episodio n. 1
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CAPITOLO I

Olimpia è rimasta sola. La donna viaggia verso l’Egitto senza più Xena. Solo se avete perso una persona importante nella vostra vita potete capire cosa stia provando in questo momento la bionda guerriera appoggiata sul bordo della nave a fissare il mare …
Per Xena non è stato semplice scegliere di morire e lasciare la sua amica senza nemmeno avere avuto il coraggio di avvertirla perchè quel sacrificio era necessario, anche a costo di farla soffrire.
“Xena … chissà dove sei adesso. Quello che hai fatto è giusto, ma non riesco ad accettarlo. Mi sento abbandonata … vorrei tanto riposarmi e non andare in Egitto, ma so che tu vorresti così. Onorerò la tua memoria ogni giorno della mia vita continuando da sola le nostre avventure. Aiuterò chi ha bisogno e chi è nel giusto, fino all’ultimo giorno della mia vita e farò in modo che nessuno dimentichi la guerriera con il chakram”.
La donna prende l’arma di Xena dal gancio che ha sul fianco destro della cintura e lo osserva perdendosi nei suoi ricordi. In quel momento, un uomo dagl’occhi a mandorla e scuri capelli le si avvicina lentamente con in mano una scodella:
- Salve … non vorrei disturbarti ma … è da un po’ che sei qui fuori e ho pensato che avessi fame. Ti ho portato del riso con delle verdure … -
Olimpia ripone il chakram e si asciuga velocemente gli occhi per non mostrare allo sconosciuto che ha pianto da poco:
- Ti ringrazio, ma non ho fame. - risponde Olimpia osservando l’uomo alto e muscoloso che le è di fronte. – Tu non fai parte dell’equipaggio vero?-
- No, infatti. Preferisco la terraferma al mare. Mi chiamo Reiko e mi sono imbarcato con te a Higuchi. -
- Io sono Olimpia, sono diretta in Egitto … e tu? – continua il bardo decisa a scambiare qualche parola con l’uomo nonostante il dolore che in quel momento porta nel cuore.
- Hai un viaggio lungo da fare. Io sono un cacciatore di ragni giganti, ma credo di potermi definire un guerriero. – sorride Reiko.
- Non sapevo che in Giappone ci fossero simili mostri … - commenta Olimpia che ha scarsa conoscenza della cultura orientale.
- Bè, non sono dei veri ragni ma degli spiriti … dei demoni per essere precisi. -
Sentendo parlare di demoni lo sguardo della donna si fa cupo:
- Ho detto qualcosa che non va? -
- Non preoccuparti… è solo che ero venuta fin qui con una persona a me molto cara per eliminare un demone e adesso … come vedi sto tornando indietro da sola. –
Olimpia si sforza di non piangere ma una lacrima le solca il viso contro le sue intenzioni:
- So di chi parli … ad Higuchi non si parlava d’altro che di Xena, la principessa guerriera ... da carnefice è diventata un eroina per questo paese, eliminando Hiodoshi. E’ un gesto che non verrà dimenticato. Ha avuto una morte onorevole che ha riscattato le sue colpe passate. – il cacciatore di spiriti, poggia una mano sulla spalla della bionda guerriera in segno di conforto e comprensione. – Devi farti forza e andare avanti … -
Olimpia annuisce con poca convinzione, mentre piange in silenzio:
- Scusami … so che non dovrei piangere, ma credo che per me sia troppo presto per guardare avanti … -
- Coraggio, ti assicuro che non è mai presto per reagire al dolore e non potrà che farti bene. -
La donna cerca di asciugarsi gli occhi con le mani prima che Reiko le ponga un fazzoletto pulito, trovato nella tasca dei pantaloni:
- Forse adesso avresti preferito rimanere da sola ma è da quando sono salito sulla nave che mi chiedevo perché una donna così bella fosse così triste. -
- Devo avere un aspetto spaventoso … mi prendi in giro? Comunque no, non mi hai infastidita sta tranquillo - il bardo ripiega alla meglio il fazzoletto, ma ormai non può più restituirlo al proprietario dopo averlo usato. - … E grazie per il fazzoletto. – conclude la donna un po’ imbarazzata.
- Non preoccuparti … non era mio! -
Olimpia rimane allibita e in silenzio per qualche secondo finchè Reiko aggiunge:
- Stavo scherzando! – esclama l’uomo riuscendo così a strapparle un sorriso. – Sei sicura di non voler mangiare qualcosa? -
- Si, davvero non ho fame. Adesso se non ti dispiace vorrei restare per conto mio. -
- Certo, capisco … a dopo. -
Il giovane Reiko si dirige sottocoperta mentre la bionda guerriera lo segue con lo sguardo riflettendo sulla nuova conoscenza. Poi riprende a fissare il mare mentre i suoi pensieri tornano a Xena e all’azzurro dei suoi occhi in cui poteva perdersi ogni volta che li guardava.

Solo al tramonto Olimpia decide di ritirarsi sottocoperta nella sua cabina; la cella è piccola è stretta: c’è solo lo spazio per un letto e un piccolo armadio … eppure, la stanza le appare troppo grande in assenza di Xena. Una forte solitudine le pervade l’animo mentre cerca di convincersi che lo spirito della principessa guerriera è ancora li con lei e lo sarà ogni giorno.
Reiko esce dalla sua cabina in quel momento e percorre il corridoio su cui è posta la stanza di Olimpia. Vedendola ferma davanti alla porta, capisce che i pensieri dolorosi non l’hanno ancora abbandonata e al passaggio obbligato alle sue spalle decide di coinvolgerla ancora in un dialogo:
- Hai paura di entrare? - chiede il guerriero accennandole un sorriso rassicurante.
- No .. è solo … è solo che sto cercando di convincermi che Xena è solo andata a fare un breve viaggio senza di me e tornerà presto … è l’unico modo che ho per cercare di mantenere la calma. – il bardo massaggia la tempia destra in preda ad un forte mal di testa. La stanchezza che avverte è sempre più forte, ma i pensieri le impediscono di cedere al riposo. - … Ti sembrerò pazza … essere bloccata su questa nave non mi aiuta a ristabilire il mio equilibrio … non ne posso più! Vorrei tanto scendere … Qui convivo ogni attimo con ricordi troppo dolorosi. -
- Mi dispiace … -
Reiko vorrebbe parlare ma non riesce a trovare le parole adatte per aiutare la donna.
Dopo una pausa di silenzio l’eroe nipponico cerca di coinvolgerla in qualcosa che possa distrarla:
- Non rimanere in cabina da sola. Oggi è l’ultimo giorno della festa della morte qui in Giappone e in mare si possono scorgere le “shoryobuni” … vuoi venire con me sul pontile a vederle? -
Olimpia non ha idea di cosa stia parlando ma decide di seguire la sua istintiva e innata curiosità:
- Perché no … Prendo uno scialle e ti raggiungo, ma dovrai spiegarmi che cosa sono shoryobuni perché non ne ho idea. -
Rieko annuisce e si avvia verso il ponte della nave lasciandola da sola.

CAPITOLO II

Nelle profondità sotterranee di un vulcano al di sotto dei cunicoli infuocati dalla lava, si estendono grandi sale infestate da vapori malsani, scavate nella roccia lavica dove dimorano i demoni dall’aspetto umano, con tre occhi, una grande bocca, corna e unghie affilate. Questi esseri detti “Oni” nella cultura giapponese possono volare e afferrare le anime delle persone malvagie in punto di morte.
In quel momento nella sala più grande si sta tenendo una riunione di demoni per ascoltare gli ordini del loro capo:
- Dobbiamo sconfiggere l’esercito di Bishamon! Per questo stanotte andrete a nutrivi con i demoni Jikininki, i divoratori di cadaveri, delle anime che sulle navi stanno lasciando il Giappone. -
Il leader che ha preso la parola è una diavolessa dagl’occhi neri come la pece, le unghie appuntite e taglienti e il volto coperto da strani disegni multicolore che vanno a formare una maschera simile a quella dei suoi adepti. I capelli neri e lunghi e il suo abbigliamento di pelle marrone rendono riconoscibile l’anima dannata come Xena, la principessa guerriera:
- … Andate e fortificatevi! -
La marmaglia di demoni stretta intorno alla diavolessa esulta a gran voce invocando il suo nome:
- Mi raccomando portatemi il chakram, lo rivoglio! – aggiunge il capo degli Oni.
- Cosa dobbiamo farne della donna che lo porta mia signora? – chiede uno dei demoni della terza fila alzando la voce per sovrastare il brusio.
- Fatene quello che volete … - risponde Xena che non ha più alcun sentimento di amore e di pace nel cuore.

Olimpia sale sul ponte della nave avvolta in uno scialle nero e si avvicina al cacciatore di mostri intento ad osservare la superficie dell’acqua:
- … Ti aspettavo … guarda il mare. -
L’eroe indica al bardo la luminescenza delle correnti marine sparse qua e là in mare e osservabili a perdita d’occhio:
- … E’ meraviglioso … non avevo mai visto nulla di simile prima d’ora … di cosa si tratta? Non dipende dalla luna perché è una notte buia … - commenta il bardo incantata da quello che crede essere un fenomeno naturale.
- Come ti avevo detto poco fa, oggi è l’ultimo giorno della festa della morte. Anche se non puoi vederle, in mare ci sono le Shoryobuni, le navi dell’anima pronte a salpare verso il regno dei morti. Le luci che vedi in mare sono gli spettri che si fanno trasportare dall’alta marea per far ritorno attraverso le Shoryobuni al loro mondo di spiriti. -
- Non esiste niente del genere in Grecia ... il Giappone è un paese meraviglioso … credo che Xena lo amasse molto. Forse il suo spirito si sta imbarcando insieme con gli altri stanotte …-
- … Può essere … la nostra nave resterà ferma stanotte come tutte le imbarcazione del Giappone. -
- Per non disturbare le anime? -
- Si, è così … -
La donna continua a fissare il mare mentre le lacrime le rigano il volto:
- … Ti prego parlami ancora degli spiriti e del loro regno … mi piace ascoltare i tuoi racconti. -
- Il mondo degli spiriti lo chiamiamo “Yomi-No-Kuni”. Lì le anime vengono purificate e … - Reiko interrompe la sua spiegazione vedendo avvicinarsi una strana nuvola nera che si sposta velocemente dalla terra ferma verso la loro nave. - … E quello che cos’è … - pensa ad alta voce richiamando l’attenzione di Olimpia.
- … Sembrano strani uccelli … -
- No, quelli non sono uccelli … sono demoni! Presto, sottocoperta!! -
Reiko afferra la bionda guerriera per un braccio e la conduce verso la scaletta urlando agli uomini della nave di mettersi in salvo:
- Arrivano gli Oniii!! Mettetevi al riparo!! -
- Ma che cosa sono gli Oni? – chiede il bardo dirigendosi verso la sua cella per recuperare il chakram e i sais dall’armadietto.
- Sono demoni … ci uccideranno tutti! Spero che Bishamon invii i suoi uomini a combatterli perché siamo incapaci di colpirli con le nostre armi da mortali. – spiega velocemente l’uomo guardando dalla piccola finestra della cabina l’avvicinarsi degli Oni.
- Si, lo so … bisogna essere morti per battersi contro un demone … - dice ricordando il sacrificio di Xena per battere Hiodoshi e la sorprende il fatto che una simile informazione le possa tornare utile in quel momento.
- O sei morto o sei un sacerdote esorcista e, purtroppo, la vita del monastero non mi è mai andata a genio. -
- Cosa possiamo fare adesso? E chi è Bishamon di cui mi stavi parlando? – chiede nervosamente la bionda guerriera avvertendo la propria impotenza di fronte a una minaccia imminente.
- E’ un dio della guerra … il più acerrimo nemico dei demoni … protegge gli uomini che lo invocano quando ogni genere di essere demoniaco li minaccia. – dice l’eroe a bassa voce poiché, dopo il trambusto iniziale durante il quale tutti gli uomini della nave si sono nascosti, ora regna uno strano silenzio dovuto all’attesa del nemico.
- Come fai ad essere così sicuro che verrà? Se i vostri dei sono come quelli greci faremo meglio a considerarci già morti! … - il pessimismo di Olimpia dovuto alla troppe delusioni ricevute durante i suoi viaggi con Xena si manifesta in un momento poco opportuno.
- Bishamon verrà ne sono certo … guarda! -
Sul ponte della nave compare una grossa ruota infuocata da cui emergono dieci armati che impugnano due spade ciascuno:
- Sono i suoi guerrieri … - esclama Reiko mentre Olimpia lo segue sulle scale per osservare i condottieri pronti alla battaglia.
Il bardo decide di uscire allo scoperto senza avvertire il cacciatore di mostri, che rimane appollaiato in cima alle scale:
- Dove vai … fermati! Gli Oni stanno arrivando! -
La bionda guerriera si avvicina agli armati che hanno il volto coperto da un cappuccio di seta nero:
- Mi chiamo Olimpia e non temo gli Oni. Permettetemi di combattere al vostro fianco. Sulla nave ci sono ottanta uomini e i demoni in arrivo sono troppi. Datemi una delle vostre sacre katane, affinché io possa avere una morte onorevole in battaglia difendendo queste persone. -
Il bardo attende una risposta senza battere ciglio, poi uno dei guerrieri si muove verso di lei per porgerle una delle proprie sfavillanti spade in grado di uccidere i demoni.
“ Spero tu possa vedermi Xena. Voglio renderti fiera di me e riuscirò a dimostrarti che so essere come te, una principessa guerriera … non temo la morte perché così potrò raggiungerti …”
Intanto Reiko che, come Olimpia ha coraggio da vendere, esce allo scoperto e sull’esempio della donna chiede una spada per sé posizionandosi in prima linea accanto al bardo, mentre gli Oni stanno per mettere piede sulla nave giungendo in volo:
- Non ti facevo così coraggiosa mia giovane amica … -
Olimpia sorride senza distogliere lo sguardo dal nemico in arrivo:
- … Non facciamoli avvicinare alle scale – suggerisce la guerriera facendo esercitare il polso roteando la spada che ha in pugno.
Pochi secondi ancora e i demoni mettono piede sul ponte estraendo le loro spade lanciando terrificanti strilla verso i guerrieri avversari. Olimpia si batte come una furia riuscendo a non farsi accerchiare ed eliminando un gran numero di demoni anche grazie a Reiko che le copre le spalle, combattendo dietro di lei.
Con le sacre katane occorre un solo fendente per eliminare i diabolici esseri in una nube di fumo nero:
- Dobbiamo spostarci davanti alle scale … combattere qui non serve a molto! – urla la bionda guerriera al compagno dopo aver annientato con un affondo di spada l’ennesimo demone.
Urla strazianti provengono da sotto coperta dove gli Oni stanno facendo strage di uomini. Olimpia passo dopo passo si fa largo verso le scale seguita da Reiko; i due hanno non poche difficoltà a difendersi dato che gli Oni continuano ad arrivare in gran numero dal cielo: per un demone eliminato, altri tre si aggiungono al gruppo.
La battaglia si complica ulteriormente quando una nuova schiera di demoni di diverso aspetto si unisce agl’Oni; questi esseri infernali appaiono più spaventosi dei precedenti in quanto hanno le sembianze di donne e uomini morti in modo violento: alcuni hanno il ventre squarciato, altri il volto tumefatto e altri ancora sono mutilati di uno o più arti del corpo.
- E questi cosa sono? Altri demoni?– chiede Olimpia nella foga della battaglia.
- Si, purtroppo … sono dei Jikininki e divorano i cadaveri per nutrirsi … -
- … Per gli dei … sai una cosa? Non sono più tanto sicura che la vostra schiera divina mi piaccia … i vostri immortali infernali lasciano alquanto a desiderare! -
- Gli Jikininki sono gli spiriti di uomini e donne morti … - Reiko fa lunghe pause mentre parla dovute alla battaglia - … Vogliono evitare che le anime dei cadaveri che vengono divorati entrino in un esistenza più tranquilla dopo la morte. In questo modo continuano a vivere “una mezza vita” anche se dannata. – conclude il guerriero ormai vicino alle scale con il bardo.
- Fantastico! – è il commento sarcastico della donna. - … Se scendiamo adesso sottocoperta potremmo finire in trappola come i topi … -
In quel momento i demoni risolvono il problema conducendo sul pontile della nave ciò che resta dell’equipaggio per ucciderlo e facilitare il compito degli Jikininki.
Lo spettacolo che si presenta agl’occhi della guerriera è terrificante: gli uomini della nave completamente inermi vengono sgozzati e i loro cadaveri sono divorati dagli Jikininki mentre gli Oni ne risucchiano lo spirito appena trapassato, allo stesso modo in cui Hiodoshi si nutriva delle quindicimila anime.
Olimpia e gli armati non riescono ad impedirlo poiché numericamente inferiori e hanno perciò solo la possibilità di difendere se stessi dagli attacchi dei demoni.
La donna cerca di scacciare l’idea della morte pensando a Xena e quando, forse per la stanchezza, il potente colpo di spada di un Oni le fa cadere la katana di mano, realizza che la morte è giunta ma non potrà rivedere mai più la principessa guerriera perché il suo spirito verrà divorato di lì a poco.
Olimpia lancia un urlo di rabbia e tenta di scagliarsi a terra per riprendere la katana mentre il suo nemico si appresta a finirla brandendo in aria la spada; in quel momento il demone vede il chakram e ricorda l’ordine del suo capo abbassando per un attimo la guardia, fornendo così al bardo il tempo necessario per riarmarsi.
- Ha il chakram! – urla l’Oni ai suoi compagni con voce rauca.
Gli altri demoni si lanciano contro la donna ancora a terra abbandonando i propri obiettivi, eccetto gli Jikininki che, senza armi, hanno il solo compito di divorare i cadaveri.
Il bardo non riesce a rialzarsi tanta è la calca di demoni che la circonda e con la spada in mano cerca di evitare che gli Oni la tocchino, ma uno di loro le sottrae il chakram senza che lei se ne accorga per tornare poi a confondersi tra gli altri:
- Uccidiamola! – urla mentre i compagni afferrano la donna disarmandola e costringendola ad alzarsi.
Quando ormai sembra arrivata la fine, ricompare sul ponte della nave la ruota infuocata, simbolo del dio della guerra Bishamon. Da essa fuoriescono decine di armati pronti a recuperare le sorti della battaglia a danno dei nemici.
Immediatamente i guerrieri si lanciano nella mischia attaccando i nemici e facendosi largo a suon di spada verso Olimpia e Reiko:
- Ritiriamoci, ritiriamoci!! – urla il demone posto a capo della spedizione, valutando la fuga come la mossa migliore dopo aver recuperato il chakram e aver fatto incetta di morti.
Non avendo più tempo per uccidere Olimpia, gli Oni decidono di farla prigioniera, perciò uno dei demoni la colpisce alla testa con l’elsa della spada facendole perdere i sensi. Poi la solleva da terra e adagiandosela sulla spalla come se si trattasse di un sacco, si solleva in volo con tutti gli altri Oni diretti verso il vulcano nelle cui gallerie sotterranee dimorano indisturbati.

di Darkamy e Xandrella

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