L’ultimo
raggio di sole si ritira e le ombre si trasformano in tenebre dando
inizio a una notte buia senza luna. Le lanterne illuminano l’ingresso
del tempio di Bishamon di una debole luce rossa. Tutt’intorno
regna il silenzio che neanche il vento osa rompere sentendo le foglie
degl’alberi.
All’interno del tempio decine di armati, Reiko e Olimpia sono
in attesa del nemico con lo sguardo rivolto verso le porte senza pronunciare
parola. All’improvviso il lamento di una donna in lacrime rompe
il silenzio:
- E’ un trucco dei demoni, non muovetevi. – comanda dalla
prima fila il capo degl’armati.
Il pianto della donna si fa sempre più disperato e tanto forte
da insinuare in Olimpia il dubbio che possa trattarsi di un essere
umano e non di un Oni:
- Aiuto! …divino Bishamon, mi uccideranno! Aiutami! –
inizia a gridare la voce in preda al terrore.
- Forese sarebbe meglio andare a controllare … - dice il bardo
colta dalla pena per quel pianto straziante.
- No! Rimanete ai vostri posti o morirete! – ribadisce il capo
degl’armati che non vuole mettersi in trappola. – Presto
si stancheranno e apriranno le porte per cercarci. -
- Olimpiaaaa!!! Ti supplico aiutami! Olimpiaa! – grida la voce
singhiozzante.
- Mi sta chiamando! Forse è Xena .. io esco! –
Il bardo rompe la fila e si fa largo tra gli armati verso l’uscita
ma Reiko la blocca afferrandola per un braccio:
- Noo! Fa come ti hanno detto! Non uscire! -
Dopo aver tirato un forte strattone, Olimpia si libera dalla presa
e sfilata la katana apre lentamente la porta, quel tanto che basta
per permettere di uscire. Si ferma sull’uscio e guarda attentamente
all’esterno che appare deserto e da cui non proviene più
nessun suono.
- Olimpia torna qui! – grida Reiko sempre più convinto
che si tratti di un tranello.
La poca luce impedisce al bardo di guardare fino alla fine del viale
alberato ma osserva che non c’è traccia di nessuna donna:
il cortile è deserto.
La bionda guerriera afferra la porta scorrevole per richiuderla e
tornare dentro quando qualcosa le afferra il polso e con forza la
tira verso l’esterno facendola cadere. Spaventata e sorpresa,
Olimpia inizia ad agitare la spada contro un nemico invisibile cercando
di rialzarsi. Una volta in piedi strane luci rosse provenienti dal
boschetto che circonda il tempio attirano la sua attenzione:
- Cosa sono quelli? –
Centinaia di occhi rossi come le fiamme dell’inferno si avvicinano
lentamente a lei uscendo dalle tenebre del bosco.
- Sono i demoni! Reik … - non ha il tempo di gridare aiuto che
il nemico invisibile la colpisce allo stomaco e al volto riducendola
in ginocchio per il doloro. L’essere le solleva il mento per
farle tenere la testa alta e in quel momento si rende visibile ai
suoi occhi a pochi centimetri dal suo volto: è Xena.
L’espressione di dolore del bardo si trasforma in un sorriso
per averla rivista ancora una volta:
- Xena … -
I loro occhi si incrociano per interminabili secondi in cui rivive
in Olimpia il ricordo della battaglia finale contro Hiodoshi quando
era la principessa guerriera stremata e dolorante e lei, portandole
dell’acqua della fonte sacra, la dissetò donandole nuova
vitalità con un dolce bacio ridandole forza e vigore.
- Sono stanca Xena … fai presto ti prego … io terrò
gli occhi chiusi … non riuscirei a guardarti … -
Olimpia chiude gli occhi lasciando sfuggire una lacrima dovuta alla
forte emozione suscitata da una fine tanto assurda per mano della
sua migliore amica.
- … Ora ti colpirò ancora … cadi e non muoverti
… - risponde a voce bassa la diavolessa riaccendendo la speranza
nel cuore del bardo che non riesce ad impedire alle lacrime di scorrere
lungo le guance in un momento così intenso. La principessa
guerriera non l’ha affatto dimenticata anzi, vuole salvarle
la vita.
- Ti voglio bene Xena … - le sussurra piangendo sfiorandole
la guancia.
- Anche io … per sempre … - risponde la principessa guerriera
prima di trovare la forza di schiaffeggiarla.
Olimpia finisce a terra fingendosi svenuta temendo, però, di
non poter realizzare il piano che le permetterebbe di salvare lo suo
spirito della sua amica.
Mentre questo pensiero inizia a tormentarla, le porte del tempio si
spalancano e decine di armati escono allo scoperto per attaccare l’armata
di Oni inferocita:
- Uccideteli tutti e bruciate e il tempioooo!! – urla Xena ai
suoi uomini mentre grosse gocce di pioggia iniziano a cadere dal cielo
e la notte viene illuminata a giorno da lampi spaventosi. Reiko vedendo
Olimpia priva di conoscenza si scaglia contro Xena per vendicare l’amica:
- L’hai uccisa brutto mostro!! –
I due iniziano a battersi a suon di spada a pochi passi dal bardo
che in più momenti fatica a mantenere la finzione temendo che
uno dei due duellanti possa rimanere ferito dello scontro:
- Chi sei delizioso bocconcino? – chiede Xena sorpresa e divertita
dalla rabbia del cacciatore di mosti nei suoi confronti.
- Reiko! E Olimpia era mia amica! Pagherai per questo delitto …
lei ti adorava, non dovevi farlo! -
L’uomo continua ad attaccarla con la spada sacra al dio Bishamon
in grado di uccidere i demoni mettendo Xena in difficoltà in
qualche occasione. La diavolessa intanto cerca di prendere tempo per
evitare di uccidere il suo avversario in quanto non riuscirebbe a
resistere alla tentazione di nutrirsi della sua anima divenendo, così,
un demone a tutti gli effetti.
All’improvviso, però, fa la sua apparizione Ten-gu, sorprendendo
tutti i presenti: il principe dei demoni non doveva prendere parte
alla battaglia e la sua presenza genera molte perplessità sia
tra gli Oni che tra gli armati di Bishamon.
I due eserciti smettono di combattere aprendo un varco al passaggio
del malefico principe verso Xena. Reiko intanto, senza accorgersi
della nuova presenza, continua ad attaccare la demoniessa che, intuendo
le intenzioni di Ten-gu, con i suoi poteri soffia il cacciatore di
mostri lontano da lei per salvargli la vita e senza abbassare la guardia
si prepara ad un duello difficile contro il suo superiore:
- Ero qui ad osservarti … mi credevi stupido? - grida il principe
dei demoni -Pagherai per il tuo tradimento Xena! Nei peggiore dei
modi! - continua estraendo la sua pesante spada per poi puntarla al
petto della principessa guerriera.
Udendo la voce di Ten-gu, Olimpia si rialza di scatto estraendo i
suoi sais mentre Xena raccoglie la sfida del principe dei demoni incrociando
la sua spada di fronte a quella del rivale. Lo sguardo dei due demoni
si incontra per interminabili secondi: gli armati delle due forze
rivali restano immobili ad osservare l’avvenimento, quasi impietriti
dalla tensione che diviene ben presto quasi palpabile. Solo il lieve
rumore della pioggia che cade e il forte rombo dei tuoni rompe il
silenzio che regna nell’ambiente circostante. All’improvviso
Ten-gu interrompe l’immobilità con un forte fendente
di spada sbilanciando la presa di Xena che si ricompone rapidamente
in attesa di un nuovo attacco da parte del suo avversario. Il principe
dei demoni libra la sua arma in aria pronto a colpire nuovamente ma
a sorpresa scaglia la spada contro Olimpia che colta alla sprovvista
non ha il tempo di difendersi. La lama trafigge il petto della bionda
guerriera con estrema violenza fino a scagliarsi contro il tronco
di un albero trascinando con sé la donna che spalanca gli occhi
cercando di urlare ma il dolore è talmente forte da impedirgli
di trovarne la forza, mentre un rivolo di sangue esce dalla sua bocca
pochi secondi prima di perdere i sensi.
Ten-gu si avvicina ed estrae la sua spada sporca di sangue dal corpo
della donna per poi leccarne la lama provocando Xena che, sconvolta
per l’accaduto, resta impietrita realizzando di non aver avuto
il tempo di impedire l’omicidio:
- Pensavi che avrei ucciso te? … Sei un ottimo elemento dopotutto
e credo che senza questa donna inizierai a servirmi come devi …
coraggio, prenditi la sua anima Xena! E’ un ordine! -
La principessa guerriera si avvicina lentamente ad Olimpia riversa
a terra nel fango con il viso e il corpo imbrattati di terra e sangue.
Sente crescere la rabbia a quella visione ma anche la rassegnazione:
è tutto finito e non può fare più nulla per cambiare
le cose. Arrendersi a Ten-gu le appare la soluzione più semplice:
- Addio Olimpia … - sussurra al corpo del bardo privo di conoscenza
stringendo forte il pugno chiuso della mano sinistra e l’elsa
della spada nell’altra mano.
- Muoviti, che cosa aspetti?! – grida stizzoso Ten-gu mentre
Xena china il capo in cerca di coraggio e concentrazione.
La diavolessa si volta verso il principe dei demoni e in un attimo,
con un violento colpo di spada, lo decapita, emettendo un urlo agghiacciante.
Dal tronco del demone fuoriescono delle fiamme che ben presto ne divorano
il corpo fino a farlo esplodere in una nube rossa: in pochi secondi
del principe dei demoni non resta più nulla.
Gli Oni, impauriti per la ferocia del tradimento di Xena, abbandonano
il campo di battaglia fuggendo verso il vulcano lasciando la vittoria
agl’armati di Bishamon che hanno perso solo tre uomini nel conflitto.
Reiko osserva Xena da lontano mentre, chinata sul corpo di Olimpia,
le porge due dita sul collo per ascoltare i battiti del suo cuore:
- Non straziare il suo corpo!! Lasciala a me … le darò
degna sepoltura … - grida temendo una nuova follia della diavolessa.
- E ancora viva … ma non credo che ci sia più niente
da fare per salvarla … - sentenzia Xena senza voltarsi. –
Occupatene tu… -
La demoniessa si rialza in piedi tenendo lo sguardo fisso sulla bionda
guerriera per poi scomparire un istante dopo senza lasciare più
traccia di sé mentre Reiko corre verso il bardo:
- Aiutami a portarla nel tempio presto! – dice agl’armati
mentre delicatamente prende in braccio la donna. - Non morire Olimpia,
tieni duro! … Te l’avevo detto che era inutile gettare
via la tua vita in questo modo ... per un demone? Non potevi farci
niente … Xena ora appartiene al male! – dice nervosamente
anche sapendo che la donna dai capelli dorati non può ascoltarlo.
- Portiamola lì! – ordina il capo degl’armati indicando
un angolo del pavimento dove sono sistemati dei cuscini solitamente
usati dai fedeli per inginocchiarsi a venerare il dio Bishamon.
- Fate piano, è molto debole … - aggiunge uno degl’armati.
Olimpia viene delicatamente posta a terra mentre alcuni uomini si
preparano a prestarle soccorso, ma sembra essere troppo tardi: il
bardo non dà alcun segno di vita.
FINE PRIMA
PARTE
di
Darkamy e Xandrella