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::: NEANCHE LA MORTE :::

- STORIA E ANALISI DELLA RESURREZIONE DI UN MITO -

(dalla Xena Warrior princess Subtext Virtual Seasons)

di A.Scaglioni

 

DREAMS OF THE HEART

Spostate da una tempesta sulle coste a nord della Britannia (presumibilmente nel loro viaggio verso la Gallia, come detto nel finale dell'episodio precedente), Xena e Olimpia stanno dirigendosi verso il mare per ripartire velocemente da quella terra che per loro, specialmente Olimpia, ha solo brutti ricordi (ricordate "The Deliverer", "Xena e il testimone di Dahak", e "Gabrielle's Hope", "Xena e la speranza di Olimpia", nella terza stagione, vero?), ma ancora una volta il destino si mette sul loro cammino, sotto forma di un gruppetto di viandanti, aggrediti da quelli che sembrano a tutta prima briganti di strada. Messi in fuga gli aggressori, le due donne fanno la conoscenza con le persone appena salvate. Si tratta dei membri di un clan del posto capeggiati da Fergal che si stavano recando ad un incontro con le altre famiglie, dove si dovrà eleggere il nuovo Primo Bardo. Secondo la tradizione del clan, quando viene il momento, le varie famiglie si riuniscono e in base ad un certame poetico, stabiliscono chi tra i loro rappresentanti, potrà assumere la carica di sommo rappresentante delle tradizioni e delle memorie del clan stesso. Inoltre al vincitore spetterà anche la carica di magistrato come custode della storia e delle leggi della comunità, e gli indubbi vantaggi economici relativi sarebbero di grande aiuto per Fergal e la sua famiglia che non stanno passando un buon momento. Ma nell'aggressione, è rimasto gravemente ferito il giovane Bonnach, figlio di Fergal, che avrebbe dovuto partecipare alla competizione con ottime possibilità di vincerla, e tutte le speranze sembrano svanire. Allora, certa che la compagna sia d'accordo, Xena propone a Fergal di prendere Olimpia come sostituta. Ma questa non sembra affatto entusiasta dell'idea e si informa con Fergal su quello che l'aspetta, apprendendo che i bardi in gara devono raccontare storie incentrate sulla storia, i miti e le leggende della loro gente, passati di bocca in bocca attraverso le generazioni e sarà la loro abilità nel toccare l'animo agli ascoltatori a stabilire il vincitore. Giunti alla fortezza del clan, Lorcan, capo riconosciuto, li riceve ed appare sorpreso della disavventura, ma ancor più sorpreso dell'inclusione nella famiglia di Fergal di Xena e Olimpia, per far sì che quest'ultima possa partecipare come loro rappresentante alla gara. Altrettanto sorpreso è l'altro capofamiglia, Mahon, sopraggiunto più tardi con il suo gruppo ed il suo rappresentante. A Xena ed Olimpia vengono consegnati i kilt con i colori caratteristici della famiglia di Fergal. Ma Olimpia è sempre più preoccupata, e presa Xena da una parte, le confessa i suoi timori.

OLIMPIA: Io non ce la faccio.
XENA: Cosa?
OLIMPIA: Non ci riesco, non più.
XENA: Olimpia, ti ho sentita raccontare storie non più tardi di mezza luna fa. Che cosa non so?
OLIMPIA: Posso raccontare storie.
XENA: Bene.
OLIMPIA: Ma non so più crearle. Le storie che racconto, Xena, sono sempre quelle vecchie. Per fare questo... Per raggiungere queste persone, non posso ripetere qualche vecchia storia rimasta nella sacca della sella. Devo essere un bardo. Devo dare loro un nuovo sogno che tocchi le loro anime, e questo non l'ho più dentro di me.
XENA: Non ci credo.
OLIMPIA: E come fai a saperlo? E' il prezzo che ho pagato per questo.(Estrae il sai dallo stivale con le lacrime agli occhi.) Non scrivo più niente di nuovo da molto tempo, Xena. Ho perso quella parte di me. Ho perso quei sogni.
XENA(dolcemente): Olimpia.
OLIMPIA: O Dèi. Mi mancano tanto.

Ma Xena non vuole che Olimpia si arrenda così e riesce a convincerla almeno a parlare con la gente di Fergal per cercare di apprendere qualcosa delle loro leggende e tradizioni che la possa ispirare, e a questo scopo Fergal le presenta il vecchio Primo Bardo, Padraig, ormai malato senza speranza. Immediatamente scatta una simpatia tra la ragazza e il vecchio che cominciano a scambiarsi confidenze sul proprio passato. Affascinato dai racconti di Olimpia che gli mostra il suo pugnale, Padraig le confessa i suoi sogni da ragazzo di diventare un guerriero e la incita a non abbandonare mai i suoi. Nel lasciarlo per permettergli di riposare, Olimpia gli lascia l'arma. Intanto Xena gira per la fortezza osservando ed ascoltando per trovare qualche prova dei sospetti che l'hanno colta e per ingannare l'attesa s'impegna in combattimento con uno degli uomini di Mahon. Improvvisamente una sensazione ben nota l'assale e corre via per giungere con tempismo perfetto a salvare Olimpia aggredita da un gruppo di sconosciuti, poco dopo essere uscita dalla stanza di Padraig. Xena è mortificata di averla messa in pericolo con la sua iniziativa, ma l'incontro che Olimpia ha avuto col vecchio bardo le ha aperto nuovi orizzonti e ora la ragazza vuole partecipare alla gara, ma proprio in quel momento delle urla risuonano tra le mura della fortezza. Padraig è stato rinvenuto strangolato nel suo letto con il pugnale lasciatogli da Olimpia ancora tra le mani e sporco di sangue. Prima di morire il vecchio ha ferito evidentemente il suo assassino. La tragedia colpisce profondamente i presenti ma ora la gara diventa ancor più importante, e la vita di Olimpia può essere ancora di più in pericolo.

XENA: Se se la sono presa con lui, significa che vorranno controllare chi ottiene il suo incarico. Sarai un bersaglio.
OLIMPIA: Lo so. Ma io ho te. Non mi preoccupo.

E di fronte a questa manifestazione di fiducia cieca, Xena non può che cercare di nascondere un sorriso che le è nato spontaneamente, per tornare ai suoi compiti. Mentre Mahon cerca di convincere Fergal a rinunciare, consegnando la vittoria al suo rappresentante per ridurre al minimo il vuoto di potere, visto che secondo lui non ha speranze affidandosi ad una donna e per di più straniera, e Xena continua le sue indagini con discrezione, Olimpia lotta contro i suoi fantasmi per ritrovare la sua ispirazione, cercando di liberarsi una volta per tutte dei cattivi ricordi che quella terra le evoca e casualmente ritrova tra il suo bagaglio una coperta da neonato, qualcosa che non ricordava neanche di aver conservato.

OLIMPIA(mormorando tra sé): Come posso ricatturare i miei sogni, se continuo ad aggrapparmi ai miei incubi.

E con queste parole, Olimpia si avvicina ad una delle torce appese al muro e vi getta sopra la coperta guardandola consumarsi lentamente nella fiamma. Poi, torna alla sua pergamena e chiude gli occhi, pensando. Senza immaginare che la sua vita è nuovamente in pericolo. Un uomo armato di arco la sta infatti puntando, ma è costretto a desistere per l'arrivo di Fergal che è venuto a prenderla. Nel frattempo, Xena è riuscita con uno stratagemma a penetrare nell'armeria dove seleziona i tipi di armi appartenenti alle varie famiglie, cercando di identificarle in base ai colori e sottrae delle frecce e dei pugnali. Olimpia, portata da Fergal nella grande sala comune dove si terrà il certame, viene presa da un po' di giustificata emozione a trovarsi di fronte a quella platea che le sembra la guardi in modo ostile, ma Xena la raggiunge per darle il suo incoraggiamento, condito da un sonoro bacio porta fortuna, prima di lasciarla rossa d'imbarazzo al centro dell'interesse risvegliato nella sala. Continuando nelle sue indagini, Xena si reca prima nell'infermeria e confronta le ferite degli uomini ricoverati con le armi che ha portato con sé, poi va nella stanza in cui si trova ancora il cadavere di Padraig, frugando in giro, dopodiché si dirige di corsa verso la sala in cui si sta svolgendo la gara. L'avversario di Olimpia ha appena terminato la sua prova riscuotendo un grande successo tra gli ascoltatori ed ora tocca a lei salire sul palco. La ragazza raccoglie tutto il suo coraggio e comincia tra la diffidenza generale a narrare la storia che Padraig le aveva raccontato, quella della sua gioventù e dei suoi sogni infranti, e presto col suo innato talento cattura i cuori dei presenti. Osservandola conquistare lentamente il pubblico, Lorcan, che ha precedentemente posto degli uomini armati pronti ad ucciderla, sta per dare l'ordine quando sente la punta di una spada pressargli contro il fianco. Xena ha concluso le sue indagini ed è lì per fermarlo. Lorcan prova a fuggire, ma il chakram della Principessa Guerriera gli stronca ogni illusione. Allora cerca di difendersi accusandola a sua volta, ma le prove che Xena ha raccolto sono troppo schiaccianti: gli uomini colpiti nell'aggressione recano tutti ferite che corrispondono alle frecce ed alle spade coi colori della sua famiglia e lui stesso cela una ferita alla gamba procuratagli sicuramente dalla lama lunga e sottile del sai che Olimpia aveva lasciato a Padraig. Senza più possibilità di difesa, Lorcan viene portato via dai membri del suo stesso clan per essere giudicato. Aveva infatti stornato per anni le finanze del clan a fini propri e se avesse vinto il rappresentante di Mahon, legato a lui da forti debiti, avrebbe avuto il controllo della giustizia nel clan ed evitato così di essere scoperto. Padraig aveva avuto la sfortuna di capire tutto ed era stato ucciso prima che potesse denunciarlo. Adesso, con il rappresentante di Fergal al potere la situazione potrà tornare alla normalità. Xena e Olimpia possono così riprendere il loro viaggio, con un Olimpia che ha riconquistato la sua capacità di raccontare storie e creare sogni nell'ultimo posto in cui si sarebbe mai immaginata di ritrovarla.

PS: Tra le molte interessanti caratteristiche della serie tv, c'era anche quella, forse meno reclamizzata, dell'evoluzione psicologica dei personaggi. La cosa è più insolita di quanto si creda. Infatti, ricordiamo che stiamo parlando di una serie nata a metà degli anni '90, è opinione comune che, soprattutto nei telefilm d'avventura e d'azione, lo spettatore medio non ami molto i cambiamenti. Anche le serie durate molti anni non vedevano sostanziali modifiche nei caratteri dei protagonisti e, ad esempio, per rimanere in casa nostra, nella serie "Hercules - The Legendary Journeys", collegata a Xena, Hercules e Iolao, al termine della loro saga, dopo quasi sei anni di esistenza erano praticamente gli stessi che avevamo conosciuto all'inizio. La stessa cosa non si può dire di Xena e Olimpia. Riguardando in prospettiva le loro sei stagioni non possiamo non accorgerci che quelle arrivate alla fine (o a quella che credevamo la fine) della loro strada erano due donne ben diverse da quelle che l'avevano iniziata, due donne assai più mature, complete e consapevoli di loro stesse e che avevano imparato l'una dall'altra tutto ciò che erano riuscite a trasmettersi, ma questo anche attraversando ed affrontando traumi e crisi di ogni genere e una di queste, tra le più traumatizzanti senza dubbio, era quella che aveva dato inizio al cosiddetto "rift", la frattura, che aveva contrassegnato quasi tutta la terza stagione. Non voglio stare qui a rievocare tutta la vicenda, ma quella crisi che aveva quasi rischiato di trasformare l'amore che lega le due donne in odio, era originata proprio dal viaggio in Britannia in cui Olimpia era stata invasa dal demoniaco Dahak che l'aveva ingravidata col suo seme infuocato, dando vita alla piccola Speranza, figlia di demone e di donna, destinata ad aprire la strada a suo padre per il dominio della terra. Duramente superata quella crisi, a prezzo di gravi lutti e solo grazie alla forza del loro amore, Xena e Olimpia avevano ripreso la loro vita, ma in realtà non era dato sapere se la cosa fosse stata davvero e completamente lasciata alle spalle o semplicemente messa in disparte, tra quelle alle quali si cerca di non pensare. "Dreams of The Heart", seconda sceneggiatura di Melissa Good, risponde a questa domanda col ritorno accidentale (causato da una tempesta che ha deviato la rotta della nave) in Britannia della coppia, che costringe finalmente Olimpia ad affrontare incubi mai completamente dimenticati e, nonostante qualche comprensibile incertezza iniziale, la ragazza alla fine, com'è nel suo carattere, trova la forza di sconfiggerli e riconquistare quei sogni che il suo cuore non riusciva più ad evocare. Bellissima è a questo proposito la scena in cui Olimpia ritrova tra la sua roba la coperta che avvolgeva la neonata Speranza e che, quasi inconsciamente aveva conservato. Il momento in cui le dà fuoco è il momento in cui finalmente riesce a seppellire per sempre il passato e a fare un nuovo passo verso un'ulteriore maturità. Ma anche Xena ha un debito mai risolto: quello di aver causato indirettamente, con il suo ossessivo odio per Cesare, la disgrazia di Olimpia e quando la sua compagna le dice di non essere preoccupata perché ha lei a proteggerla, è come se un vecchio nodo si sciogliesse all'improvviso e il suo sorriso, nascosto dal solito sguardo concentrato, è quasi di liberazione da quel senso di colpa che si è trascinata dietro, non proprio inconsapevolmente, per troppo tempo.


SINS OF THE FATHER

Di passaggio da Tebe, nel grande mercato cttadino, Xena e Olimpia apprendono che qualcuno sta spendendo ingenti somme incaricando emissari di cercarle dappertutto, nonostante la convinzione generale che siano ormai morte. Incuriosite, senza farsi notare, le due donne seguono due di questi emissari fino alla casa del loro mandante. Presentatesi alla porta e superate le diffidenze all'ingresso di una bella donna dai capelli rossi, Xena e Olimpia vengono fatte entrare per trovarsi in un ambiente sontuoso popolato di altre bellissime donne non molto vestite, tanto da attirare perfino qualche sguardo ammirato di Xena, non troppo gradito dalla sua compagna. Ammesse nelle stanze del padrone di casa, scoprono con grande sorpresa che questi altri non è che Autolico, il loro occasionale compagno di tante avventure, meglio noto all'epoca come "Re dei ladri". Ma ormai, Autolico è un vecchio e per giunta momentaneamente inabile, e si è ritirato ormai da anni dalla sua attività. Commosso riabbraccia le sue vecchie amiche, che però a differenza di lui non mostrano un solo anno in più di quelli che avevano ai tempi delle loro avventure insieme, e racconta loro la ragione per cui le stava cercando. Vedovo ormai da molto tempo, Autolico vive la vita lussuosa e circondata da belle donne che ha sempre sognato, ma le sue uniche vere ricchezze sono i suoi due figli, Talia e Darius, e proprio quest'ultimo gli è stato rapito e i rapitori hanno già inviato una missiva con la richiesta di riscatto da pagare entro tre giorni. Autolico vorrebbe che fossero loro due, le uniche persone a cui si senta di affidare la vita di suo figlio, a consegnare la somma e a riportargli il ragazzo. Ben consce di cosa voglia dire perdere un figlio, Xena e Olimpia accettano l'incarico. In attesa che arrivi il denaro, le due compagne trascorrono la notte nel confortevole letto della camera assegnata loro e s'interrogano sulla scelta fatta da Autolico di ritirarsi, pensando se sarà mai possibile anche per loro.

OLIMPIA: Xena, a te non piace l'idea di "sistemarti", vero?
XENA(sospirando): Non è quello, Olimpia. Potrei mettere su casa dovunque se fosse con te. Ma prendi oggi ad esempio. Eravamo venute in città solo perché tu potessi fare compere.
OLIMPIA: Perché NOI potessimo fare compere, vuoi dire.
XENA: E cosa abbiamo trovato? Cosa troviamo sempre ?

Olimpia annuisce e posa la mano sul seno di Xena, godendosi il contatto con la pelle liscia e calda di lei.

OLIMPIA: Qualcuno in cerca di aiuto, lo so. Ma Xena, Autolico è nostro amico.
XENA: E lo aiuterò senza dubbio. (sbadigliando) Ma se ci stabilissimo in un posto, tutti saprebbero esattamente dove trovarci. Non avremmo mai un momento di pace. Rimanendo sulla strada almeno abbiamo una possibilità di un momento di quiete di tanto in tanto.
OLIMPIA: Non l'avevo mai vista in questo modo.
XENA(con rimpianto): Non credo che avremo mai una casa normale.
OLIMPIA: Oh, Xena, non m'importa.
XENA: Davvero?
OLIMPIA(sbadigliando): Davvero. Non mi è mai importato un pelo di sedere di centauro di essere normale... (sbadiglia di nuovo)...solo felice. E la felicità siamo io e te insieme, Xena. Dovunque sia.

E Olimpia si addormenta così, sul "cuscino" più morbido che possa immaginare. Il mattino dopo, mentre le due donne fanno onore alla ricca colazione offerta dal loro ospite, osservando come i rapporti tra questi e la donna dai capelli rossi, che si chiama Azel, siano assai più intimi di quelli tra padrone e serva, arriva trafelato il banchiere di Autolico con la notizia che il denaro del riscatto è stato rubato. Ma il momento di tensione dura poco, poichè il ladro mascherato che avrebbe fatto il colpo, appare nella sala, restituendo il bottino e rivelando la sua identità. Si tratta di Talia, la figlia di Autolico, che avendo evidentemente ereditato i cromosomi del padre non ha resistito alla tentazione. Ma aldilà delle sue velleità furfantesche, la ragazza appare sinceramente proccupata per la sorte del fratello ed accompagna Xena e Olimpia alla consegna del riscatto. Per la verità Talia non sembra aver ereditato solo i cromosomi del ladro da suo padre, a giudicare dalle occhiate che continua a lanciare ad Olimpia dal primo momento che l'ha vista, causando un crescente nervosismo in Xena.

TALIA(ad Olimpia, affascinata dai suoi capelli biondi): Sai... Credo che i tuoi capelli sarebbero magnifici, lunghi. Scommetto che ho un fermaglio con gioielli da qualche parte che sarebbe bellissimo su di te.
OLIMPIA: No, grazie. Una volta portavo i capelli lunghi, ma li preferisco corti. E poi... (guardando Xena e sorridendole) ...qualcuno mi ha detto che sono belli così.

Per cambiare argomento, Xena porta il discorso su Autolico e la ragazza, tra i cui difetti evidentemente non c'è l'inibizione, racconta che l'attuale infortunio di suo padre, che lo costringe all'immobilità, in realtà è stato causato da un amplesso particolarmente elaborato con Azel, che in passato faceva la ballerina ad Atene, e che gli ha procurato la rottura dell'anca. Anche la sera in accampamento, la ragazzina non demorde e cerca di approfittare di un momento di intimità con Olimpia, che Xena ha lasciato sola con lei per darle modo di confortarla, senza la sua presenza, dalla proccupazione per il fratello e per le conseguenze che questa storia possa avere sulle condizioni del padre. Da principio, Talia cerca di sedersi più vicina possibile ad Olimpia, ma visto che questa, fingendo di non capire, si alza e comincia a darsi da fare per l'accampamento, decide di andare per le spicce.

TALIA: Che ne diresti di un abbraccio consolatorio?
OLIMPIA(scuotendo la testa): Dèi, sei proprio figlia di tuo padre.
TALIA(speranzosa): Sarebbe un sì?

Ma proprio in quel momento un sibilo echeggia nella radura e il chakram di Xena passa ad un dito di distanza dalla testa di Talia e si pianta nell'albero alle sue spalle con un ciuffo di suoi capelli attaccato alla lama.

OLIMPIA: Se fossi in te, lo prenderei per un 'no' definitivo.

La sera dopo, le tre donne si ritrovano sul luogo dell'appuntamento. Una voce impone loro di abbandonare la sacca col denaro ed allontanarsi. Apparentemente le donne fanno come richiesto, ma non appena scompaiono oltre la curva del sentiero, un ragazzino alle soglie della pubertà si avvicina al denaro e in un attimo viene circondato. Il piccolo spaventato cerca di fuggire ma vanamente. Subito la situazione diventa abbastanza chiara. Non ci sono mai stati rapitori e lo stesso Darius ha messo in scena il suo rapimento per sottrarre il denaro al padre. Xena e Olimpia faticano a trattenere Talia furiosa con suo fratello per le sofferenze che ha procurato al loro genitore. Approfittando del momento di disattenzione, Darius cerca di nuovo di scappare e così Xena è costretta a legarlo ad un albero e le due donne si danno il cambio per parlare con lui provando a capire le motivazioni del suo gesto. Dopo cena, Olimpia gli porta anche una mela per rabbonirlo, ma il ragazzo, testardo come un mulo, non trova di meglio che prendersi gioco delle sue soccorritrici, prima facendo capire di essere perfettamente a conoscenza dei "rapporti" che intercorrono tra loro, e poi suggerendo ad Olimpia, invece di parlare, un uso alternativo della sua bocca. Il risultato di un linguaggio del genere, davvero inappropriato in un ragazzino così giovane, è che Darius passa la notte con l'estemporaneo bavaglio costituito dalla mela ficcatagli a forza tra i denti da Olimpia. Alla fine, Xena ha ragione della sua testardaggine e riesce a farsi dire il motivo del finto rapimento. Darius è stufo di vivere sotto l'ombra di suo padre, il famosissimo, anche se ex, "Re dei ladri", e voleva liberarsi di questa ingombrante eredità, andandosene di casa con abbastanza denaro da poter intraprendere la sua vera passione, lo studio della medicina. Con un abile giro di parole, di cui Olimpia che sta ascoltando tutto, non l'avrebbe mai creduta capace, Xena sembra convincere il ragazzo del suo errore, ma ancora una volta è solo uno stratagemma di Darius per far abbassare la guardia alle sue carceriere ed ancora una volta, ricatturato si ritrova legato, questa volta per i piedi a testa in giù e stavolta davvero, la lezione sembra avere ottenuto il suo scopo. Giunti nelle vicinanze della casa di Autolico, Darius scongiura le tre donne di non raccontare al padre ciò che è accaduto e la sua parte nella storia, in cambio promette solennemente di non fare mai più niente del genere. Così, Autolico può riabbracciare suo figlio e questi rendersi conto di quanto suo padre lo ami. Tutto è bene quel che finisce bene, come suol dirsi, la famiglia è nuovamente riunita e anzi aumentata dato che Azel sposerà Autolico e Olimpia concede a Talia un pò del suo tempo addestrandola all'uso dell'asta da combattimento, di cui non faceva più uso da tempo e sentiva la mancanza, pentitasi di avervi rinunciato ai tempi del viaggio in India per seguire una via che poi non si era rivelata quella giusta per lei e Xena è d'accordo.

XENA: Guardandoti oggi... per la milionesima volta ho desiderato di aver provato a fermarti quando tu gettasti via la tua asta... in India. Sembravi così sicura della tua decisione. Ma era una parte di te.
OLIMPIA: Come il tuo chakram è una parte di te?(...) Tu non sai quante volte avrei voluto non averla buttata via.
XENA(sorpresa): Non l'hai mai detto...
OLIMPIA: Lo so. Tu non avresti potuto fermarmi, Xena. Era la scelta che dovevo fare in quel momento. Adesso so che non devi gettare via il tuo passato per superarlo.

Xena prende la mano di Olimpia mentre si allontanano.

XENA: Talia sentirà la tua mancanza, mio bardo.
OLIMPIA: Le passerà.
XENA(imbarazzata): No, se ti conoscesse meglio.
OLIMPIA(radiosa per il complimento):Come è dolce e romantico!(poi osservando meglio Xena) Dèi. E' rossore quello che vedo?
XENA(fintamente brusca): Be', non ti ci abituare.

E con movimento rapido, afferra Olimpia intorno alla vita e la rovescia all'indietro, baciandola con passione, per rilasciarla solo quando il bisogno d'aria diventa impellente.

OLIMPIA(mormorando incantata): Oooo, troppo tardi, Principessa Guerriera.

PS: TNovan torna a firmare una sceneggiatura della SVS (accompagnata da una guest star nel team, Advocate, con la quale aveva scritto in passato alcune fanfiction) ed ancora una volta ci dimostra il suo naturale talento nella commedia, anche se questa volta, chissà forse per la presenza di un'altra mano nello script, ogni tanto troviamo delle inaspettate aperture malinconiche che un po' stonano col tema abbastanza leggero della storia (un po' quello che era accaduto con "For Want of An Herb", anche se là si trattava di un episodio prevalentemente drammatico con improvvise battute umoristiche, che facevano lo stesso effetto al contrario). Segno questo che ogni tanto si stenta ancora a trovare il giusto dosaggio degli ingredienti che avevano reso questa serie unica, quel mix inimitabile di umorismo e dramma che però deve venire attentamente dosato per ottenere l'effetto che si desidera, ma anche segnale sicuro che questa ricerca comunque continua. La storia per il resto è molto divertente, ottimo il ritorno di Autolico (personaggio ereditato dalla serie di Hercules e apparso per la prima volta in "The Royal Couple of Thieves" ("Xena e il re dei ladri"), prima stagione, ma che aveva vissuto il suo momento di splendore nell'episodio della seconda stagione "The Quest" in cui servendosi del suo corpo, lo spirito di Xena dà la caccia all'ambrosia per tornare in vita e bacia Olimpia concretizzando tutte le speranze dei subtexters), e splendidamente caratterizzati i suoi due figli, che paiono aver ereditato numerose caratteristiche del padre, l'abilità di architettare piani e sfuggire a qualunque costrizione di Darius, e la mano lesta e l'interesse per le belle donne di Talia, sicuramente quest'ultima un personaggio difficile da trovare all'epoca della serie tv, anche se è probabile che Dafne, la ragazzina terribile apparsa in "Forgiven" ("Xena e l'anfora di Apollo") della terza stagione, ne abbia costituito il modello di base, anche se certamente la simpatia di Dafne per Olimpia non era così evidente. Una notazione a parte va fatta per la conversazione tra Xena e Olimpia nel finale che sembra davvero un po' appiccicata al resto in maniera quasi casuale, come se fosse stata inserita all'ultimo momento, ma che s'inquadra in quella categoria del "sassolino nella scarpa" a cui facevo riferimento qualche episodio fa. Come ricorderete Olimpia aveva gettato la sua asta nel fiume Gange, durante la trasferta indiana della quarta stagione. L'episodio in questione era uno dei pilastri dell'intera saga, "The Way", ("Xena contro i demoni d'Intrjit") in cui colpita dalla "Via dell'Amore" predicata da Belur, Olimpia rinnegava la violenza per mettere in pratica il messaggio dell'avatar. Come si vide poi, quella strada sarebbe durata abbastanza poco, solo fino alla fine della stagione, ma nonostante ciò il team della SVS vuole cancellare definitivamente quel momento, chiarendo i sentimenti attuali di Olimpia in merito. Ultima curiosità, il titolo "Sins of The Father" (I peccati dei padri), originariamente avrebbe dovuto essere assegnato al secondo episodio della prima stagione, che poi venne invece intitolato "Chariots of War" ("Xena e il figlio del guerriero"), per non fare confusione con quello del primo episodio, "Sins of The Past" ("Xena e la giovane Olimpia").


HAPPILY NEVER AFTER

Lungo un ripido sentierino di montagna sopra uno strapiombo, Xena e Olimpia stanno cercando di doppiare un punto particolarmente stretto a causa di una caduta di massi. Lo spazio non permette il passaggio di più di una persona alla volta e Xena tenta di passare davanti stringendosi contro Olimpia che però al contatto l'abbraccia tenendosela stretta.

XENA: Olimpia... Siamo su un bordo qui.
OLIMPIA: Sì, lo so. Ma mi sento molto più al sicuro ora.
XENA: E perché? Se casco io, cadi anche tu.
OLIMPIA: Ma tu atterri per prima.

Dimenticando per un attimo i massi, Xena approfitta della situazione favorevole per un bacio, ignorando il sordo rumore di pietre sopra le loro teste e solo all'ultimo momento, prima che queste le colpiscano, le devia con la mano, senza perdere il contatto con le labbra di Olimpia. La nuova piccola frana colpisce le pietre che ingombrano il sentiero, spostandole e liberando il passaggio. Staccandosi finalmente l'una dall'altra, le due donne osservano l'accaduto.

OLIMPIA: Mmh. Quando si dice la potenza dell'amore, eh?
XENA: Avevo sentito dire che smuoveva le montagne.

Superato il punto critico e scese nuovamente a valle, vengono richiamate dalle urla di qualcuno evidentemente bisognoso di aiuto e cos'altro possono fare le nostre due se non intervenire? Beh, però la situazione non pare di grande pericolo. Dopotutto c'è solo un carro rovesciato nell'acqua di un fiume, una ragazza che strilla come un aquila, ma ben al sicuro sulla riva, e un tizio che badando a non bagnarsi gli stivali sta cercando di recuperare i cavalli. Ma l'indecisione se intervenire o meno è subito accantonata quando l'uomo si sporge troppo e finisce a testa in giù nel fiume. La donna comincia a strillare ancora più forte, e Olimpia decide che può andare a salvarlo Xena, visto che bagnata sta meglio di lei. Grati per il provvidenziale intervento, i due malcapitati, recuperato anche il carro e i cavalli, si presentano: sono Pelenius e Theresa e si stavano recando al loro villaggio, Thegos, dove si devono sposare e, naturalmente non possono fare a meno di invitare le loro salvatrici al matrimonio. Thegos, dicono, è un piacevole paesino dove la gente è gentile ed ospitale e dove potranno trascorrere qualche giorno in pace. Ma la prima impressione, non appena il gruppetto arriva in vista delle mura (o meglio delle palizzate tenute su di fortuna) che circondano il villaggio non confermano le previsioni. Soldati armati li accolgono con la notizia che il villaggio è appena stato preso e messo sotto la protezione del principe Xerxes che ha deciso di onorarli con una raffica di tasse. L'incaricato del re li avvisa che come visitatori dovranno pagare dieci denari. Ma, obiettano Pelenius e Theresa, loro ci abitano. Oh, allora fanno venti denari per i residenti. Ma... ma loro stanno per sposarsi.... Magnifico! Cinquanta denari per tasse matrimoniali. E se quelli sono i loro cavalli, fanno cinque denari in più a testa per tasse di stallaggio. Troppo sorpresi, i due promessi sposini confessano di non avere soldi e stanno per essere arrestati, quando Xena interviene riuscendo con un ben calcolato tiro del suo chakram a far partire i cavalli che trascinano il carro all'interno del villaggio, sottraendo momentaneamente la coppietta all'avido esattore. Una volta dentro, Pelenius cerca di capire cosa sia successo nel suo villaggio così improvvisamente e apprende che gli uomini di Xerxes si sono presentati in forze ed hanno preso senza colpo ferire possesso del luogo e i cittadini sono disperati perché l'esattore sta praticamente tassando tutto (ogni angolo della città è tapezzato di timbri di notifica compreso il didietro dei cavalli). All'attenta disamina non sfuggono neanche le nostre due protagoniste che appena inquadrate vengono subito inquisite senza pietà, e attenzione a questo dialogo che ci introduce a sorpresa ad uno sviluppo futuro della saga.

ESATTORE(avvicinandosi a Xena e Olimpia che stanno parlando): Ehi, voi. Il principe ha dichiarato tassabile ogni assemblea. Cinque denari! Moneta spicciola, prego!
XENA: Noi non siamo in assemblea, siamo insieme.
ESATTORE: Solo le persone sposate sono esenti dalla tassa. Cinque denari!
XENA: Va bene, allora... Noi siamo sposate.

L'esattore la fissa dubbioso, mentre Olimpia solleva le sopracciglia e incrocia le braccia, cercando di non sorridere.

ESATTORE: Tra di voi?
XENA(ringhiando): Già. Ci sono problemi?
ESATTORE: Non c'è bisogno di essere suscettibili.

L'uomo si allontana con i soldati e Xena si accorge dello sguardo di Olimpia.

XENA: Che c'è?
OLIMPIA(sorridendo): Era una proposta quella?

Ma l'improvvisa apparizione di Theresa solleva Xena dal rispondere (almeno per ora) alla domanda e seguita dallo sguardo pensoso della compagna, la guerriera si dirige verso la ragazza. Xena e Olimpia vengono presentate ai genitori della coppia riuniti nella casa di lei a discutere del problema sorto. La tassa sul matrimonio impedisce ai due ragazzi di sposarsi, ma Theresa deve ASSOLUTAMENTE sposarsi al più presto possibile, come comunica in segreto alle due compagne, o si troverà nella difficile situazione di dover spiegare ai suoi genitori, molto tradizionalisti, come mai non entra più nei vestiti. Resesi conto del problema, Xena e Olimpia progettano un piano per introdursi nel sorvegliatissimo deposito dell'esattoria e prendere in "prestito" il denaro necessario per pagare la tassa. Non si tratterebbe di un vero furto in quanto il denaro verrebbe restituito nel pagamento, e così mentre Olimpia cercherà di distrarre le guardie ("Ma perché devo essere sempre io a fare quella che distrae?"), Xena sottrarrà il denaro. Olimpia comincia a mettere in opera tutte le sue armi seduttorie, ma senza molto successo, sui diffidenti e poco fantasiosi soldati che neanche capiscono cosa voglia da loro, al punto che per ottenere il suo scopo deve proporgli una partita a carte risvegliando finalmente il loro interesse. Intanto Xena studia la munitissima porta del deposito, piena di lucchetti, chiavistelli e catene, poi si avvicina alla finestra accanto, l'apre semplicemente spingendola e con un grazioso salto la scavalca. L'operazione starebbe andando alla perfezione se Pelenius e Theresa, in pensiero, non si recassero nelle vicinanze del deposito e scorgendo Olimpia che gioca a carte con i soldati non contemplassero con sbalordimento l'ipotesi di essere stati traditi. Pelenius decide così di agire da solo e naturalmente fa scattare ogni possibile allarme, mentre Theresa tanto per non perdere l'allenamento si mette a strillare, riuscendo così nella non facile impresa di far sospettare alle guardie che ci sia qualcosa che non va e attirandole proprio nel momento in cui Xena sta uscendo con il denaro. Alla guerriera non resta che cercare di proteggere la fuga dei due colombi, col risultato per lei e Olimpia di finire nella prigione del principe con l'accusa di essere state sorprese nel deposito delle tasse mentre sottraevano denaro. Sotto le invettive del popolo le due donne, si guardano intorno per rendersi conto dell'ennesima miserabile cella in cui si trovano rinchiuse e per studiare un eventuale piano di fuga, scoprendo che il concetto di prigionia e sofferenza del principe Xerxes è evidentemente un po' diverso da quello comune, dato che la cella in questione è riccamente arredata con tappeti e arazzi, un comodo e confortevolissimo letto e vassoi pieni di dolciumi. Così, Xena e Olimpia decidono che non c'è poi tutta questa fretta di uscire da lì e attendono pacificamente la mattina dopo, quando in pompa magna e seguito da una schiera di soldati e da una donna indaffaratissima a registrare tutte le sue parole, arriva il principe in persona per giudicare le imputate e condannarle su due piedi a cinque, no, dieci anni di prigione, per poi ripartire allo stesso modo. Solo la donna resta indietro ad intervistare le due prigioniere per sapere le loro impressioni da inserire nell'autobiografia del principe che lei stessa sta scrivendo. Gentilmente Olimpia le apre la porta e l'invita ad entrare. Nel corso dell'intervista, Olimpia riesce a farsi raccontare che il principe è in realtà un brav'uomo e che il suo attuale caratteraccio è dovuto ad una delusione d'amore. Lui avrebbe voluto sposare la figlia del locandiere del posto, ma questa proprio il giorno delle nozze era fuggita con il vinaio e lui non poteva fare altro che vendicarsi dell'intero paese. Glissando sulla logica del discorso, Olimpia chiede a Fred, così si chiama la donna, di ottenerle un'udienza con il principe. Nel frattempo, mortificati per essere stati la causa della cattura delle loro amiche, Pelenius e Theresa stanno organizzando l'evasione con la loro inimitabile capacità strategica. Con l'aiuto di un gruppo di concittadini, riescono a far crollare un muro della cella di massima sicurezza in cui sono rinchiuse Xena e Olimpia, proprio mentre Xerxes sta tornando per concedere l'udienza richiesta. Il pericolo è che sorpresi nel bel mezzo del tentativo d'evasione, tutti i cittadini coinvolti siano rinchiusi insieme a loro. Alla sola idea Xena manda uno strillo da far morire d'invidia Theresa e le due compagne mettono su un piano alla disperata che non avrebbe una possibilità su un miliardo di riuscire in nessuna altra parte del mondo, tranne che a Thegos. Infatti il principe e i soldati entrati nella cella neanche si accorgono che al posto della parete c'è una piramide umana di persone che si reggono l'un l'altra in un miracolo di equilibrismo. Con la massima disinvoltura Olimpia fa appello al senso della giustizia del principe facendogli notare che lei è innocente delle accuse mossegli perchè non aveva il denaro con sé al momento della cattura e non è neanche entrata nel deposito. Interrogate le guardie confermano e il principe scandalizzato da quell'ingiustizia ne impone l'immediata scarcerazione, ma Olimpia non vuole uscire se non con la sua compagna da cui non si separa mai. Quelle parole commuovono le guardie, ma non il principe che se ne va sbattendo la porta e lasciando il suo seguito chiuso nella cella. Sguardi smarriti da parte dei soldati, finché Olimpia, sempre gentilissima, non apre loro la porta per farli uscire. Appena in tempo prima che il muro umano crolli sotto il suo stesso peso. E' l'ora della raccolta delle tasse e il principe in piedi sulla pedana, per salire sulla quale ha avuto non poche difficoltà, riceve sorpreso la richiesta di celebrare delle nozze per le quali è stato trovato il denaro necessario. Si tratta naturalmente di quelle tra Pelenius e Theresa e, dopo un po' di resistenze, il principe deve accondiscendere, ma appena sbrigata una frettolosissima cerimonia, questi si rende conto che il denaro usato per il pagamento era il suo e ordina l'immediato arresto della coppia. A malapena scampate al crollo della loro cella, Xena e Olimpia si trovano così a dover salvare di nuovo gli sposini novelli, in un caos indescrivibile, con Pelenius e Theresa inseguiti dal principe che chiama i soldati che però non riescono ad avvicinarsi per la spinta opposta dalla gente che cerca di scappare. Le due compagne non trovano di meglio che utilizzare un carico di birra per innaffiare il popolo e i soldati provocando un'ubriacatura generale nella quale ogni inibizione è dimenticata e così Fred può dichiarare il suo amore al principe tra la sorpresa di tutti nella scena seguente che non posso far a meno di riportare integralmente, per le ragioni che vi dirò più tardi.

FRED(allacciando le braccia intorno al principe): Oh! Mio principe! Ti amo!

Tutti si bloccano. Il popolo, le guardie, ogni rumore si ferma.

TUTTI: Cosa?
FRED: Io ti amo. Ti ho sempre amato. Sei l'uomo più meraviglioso del mondo.
XERXES: Io? Davvero?
FRED: Oh, hic, sì!

Theresa e Pelenius si abbracciano con un sospiro. Xena posa la botte e si avvicina. Il principe guarda la sua biografa.

XERXES: Oh accidenti. Credo che anch'io potrei essere innamorato di te. Che colpo! Che calamità!
XENA: L'amore riesce a colpirti quando meno te lo aspetti. (guardando Olimpia) A volte è la cosa migliore.

Olimpia si scuote di dosso le ultime gocce di birra e va accanto a Xena.

XERXES: E' facile per te parlare! Ma noi cosa facciamo adesso?
XENA: Prova questo.

Xena circonda con le braccia Olimpia e la bacia con sincera passione. Olimpia mette le braccia intorno al collo di Xena e ricambia il bacio, proseguendolo finché il pubblico è costretto a riprendere fiato per lei. Qualcosa di pesante cade al suolo. Xena e Olimpia si girano per vedere il principe a faccia in giù nel fango.

OLIMPIA: Ecco un nuovo modo per arrestare il flusso del sangue al cervello, eh?

Fred rivolta il principe e comincia a dargli degli schiaffetti sulle guance ansiosamente.

FRED: Tesoro! Svegliati!

Ma il principe non si riprende e allora Fred si china su di lui e lo bacia. Il principe si risveglia con un sorriso e ordina birra e matrimoni per tutti.

PS: Allora, chi ha riconosciuto l'ultima scena? Beh, se non ci siete riusciti, probabilmente è perché non avete ancora letto la sceneggiatura di "The Last Chance" (e in tal caso, che state aspettando?), il mitico episodio musicale mai prodotto e mai abbastanza rimpianto da tutti i fans. Scritto da Melissa Good e Robert Tapert, e pronto ad essere girato e inserito nella sesta e ultima stagione, venne cancellato praticamente all'ultimo minuto per ragioni mai completamente chiarite, più o meno uffucialmente si parlò di difficoltà a reperire i diritti delle canzoni incluse nella storia, ma la cosa non mi ha mai convinto molto. Ma era rimasto comunque nel cuore anche della sua co-autrice che appena ne ha avuto l'opportunità ha utilizzato la scena che evidentemente preferisce (e non solo lei) per il finale di questo episodio, suo esordio brillantissimo nella commedia, per la SVS ma anche per la serie tv, dando addirittura alla biografa del principe il nome di Fred, che era quello della compagna di Saffo nelle prime trascrizioni di quella sceneggiatura, trasformato poi nella versione definitiva in Morai. Questo "Happily Never After" (Per sempre infelici) è un episodio divertentissimo, a tratti esilarante, in cui il gusto per il paradossale e l'assurdo, che aveva conosciuto momenti indimenticabili nelle stagioni tv ("Been There, Done That", "Xena contro Metranidi e Leonidi", terza stagione e "In Sickness and Hell", "Xena e la fuga di Argo", quarta stagione), raggiunge nuovi traguardi. Ho cercato di riassumere nel modo più dettagliato possibile la vicenda cercando di sottolineare il maggior numero di gag, ma non so se ci sono riuscito del tutto, tali e tante sono. Un paio tra quelle che non ho citato: l'incredibile numero e varietà di nomignoli affettuosi, e intraducibili, che si scambiano in continuazione i due teneri e sprovveduti fidanzatini, e il timbro di notifica di tassazione che a un certo punto Olimpia si ritrova sul seno (per la cronaca, dieci denari. "Troppo poco" commenta Xena). Un'osservazione va fatta anche sulla scena su cui ho richiesto prima la vostra attenzione. Al momento quella sul matrimonio sembra una battuta, ma si rivelerà in realtá una prima succosa anticipazione di un futuro non troppo lontano. E per ora non diciamo altro. Ma intanto preparatevi psicologicamente per il prossimo episodio. Un amarcord speciale per il giorno di S. Valentino che non dimenticherete.






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