicina a Xena per parlare:
- Cosa ne è stato dei prigionieri principessa? -
- Sono morti – risponde seccamente la diavolessa, mentendo.
- Com’è stato il tuo primo pasto? Immagino che ora ti senti rinvigorita … le forze iniziano a diminuire quando noi demoni non ci nutriamo di anime per lungo tempo -
- Si, è vero. Mi sento molto meglio ora … - finge Xena che in realtà inizia ad avvertire una certa debolezza poiché non ha mai ingoiato uno spirito da quando Ten-gu l’ha resa malvagia.

Olimpia intanto raggiunge il villaggio quando ormai il sole splende alto nel cielo; le prime finestre si aprono e alcune donne escono a fare provviste chiacchierando sottobraccio mentre i venditori ambulanti sistemano le mercanzie lungo la strada.
“Spero di trovare una taverna aperta … devo mangiare qualcosa e chiedere informazioni sui demoni .. avverto la stanchezza ma non ho tempo per riposare … devo salvare l’anima di Xena e trovare il modo di farla riposare in pace come lei voleva … com’è strano il destino … volevo che tornasse in vita e adesso cerco il modo di farle raggiungere il paradiso …”
Mentre riflette su questo volta l’angolo di un’abitazione e finisce con lo scontrarsi contro un uomo:
- Mi dispiace … ero soprappensiero! Reiko! Sei proprio tu! –
- Olimpia! Che gioia rivederti! – esclama il cacciatore di mostri abbracciando la donna, felice di vederla ancora viva dopo averla lasciata coi demoni - Il rimorso per averti abbandonata mi stava tormentando! Per fortuna stai bene!-
Reiko osserva la poetessa dalla testa ai piedi, quasi incredulo di averla davanti a se, notando che il laccio del suo corsetto è stato strappato in malomodo ed è ora legato alla meglio con dei nodi:
- Non fare caso al mio abbigliamento,dovrò trovarmi qualcos’altro da mettere. – si giustifica Olimpia un po’ imbarazzata - Gli altri dove sono? Li hai più visti dopo che sei uscito dalla caverna? -
- Si, siamo arrivati insieme al villaggio. Si sono rimessi in cammino poco fa per raggiungere il porto. -
- Bene, sono contenta per loro. Adesso avrei bisogno di trovare informazioni sui demoni Oni. Sono sicura che tu puoi aiutarmi. -
- Cosa vuoi sapere ancora? … Olimpia, tu mi nascondi qualcosa: prima i demoni vengono a cercarti sulla nave per riprendere il chakram, poi rimani a discutere con il loro capo negl’inferi e riesci ad uscire da quel luogo malefico senza difficoltà … so di non avere diritto ad una spiegazione ma starti accanto inizia a spaventarmi … -
- Hai ragione … Ti dirò tutto, ma prima incamminiamoci verso una taverna, vorrei mangiare qualcosa di caldo. –
- Va bene, seguimi … da questa parte … -
I due amici si incamminano nella direzione da cui Reiko è arrivato e il bardo inizia a spiegargli l’accaduto brevemente lasciando l’uomo molto sorpreso:
- E’ incredibile … mi chiedo quale divinità o essere infernale abbia trasformato la tua amica in un demone … potrei fare qualche nome, ma potrei sbagliarmi … - commenta il cacciatore di mostri alla fine del racconto entrando con Olimpia nella taverna “Kokushi”.
- Lo so, ma ho bisogno di indizi. Devo scoprire chi sta a capo di questa faccenda e il motivo per il quale hanno reso Xena un Oni. Non merita di passare il resto dell’eternità negl’inferi … voglio salvare la sua anima. -
I due guerrieri si avvicinano al bancone per ordinare da bere mentre tutti i presenti nel locale si voltano ad osservare la bionda poetessa in un’atmosfera che diviene presto tesa ed imbarazzante per il bardo. Il taverniere si avvicina ai due nuovi clienti indicando loro un piccolo tavolo dove possono accomodarsi:
- Cosa vi porto? – domanda l’uomo dalla pesante stazza e i modi poco raffinati.
- Poi portarmi una zuppa di verdure e … del vitello. – ordina Reiko sedendosi al tavolo. - E per te Olimpia? -
- Anche per me. – risponde la guerriera sedendosi accanto all’amico continuando a sentirsi osservata dai presenti - Non capisco perché continuano a fissarmi … Spesso la gente mi guarda incuriosita perché sono forestiera, ma qui mi sembra un po’ esagerato non trovi?-
- Non saprei dirti … -
Il taverniere si avvicina ad un uomo appoggiato alla parete accanto all’uscita sul retro e gli sussurra all’orecchio facendo attenzione a non dare molto nell’occhio. Poi, il tizio esce e Olimpia che ha osservato tutta la scena, inizia a temere che stia per accadere qualcosa:
- Questo posto è strano … credo sia meglio andarcene … - commenta la donna alzandosi in piedi decisa ad uscire.
- Credo sia solo la tua suggestione, siediti e mangia, coraggio ... -
Il bardo scuote la testa ma in quel momento due uomini robusti, armati di sciabola e rivestiti di un’armatura di pelle nera entrano nella taverna ribaltando i tavoli con una sola mano facendosi largo verso Olimpia:
- Devi seguirci, non opporre resistenza o sarà peggio per te … - intimano i due ponendosi di fronte alla prode poetessa.
- Suggestione eh? – dice sarcastica quest’ultima a Reiko lanciandogli un occhiata di fuoco mentre l’uomo imbarazzato dall’errore rimane in silenzio. - Chi siete e dove vorreste portarmi? -
- Fa come ti hanno chiesto, sono due guardie di Bishamon. – istruisce Reiko a bassa voce - Io ti seguirò se avrai bisogno di aiuto. -
Rassicurata sull’identità dei guerrieri, il bardo si volta verso di loro:
- Va bene,andiamo … -
Reiko resta a guardare finché i tre non sono usciti dalla taverna, poi inizia a seguirli rimanendo a debita distanza per non essere scoperto.
Olimpia viene scortata fino al tempio del dio della guerra, Bishamon, nemico dei demoni nonché uno dei sette dei giapponesi della fortuna.
Il tempio è posto alla sommità di una lunga scala di pietra che Olimpia percorre stando in mezzo ai due uomini; salita la rampa, la poetessa entra da sola nell’edificio mentre i guerrieri al servizio del dio arrestano il loro cammino ponendosi a guardia delle porte.
Avvolto da gelide mura di pietra, l’ambiente interno si presenta debolmente illuminato dai raggi del sole che filtrano dalle finestre poste su due lati della stanza dove si aggira il vecchietto incontrato dopo la fuga dagl’inferi. L’uomo si muove lentamente aiutandosi con il suo bastone e si china a fatica sui vasi di piccole piante bonsai poste sul lato destro del tempio, per annaffiarle con un po’ d’acqua fresca.
Lance dalla punta dorata e katane sono appese alle pareti mentre, al centro della sala, circondato da tavoli sui cui sono posti cesti di frutta, carne e sakè, è posto un trono d’oro dai magnifici intarsi.
L’anziano continua il suo lavoro finché il bardo si avvicina, non vedendo nessun’altro nel tempio a cui chiedere spiegazioni:
- Mi hanno detto che il dio Bishamon vuole parlarmi … non ho molto tempo, perciò se puoi aiutarmi … - Olimpia interrompe la frase vedendo che l’uomo non la presta attenzione - Ti prego, invoca Bishamon per … immagino che tu sia un sacerdote di questo tempio. Sei stato tu a farmi portare qui vero? Ci siamo incontrati stamattina ai piedi del vulcano … -
- Si è vero – risponde finalmente l’uomo annaffiando l’ultima piantina - Qual è il tuo nome, giovane donna? -
- Olimpia -
- Perché hai tanta fretta? –
- Io… devo aiutare una persona … - risponde con esitazione la donna temendo di addentrarsi in un discorso inutile con una persona che non può aiutarla.
- Non bisogna mai avere fretta nella vita.- continua il vecchio con tono saccente posando l’annaffiatoio per poi avvicinarsi al trono - Ogni cosa ha i suoi tempi e non possiamo cambiarli … guarda i bonsai: quando nascono sembrano già vecchi … chi potrebbe mai dire che una pianta arida e piccola possa vivere molti lustri? -
Questa osservazione inaspettata suscita la curiosità di Olimpia che resta qualche istante in silenzio ad osservare l’anziano che risiede sul trono e tirato un sospiro, le sorride osservando il suo sguardo di sgomento non appena intuisce la sua vera identità:
- Perdona la mia insolenza Bishamon. Non immaginavo che dietro un simile aspetto si celasse una divinità guerriera. – la donna china il capo sperando che il dio le conceda un’altra opportunità. – Devo ringraziarti per l’aiuto che hai offerto a me e agl’altri uomini della nave ieri notte. Ti devo la vita. -
Bishamon continua a sorridere compiaciuto dell’atteggiamento di Olimpia:
- Il genere umano mi sta a cuore, specie quando soffre … Avvicinati al tavolo e prendi qualcosa da mangiare, devi essere affamata giovane guerriera. Abbiamo molto di cui parlare .. -
– Ti ringrazio ma non vorrei mancarti di rispetto cibandomi delle tue offerte. – risponde il bardo tentennando di fronte all’invitante proposta.
- Non preoccuparti io non ne ho bisogno e poi se rifiuti potrei offendermi ... - commenta Bishamon indicandole di non insistere oltre.
Olimpia si avvicina al tavolo e prende un frutto mai visto prima e dopo aver lanciato uno sguardo a Bishamon, lo addenta timidamente assaporandone il dissetante succo. Quando si volta nuovamente verso il dio vede davanti a se una persona dall’aspetto diverso: un uomo giovane e muscoloso che indossa un’armatura completa.
- Non spaventarti, io posso assumere molte forme ma questa è quella che preferisco. - Il bardo si avvicina nuovamente al trono osservando la sfavillante armatura dove fiamme incandescenti si agitano continuamente in uno spettacolo visivo che non ha niente di umano:
- Al villaggio non ti conviene tornare. – istruisce Bishamon - Gli uomini ti credono complice dei demoni e complottano per ucciderti.
– Un bel cambiamento … - commenta il bardo per nulla sorpresa di ciò che le è appena stato detto - Xena è morta come eroina dopo aver eliminato Hiodoshi … ora la ritrovo negl’inferi trasformata in demone … -
- Cosa è successo negl’inferi? - domanda il dio alzandosi dal trono per avvicinarsi ad Olimpia - Mi ha sorpreso il fatto che ti abbia lasciato andare … - dice riferendosi a Xena senza giri di parole.
- Tu sapevi che era diventata un demone?! Perché non lo hai impedito?! E’ morta per eliminare Hiodoshi, non meritava anche questo! Non è giusto! - il tono del bardo è nervoso e pieno di rabbia ma Bishamon comprende il suo stato d’animo e non si cura dell’affronto e delle accuse che la donna le sta muovendo:
- Se avessi potuto impedirlo lo avrei fatto di certo. Xena è un demone molto pericoloso ... forse più di Hiodoshi stesso. Di tutti gli dei io sono quello che ne ha ricevuto maggior danno nell’averla come nemica perché Ten-Gu l’ha posta a capo degl’Oni che sono costretto a combattere da sempre per proteggere gli uomini. -
- Chi è Ten-gu? – domanda il bardo che finalmente ottiene un po’ di luce in questa oscura faccenda sperando di poter trovare un modo di purificare l’anima di Xena.
- E’ il principe di tutti i demoni. E’ stato lui a catturare l’anima di Xena e a trasformarla in un demone. -
- Come ha potuto? Voglio dire, deve esistere anche qui in Giappone un dio dell’oltretomba che custodisca le anime dei giusti … -
- Si certo, Emma-o: é il giudice dei morti. Ma Teng-gu ha inviato i sette demoni principe a convincerlo che Xena non meritava la pace … così la sua anima è stata consegnata a loro e condotta negl’inferi. -
- … E’ terribile … - commenta il bardo rimando impietrita ascoltando l’accaduto.
- Tu ora devi aiutarmi ... – continua Bishamon interrompendo i suoi dolorosi pensieri afferrandola per le spalle.
Così facendo le vesti lacerate della donna si trasformano in un armatura d’acciaio che le lascia scoperte le braccia, le mani vengono rivestite da guanti metallici, il gonnellino diventa leggermente più lungo con due spacchi laterali e le gambe vengono protette da due robusti paracolpi.
- So cosa vuoi chiedermi ma non posso farlo. – sentenzia la poetessa intuendo le intenzioni di Bishamon - Questa è una battaglia che non sarò mai pronta a combattere. Io amo Xena e non leverò mai la spada contro di lei. Anche se fosse il peggiore dei mostri.-
- Sapevo che mi avresti risposto così. Ma tu sei l’unica persona di fronte alla quale tentennerebbe. Naturalmente questo varrà ancora per poco. Quando inizierà a nutrirsi di anime come tutti gli altri Oni, del suo spirito non rimarrà traccia e dimenticherà ogni cosa. -
- E se lo avesse già fatto?- chiede Olimpia temendo la risposta.
- Se ti ha lasciato andare significa che sta digiunando. Questo la indebolisce e credo che avverta un forte desiderio d’ingoiare un’anima adesso, ma non hanno prigionieri e questo mi da quasi la certezza che possiamo ancora sconfiggerla nel suo stato. Dobbiamo affrettarci e stare allerta però … probabilmente starà già preparando il prossimo attacco.-
- No, non puoi ucciderla! Deve esserci un altro modo! - la donna sente crescere l’ansia e a stento trattiene le lacrime - Xena non merita tutto questo … se avessi saputo che il suo sacrificio, sarebbe stato ripagato con tanta ingratitudine l’avrei riportata in vita quando ne ho avuto la possibilità. Che pazza sono stata a darle retta … è un incubo … non può essere vero … credevo che ormai non poteva accadere niente di peggio … ora mi ritrovo qui a discutere su come eliminare il suo spirito …-
Volta dalla disperazione Olimpia corre fuori dal tempio per piangere, ma il dolore e la stanchezza le fanno mancare le forze e non può fare a meno di sedersi sul secondo gradino della lunga scala mentre Bishamon la raggiunge fermandosi alla sue spalle:
- Non ti chiedo di accettarlo adesso … ma devi essere preparata. Va con i miei armati e lo vedrai con i tuoi occhi: Xena purtroppo va eliminata per ristabilire l’equilibro tra le forze del bene e del male, altrimenti troppi innocenti continueranno a morire. -
- Andrò con loro ma solo per impedire che le facciate del male. Nel suo spirito c’è ancora del buono e te lo dimostrerò. - dice la prode poetessa con fredda determinazione asciugandosi le lacrime dal volto con le mani.
- Ne riceverai solo una grande delusione se ti ostinerai a crederlo …- conclude Bishamon scuotendo la testa mentre il bardo si rialza e si volta verso di lui.
- Come posso riportata in vita? – la domanda sembra assurda a lei stessa ma nutre la speranza che possa essere realizzabile.
- Non credo che esista più un modo. Xena è già stata giudicata da Emma-o e lui era il solo a poterla riportare tra i vivi. In ogni caso il dio dell’oltretomba esige una valida motivazione per farlo. –
La risposta è deludente per la donna ma nella sua mente prende a poco a poco forma un progetto rischioso che decide di conservare come ultima carta da giocare nel caso non riuscisse a trovare un altro modo.
- Chi è l’uomo che ti seguiva? – chiede Bishamon indicando con lo sguardo un albero lontano al termine del viale che conduce al tempio.
- Un amico. – risponde Olimpia ricordandosi di Reiko..
- I demoni … non usciranno allo scoperto prima del tramonto. I miei armati ti aspetteranno qui dopo il color del sole, sii puntuale. – conclude Bishamon congedandola.
- La sarò. A più tardi –
Mentre il dio scompare alle sue spalle, la donna inizia a scendere la lunga scala pensando al modo migliore di agire quella notte:
“Xena non si arrenderà ma sono certa che non potrà uccidermi perché ricorda bene chi sono. Temo che questo non cambierà affatto le cose … Bishamon vuole vederla fuori gioco per avere di nuovo la possibilità di battere gli Oni ad armi pari e io non sono forte abbastanza per impedirgli di ucciderla … devo giocare d’astuzia e batterlo sul tempo … sempre che riesca a far superare questa lunga notte a Xena. Se Bishamon ha ragione e non ha ancora ingoiato nessun anima posso provare a farla ragionare …”

 

di Darkamy e Xandrella

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