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NEANCHE LA MORTE :::
PREFAZIONE INTRODUZIONE Il 18 giugno 2001 è una data incisa a lettere di sangue nel cuore di un popolo. Non è un popolo che appartiene ad un singolo paese o ad un singolo continente, ma è un popolo trasversale, un popolo che attraversa età, ceti sociali, razze, il popolo degli xeniti, coloro cioè che regolarmente, in America e in Europa, in Australia e perfino in alcuni paesi orientali, seguiva le avventure della bella e coraggiosa Principessa Guerriera Xena e della sua amata compagna Olimpia, contro dèi vendicativi e feroci warlords, i signori della guerra, nell'antica Grecia di duemila anni fa. Una guerriera ed una poetessa in un sodalizio del tutto inconsueto nel panorama televisivo, almeno fino ad allora, che era durato per ben sei stagioni. Naturalmente, non dappertutto la proposta delle loro avventure procedeva di pari passo (ad esempio, in Italia, il telefilm era arrivato solo nel 1998), ma la notizia si sparse rapidamente attraverso il mondo di internet: Xena is dead! Xena è morta. Si era lasciata uccidere in battaglia in maniera atroce, trafitta da decine di frecce e poi decapitata, in una lontana terra d'oriente, e il suo corpo infine ridotto in cenere su un'ara funebre, per emendare un antico debito di sangue contratto nel suo passato di violenza, lasciando sola per sempre la sua Olimpia. Il loro amore discreto, mantenuto tra le righe per anni, lungamente mascherato da amicizia, in ossequio alle più trite convenzioni, era riuscito comunque a commuovere, a far sognare (e discutere) i fans di tutto il mondo. Ed ora era finito. Tutto finito. Non era possibile. Era troppo crudele. Poche ore dopo, il web già rigurgitava di mail e di forum da parte di fans addolorati, arrabbiati, addirittura furiosi, che ce l'avevano con tutti, a cominciare dal vero e proprio padre della serie, Robert Tapert, produttore, sceneggiatore e anche regista di molti episodi, compreso quello incriminato, "A Friend in Need" ("Xena e il signore della terra oscura"), l'ultimo odiatissimo episodio. Ma ormai non c'era più molto che si potesse fare, anche se da subito cominciò a circolare la voce che presto sarebbe stato realizzato un film per il cinema, ma si trattava di una notizia troppo vaga e comunque non c'era alcuna certezza che la storia avrebbe ripreso da dove si era conclusa. I fans non potevano aspettare e le prime risposte arrivarono dalla fanfiction, la forma di narrativa dilettantistica sviluppatasi esponenzialmente su internet negli ultimi anni e di cui quella dedicata a Xena rappresentava una bella fetta. Autori già affermati nel fandom ed altri estemporaneamente ispirati dalla voglia di riportare in vita la Principessa Guerriera si scatenarono nel cercare di immaginare una soluzione al problema: come far ritornare Xena dall'oltretomba. Ma per quanto varie fossero, nessuna convinceva davvero. Un racconto, un romanzo, breve o lungo, o una sceneggiatura improvvisata non potevano rappresentare una risposta reale e non consolavano più di tanto, specialmente se venivano dopotutto solo da altri fans, più creativi e fantasiosi forse, ma non più affidabili. Inoltre le soluzioni giravano quasi sempre intorno a tre filoni fondamentali. 1) La soluzione egizia: Olimpia va in Egitto, rispondendo all'appello giunto a Xena in FIN (l'acronimo col quale ora tutti si riferivano all'ultimo episodio e che forse coincidentalmente, e forse no, aveva un'assonanza con fin, finale), dove trova un papiro, un sacerdote o una divinità che gli permettono di riportare in vita la compagna. 2) La soluzione giapponese: Olimpia ritorna in Giappone dove l'attende una divinità, un sacerdote o un kami che grazie a qualche complicatissimo rituale richiamerà lo spirito nel nostro mondo. 3) La soluzione greca: Olimpia torna in Grecia dove trova Marte o Venere che per una ragione o per l'altra riportano in vita Xena. Se notate una certa somiglianza tra queste tre soluzioni, capirete perché la cosa non poteva soddisfare nessuno davvero. Si trattava di soluzioni per lo più campate in aria e in cui Xena appariva solo come uno spirito passivo. C'era bisogno di qualcosa di più e di meglio e soprattutto c'era bisogno di qualcosa che contenesse un certo crisma di ufficialità. Non bastava inventarsi una soluzione, bisognava che quella soluzione seguisse le regole e le caratteristiche dettate da sei stagioni televisive. E sul finire di quell'estate quel qualcosa arrivò. Melissa Good era una fan di Xena fin dal secondo anno della serie e più precisamente da "The Quest" ("Xena alla ricerca dell'ambrosia"), l'episodio che aveva trasformato il subtext da desiderio segreto in sfavillante realtà e Melissa in una scrittrice tra le più amate ed affermate della fanfiction. Partendo da quell'episodio, infatti, aveva cominciato a costruire una saga parallela, divisa in svariati romanzi, che teneva solo in minima parte conto delle vicende televisive, tessendo invece nuove trame che a differenza di quelle, includevano scene d'amore tra Xena e Olimpia in quantità industriale. Evitando accuratamente, almeno fino ai romanzi più recenti, descrizioni di rapporti sessuali troppo esplicite, diversamente da molti suoi colleghi, Melissa (o Missy, come è confidenzialmente conosciuta), non si era fatta però mai mancare niente altro, passando da baci mozzafiato a scene romantiche ai limiti della soap per arrivare a vari matrimoni (nelle sue storie Xena e Olimpia si sono sposate ben tre volte in tre riti diversi) e perfino al concepimento di una bambina da parte di Olimpia, frutto di una notte particolarmente infuocata con la sua compagna. (Come la cosa sia potuta avvenire, non riguarda questo saggio e non lo rivelerò qui.) Così, quando a ridosso dell'inizio di quella che sarebbe stata la sesta e ultima stagione, Tapert decise di dare una sterzata definitiva al subtext, riportandolo al centro della storia, dopo la controversa stagione precedente, ed ebbe l'idea di inserire nel team degli autori un esponente della fanfiction, il suo collaboratore, Steven L. Sears, sceneggiatore di alcuni dei migliori episodi e avido lettore della Good, gli suggerì di rivolgersi a lei. Melissa venne contattata e assunta, entrando così a far parte di un sogno che mai avrebbe potuto immaginare. In tutto firmò quattro episodi, due di questi, " Coming Home" ("Xena e l'ambrosia delle Amazzoni") e "Legacy" ("Xena contro i nomadi del deserto") vennero realizzati, mentre altri due, "The Last Chance" (la cui sceneggiatura in italiano è presente su questo sito con il titolo "Xena e i tormenti dell'amore") e "Fallen", entrambi nati da idee di Tapert, non trovarono per varie ragioni la strada della produzione. Ma soprattutto partecipò attivamente alla costruzione della storyline della stagione, sedendo accanto agli altri autori nelle riunioni periodiche e scambiando con loro opinioni e idee, ed entrando quindi profondamente a far parte del tessuto stesso di quel mondo, e questo è particolarmente avvertibile nell'atmosfera di diversi episodi della sesta stagione, romantici come forse mai in passato. Ma, pur essendosi goduta al massimo quell'esperienza, neanche Melissa aveva apprezzato il finale della serie e riteneva, come moltissimi altri semplici fans, che Xena fosse stata, in qualche modo imbrogliata da Akemi, la fanciulla giapponese che era stata all'origine della tragedia, e dai propri, questa volta ingiustificati, sensi di colpa che l'avevano spinta ad una decisione fondamentalmente sbagliata, quella di rimanere nell'oltretomba abbandonando Olimpia. Partendo da questo presupposto, e anche in vari incontri con Tapert stesso, la Good si era divertita ad immaginare una storia in cui riportare in vita Xena e, senza ricorrere a complicati riti magici o religiosi, o all'intervento della solita divinità di turno, impiegando magari un po' di quella astuta intelligenza che era stata uno dei marchi di fabbrica della Principessa Guerriera. A Tapert l'idea piacque molto, ma il tutto rimaneva lettera morta, essendo anche il progetto del film rimasto impantanato nelle sabbie mobili della burocrazia e dei diritti d'autore. Ma oltre alla tv e al cinema, il moderno progresso offriva un'altra possibilità: internet. E quando un gruppo di fans di Xena, capeggiato da Susanne Beck e TNovan, a loro volta scrittrici di fanfiction e amiche di Melissa, le parlarono di proseguire la saga della Principessa Guerriera sul web, la Good ripensò alla sua idea e aderì immediatamente. Il gruppo venne strutturato come un vero e proprio staff televisivo, tutto al femminile, in cui ognuna si assumeva uno o più ruoli: Melissa, insieme a Susanne e TNovan, si sarebbero occupate della storyline della serie e in linea di massima delle sceneggiature (ma altre scrittrici si sarebbero aggiunte in seguito), mentre Carol Stephens e Denise Byrd, altri due nomi noti nel fandom, si sarebbero dedicate rispettivamente alla produzione e alla regia. Naturalmente, trattandosi di internet e non di tv, i compiti erano abbastanza diversi. Di settimana in settimana, sarebbero state pubblicate sul sito delle sceneggiature con tanto di dialoghi e descrizioni, arricchite da foto, tratte dalla serie televisiva ed elaborate al computer, e da illustrazioni originali, il tutto per dare a chi l'avrebbe seguita l'illusione di assistere ad un vero show con tanta azione e una grafica accattivante. A lavorare sul materiale fotografico vennero chiamate Judi Mair, una computer designer esperta, e Linda (nota anche come Calli), webmaster di un importante sito dedicato a Xena, mentre le illustrazioni sarebbero toccate a Lucìa De Nobrega, una disegnatrice brasiliana dotata di un grande talento che adorava Xena e che, grazie ad internet, avrebbe potuto collaborare senza spostarsi da casa. Così, con una squadra di sole donne, sparse per tutto il continente americano e oltre, la saga di Xena e Olimpia poteva ripartire per questa nuova avventura. Se il gruppetto avesse mai avuto qualche dubbio, venne sicuramente spazzato via dall'accoglienza entusiastica che la notizia, appena cominciata a circolare on line, destò tra tutti i frequentatori di internet appassionati della serie. Neanche la contemporanea nascita di una iniziativa quasi analoga, riuscì ad annacquarne minimamente l'impatto. L'altra serie, la "Xena Warrior Princess Virtual Season" (senza l'aggiunta di subtext), anch'essa organizzata da un gruppo di fans, scrittrici e scrittori di fanfiction, era partita con l'anticipo di un mese rispetto alla loro, ma non aveva convinto, dato che gli autori per l'esordio non avevano trovato di meglio che ricorrere ancora una volta ad un'ennesima variante della "soluzione giapponese" (vedi sopra), mentre invece la nascente "Xena Warrior Princess Subtext Virtual Season" prometteva ben altro e, soprattutto portava un marchio di garanzia non indifferente, la presenza di Missy Good. Inoltre la parola subtext nel bel mezzo del titolo, non lasciava dubbi sull'intento dell'operazione, e sarebbe servita ad evitare equivoci nei confronti di tutti quelli che non condividevano l'idea, come del resto enunciava senza mezzi termini il messaggio di benvenuto sulla home page del sito: "Salve e benvenuti alla XENA WARRIOR PRINCESS SUBTEXT VIRTUAL SEASON, dove il subtext non è più subtext... ma maintext! Nella nostra versione dello Xenaverso, Xena e Olimpia sono amanti... senza se o ma. Noi speriamo che vi unirete a noi nel mantenere Xena e Olimpia vive e vitali!" Questo atteggiamento quasi aggressivo era in realtà frutto di una sottile frustrazione che serpeggiava nel mondo dei subtexters, perchè nonostante gli evidenti, quasi clamorosi, indizi che Tapert e soci avevano disseminato in tutte le sei stagioni della serie tv, specialmente la stagione conclusiva, neanche nell'ultimo episodio, davanti alla morte di Xena, era stato fatto quell'ultimo e definitivo passo, la dichiarazione testuale e incontrovertibile del loro amore, e quindi loro non avevano avuto neanche questa ultima soddisfazione che avrebbe potuto almeno addolcire un po' il dolore. E l'attesa che qualcuno, e specialmente qualcuno così strettamente legato alla produzione come Melissa Good, finalmente si decidesse a fare l'invocato outing era altissima. Le dichiarazioni rilasciate dalla Good in qualche intervista e anche sul forum del sito stesso, aperto mesi prima dell'effettivo inizio della serie, sul fatto che tutte le persone con cui aveva collaborato alla produzione tv, erano convinte che Xena e Olimpia fossero amanti, e che lei, conoscendo gli sviluppi futuri di una ideale settima stagione televisiva, mai andata in onda, ma di cui aveva discusso con lo stesso Tapert (che sapeva di questa loro iniziativa e l'approvava, anche se non ufficialmente), avrebbe quindi usato idee nate per la serie originale, sia pur rielaborandole un po', aumentarono a dismisura l'eccitazione dei fans che moltiplicarono le iscrizioni al sito. Così la sera del 31 Ottobre 2001, più o meno nello stesso periodo in cui negli anni precedenti, sedevano davanti alla tv, trepidando in attesa della nuova stagione della loro Principessa Guerriera, gli xeniti occuparono altrettanto emozionati la postazione computer, premettero il pulsante d'avvio e diedero inizio alla continuazione di un sogno.
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